Ash, il sogno australiano che diventa realtà

Una determinata Ashleigh Barty supera in due set Danielle Collins, regalando all'Australia una notte da sogno

L’Australia può festeggiare. Accade dopo quasi 45 anni, e tutto grazie ad una ragazza sorridente e intelligente, che giorno dopo giorno ha conquistato tutti, sia sul campo che fuori. Accade in una serata estiva ricca di entusiasmo, davanti agli occhi attenti di Evonne Goolagong, ultima vincitrice aussie qui a Melbourne, e di Casey Dellacqua, che tante volte ha condiviso il campo con una giovanissima Ashleigh.

Era una finale dall’esito già scritto per molti: da una parte della rete la numero 1 del mondo Ashleigh Barty, reduce dal titolo di Adelaide, che in questo 2022 ha perso solo un set, il primo della stagione, contro Gauff, per poi dominare ogni altro match fino ad oggi. Dall’altra parte Danielle Collins, una ragazza che ha lottato come poche altre per essere qui, ha superato tanti ostacoli nella sua vita e giunge a questa partita con la speranza di cogliere un’occasione forse irripetibile. Entrambe con una posta in palio altissima, entrambe con un carico di pressione non indifferente.

Il primo set inizia in equilibrio, con Collins più fluida negli scambi, mentre la favorita di casa rimane agganciata al punteggio grazie al servizio. Il primo momento fondamentale arriva sul 2-2, quando Barty fronteggia la prima palla break, non sfruttata però dalla statunitense. L’occasione sprecata pesa fin troppo su Collins, che nel game successivo cede il servizio con una seconda lunga di diversi metri. L’aria si fa densa e pesante attorno a lei, i punti scivolano via rapidi. Nel giro di poco Barty serve per il primo set, e con grande solidità se lo aggiudica. Un boato del pubblico accompagna il risultato annunciato dall’arbitro Veljovic: 6-3.

Il secondo set prende presto una piega inaspettata, con Collins che rientra in campo togliendo il freno a mano, consapevole di dover cambiare qualcosa per rimanere in partita. A sorprendere però è soprattutto Barty, che appare più fallosa e in confusione fin dai primi punti, forse schiacciata dall’essere così vicina ad un risultato rincorso a lungo. Il break questa volta è in favore della giocatrice della Florida, che si lascia andare alla sua prima esultanza. Con grande personalità continua a spingere con il rovescio, il colpo che l’ha portata alla sua prima finale Slam, e che le permette di salire fino al 5-1, con doppio break di vantaggio.

Mentre molti spettatori si preparano già al terzo set, un macigno di pressione si abbatte su Collins. Come spesso accade, anche il pubblico diventa più invasivo, rumoroso, anche durante lo scambio. Si può solo immaginare cosa passi per la testa della statunitense, che cerca di mostrarsi calma, ma fatica a trovare soluzioni ad una Barty più solida e decisamente meno fallosa. Game dopo game la numero 1 del mondo nuota verso la superficie, fino a riaffiorare; l’aggancio sul 5 pari viene accolto con un’esplosione del pubblico, mentre Collins cerca di rimettere insieme i pezzi. Arrivare al tie-break non è però sufficiente per lei, che sotto 2-6 viene trafitta da un ultimo, millimetrico passante di dritto. Braccia al cielo per Barty, che può finalmente lasciar andare la pressione e la paura.

La prima a complimentarsi con Ash è Casey Dellacqua, con cui l’attuale numero 1 del ranking ha vinto diversi Slam in passato, da giovanissima, esperienza grazie alla quale Barty ha sicuramente messo a punto il gioco a rete e le dinamiche d’attacco. Durante la premiazione, dopo un toccante discorso di Danielle Collins, è il turno di un’altra australiana, 4 volte campionessa sui questi campi, Evonne Goolagong. E’ proprio Evonne a premiare le due finaliste, prima che la cerimonia termini con la frase che Barty porterà con sè il resto della sua vita. “All of Australia is proud of you, Ash Barty”. E che sia solo la prima di tante vittorie qui in Australia, per una tennista a cui mancano solo gli Us Open per completare già ora il Career Grand Slam. Congratulazioni piccola grande Ash!

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