Dopo un’anestetica prima giornata di gare, l’Abierto Mexicano Telcel fa da teatro ad un martedì gravido di sorprese. Partiamo, però, dalle consolidate conferme. David Ferrer, campione in carica della rassegna messicana, conferma di trovarsi a meraviglia sul cemento blu di Acapulco. Dopo le inaspettate difficoltà palesate sulla terra sudamericana, infatti, il valenciano ritrova piglio e nerbo, infliggendo un perentorio 6-4 6-2 all’australiano Millman. Prosegue il proficuo percorso di crescita dell’austriaco Dominic Thiem. Il recente vincitore del torneo di Buenos Aires, dopo l’inaspettata sconfitta contro Guido Pella nella semifinale di Rio, fornisce una prestazione incoraggiante sul malsopportato cemento, regolando in due set l’insidioso bosniaco Dzumhur. Tutto facile per Grigor Dimitrov, bisognoso di smacchiare l’onta della scorsa settimana, quando a Delray Beach Rajeev Ram gli ha impartito una memorabile lezione di tennis. Il bulgaro sembra aver superato i postumi della succitata batosta, impressione suffragata dal 7-5 6-1 rifilato allo statunitense Kudla.
Passando gradualmente dalle vittorie annunciate alle sconfitte impronosticabili, va segnalata l’eliminazione di un sempre più svagato Jeremy Chardy, strapazzato nell’occasione dell’ennesimo astro nascente del tennis statunitense, all’anagrafe Tylor Fritz. Se il 2016 del francese non sembra destinato alla gloria imperitura, quello di Ivo Karlovic ha già prenotato un posto in prima fila per gli inferi tennistici. Il minuto croato, dopo aver vissuto la stagione più fruttuosa della propria inesauribile carriera, conferma quanto possa essere imprevedibile e dispettoso l’orologio biologico di un uomo prossimo all’andropausa. Quinta sconfitta su cinque match disputati nel 2016 per Ivo, ritiratosi dopo aver perso il primo set contro l’anglo-sloveno Bedene. Passando da un naufragante croato all’altro, ignominiosa battuta d’arresto per l’ex campione dell’U.S Open Marin Cilic, regolato in tre set dal redivivo Harrison. A parziale giustificazione del perticone di Medjugorje, oltre alla spossante trasmigrazione oceanica dopo la finale di domenica a Marsiglia, va rimarcata l’inspiegabile invulnerabilità del giunonico statunitense quando si varca il confine messicano. Dopo aver raggiunto la semifinale nella scorsa edizione del 500 messicano, infatti, l’americano parte nuovamente dalle qualificazione, per poi estromettere l’ennesimo top 15: potere dopante dei tacos?
In campo femminile esordio stentato per Vika Azarenka, presentatasi ad Acapulco con alcuni strati di ruggine da rimuovere, dopo la lunga pausa a seguito delle amarezze australiane. La bielorussa, dopo una partenza ad handicap, trova le risorse necessarie per sconfiggere la slovena Hercog in tre set. Vittoria apparentemente più semplice per Dominika Cibulkova, opposta all’indomabile agonista iberica Dominguez-Lino. Non tragga in inganno il 6-0 6-0 finale, risultato quanto mai menzognero. La spagnola, infatti, sul 6-0 4-0 ha avuto ben due palle break per riaprire l’incontro.
Questi i risultati della seconda giornata:
ATP Acapulco
T.Fritz– J.Chardy- 6-4 3-6 6-3
R.Harrison– M.Cilic- 6-3 3-6 6-2
D.Tursunov– S.Groth- 6-4 3-6 7-5
A.Dolgopolov– S.Johnson- 7-5 7-6(4)
A.Bedene– I.Karlovic- 6-4 1-2 rit.
D.Thiem– D.Dzumhur- 7-6(3) 6-3
B.Tomic– R.Ram- 7-5 6-3
S.Querrey– D.Sela- 6-2 6-0
D.Ferrer– J.Millman- 6-4 6-2
G.Dimitrov– D.Kudla- 7-5 6-1
WTA Acapulco
D.Cibulkova-L.Dominguez-Lino- 6-0 6-0
D.Kovinic– T.Maria- 7-6(6) 6-2
S.Rogers– A.Tatishvili- 7-6(6) 6-0
I.Glushko– A.Sanchez- 6-4 6-1
O.Govortsova– L.Arruabarena- 6-1 6-2
V.Azarenka– P.Hercog- 4-6 6-3 6-1
C.McHale– H.Watson- 4-6 7-6(1) 6-0
S.Stephens– L.Chirico- 1-6 6-3 6-3
M.Puig– S.Crawford- 6-4 6-4
M.Lucic-Baroni– I.Falconi- 6-2 6-3