Australian Open 2024: Paolini si arrende a Kalinskaya, Svitolina è costretta al ritiro

Jasmine Paolini saluta Melbourne ma torna a casa col best-ranking. Svitolina è costretta al ritiro.

Delineati anche gli ultimi due match di quarti di finale femminili all’Australian Open. Con l’uscita di Swiatek e Ostapenko, la parte alta di tabellone era rimasta a corto di teste di serie principali, ma a provare ad approdare ai quarti c’erano ancora Azarenka, Svitolina e Paolini, tutte e tre facenti parte del seeding. A sorpresa, nessuna delle tre conquista la gioia sperata e le avversarie festeggiano i loro migliori risultati in carriera.

Jasmine Paolini, che ha già raggiunto il suo best ranking grazie a questo torneo – 24esima al mondo – non puó nulla di fronte alla russa Kalinskaya. 6-4, 6-2 è il punteggio che regala alla numero 75 del mondo – da lunedì sarà best ranking anche per lei in quanto arriverá alla posizione n. 37 – il miglior risultato in un torneo del Grand Slam e a Melbourne, in cui l’anno scorso non aveva neanche superato il primo turno. Nonostante la sconfitta, dunque, Paolini lascia l’Australia confortandosi col best ranking, leadership italiana consolidata e l’aver raggiunto gli ottavi di finale in un major per la prima volta in carriera. Per Kalinskaya, adesso, Qinwen Zheng, che ha eliminato Oceane Dodin, la francese che ha battutto la connazionale Burel al terzo turno, dopo che quest’ultima si era resa protagonista di una splendida vittoria ai danni di Jessica Pegula.

Gli esiti degli altri due match di ottavi di finale tra Noskova e Svitolina, Azarenka e Yastremska, ci regalano, ai quarti, un match imperdibile e impronosticabile che vedrà opposte Linda Noskova e Dayana Yastremska. Anche per loro è la prima volta ai quarti di finale di un torneo del Grand Slam. La qualificata ucraina, numero 93 del mondo, ha battuto col punteggio 7-6(6) 6-4 la bielorussa Victoria Azarenka, ex numero 1 del mondo e due volte campionessa a Melbourne. Noskova, invece, numero 50 WTA, che prima di quest’anno non aveva mai vinto due partite di fila in uno Slam, è la più giovane ai quarti dell’Australian Open singolare femminile dai tempi di Agnieszka Radwanska nel 2008 – 19 anni – La ceca ha beneficiato del ritiro dell’ucraina Elina Svitolina, costretta ad abbandonare il match dopo soli tre game. A causare il ritiro di Elina è stato, come ha spiegato la signora Monfils nella conferenza stampa del post partita, un problema alla schiena. “Durante il primo game ho avvertito un dolore alla schiena come se mi avessero sparato. Non ho potuto farci nulla, la schiena era completamente bloccata. Sono molto triste, ovviamente. Negli scorsi giorni ho avuto qualche piccolo fastidio dovuto alla stanchezza dopo le partite, ma nulla di tutto ciò, un dolore così è la prima volta che lo provo”. A Elina è stato chiesto se le sembra solo un brutto crampo o qualcosa in più. “Speriamo che non sia nulla di serio. Adesso ho un lungo volo di ritorno e questo non aiuta. Dovrò pensare a una cosa alla volta. Torno a casa, faccio gli esami strumentali e poi vediamo. Spero non sia nulla di poter tornare ad allenarmi entro una settimana. Ma la schiena mi fa male ancora adesso. Mi fa male mentre cammino e quando mi giro”. Insomma, le sensazioni non sono delle migliori e l’amarezza aumenta se si considera che il tabellone era piuttosto aperto. “Ho giocato delle buone partite qui, mi sentivo in forma e questo rende il tutto ancora più spiacevole. Però non so se questa fosse un’opportunità incredibile per me. Voglio dire, se Noskova ha battuto Swiatek è perché sta giocando veramente bene. Chi va avanti nel torneo lo merita, quindi non voglio guardare a questa come a un’opportunità persa”.

L’ultima partita di giornata che ha visto opposte Qinwen Zheng e Oceane Dodin, ci ha regalato la vittoria schiacciante della cinese che si è imposta agevolmente sulla francese – 6-0, 6-3 il punteggio in favore di Zheng – La cinese scala 9 posizioni in classifica e per lei è sempre più vicina la Top 10. Il match di quarti di finale contro Kalinskaya puó essere un’opportunità per raggiungere per la prima volta in carriera la semifinale a Melbourne ed avvicinarsi sempre di più all’ultimo atto. Altre avversarie permettendo.

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