Australian Open: ok Vinci, fuori Sara Errani. Giorgi non sfigura ma si arrende a Serena

Finisce subito l’avventura di Sara Errani agli Australian Open 2016. La n. 19 del mondo, nel primo match di giornata, dopo aver vinto facilmente il primo set, cede in rimonta alla russa Margarita Gasparyan, 21 anni e n. 58 del mondo, anche a causa di un problema lombare accusato nell’ultimo parziale. Il risultato finale è 1-6 7-5 6-1 in due ore e un quarto, con molti rimpianti per la romagnola, che ha sprecato molte occasioni verso la fine del secondo set (in cui è stata avanti di un break), permettendo all’avversaria di rimontare.

Sara inizia il match con pazienza e saggezza tattica, riuscendo a comandare gli scambi e costringere l’avversaria all’errore grazie a un’ottima difesa. Il primo parziale non ha storia: un severo 6-1 in poco più di mezz’ora.

Nel secondo parziale la Gasparyan, fino a quel momento molto fallosa e nervosa, inizia a spingere con più lucidità, riuscendo spesso a sfondare il “muro” dell’Errani. Il set è fin da subito un appassionante testa a testa: al settimo gioco Sara ottiene il break, che però restituisce immediatamente. La russa gioca con il braccio sciolto e fa molto male: dopo esser salita 6 a 5 strappa a 30 il break decisivo al primo set point.

Nel terzo set Sara parte bene, infatti strappa subito il servizio; ma si rivelerà soltanto un fuoco di paglia. La russa, sulla scia dell’entusiasmo, riesce a giocare con aggressività e intelligenza, riuscendo a sfruttare i problemi di spostamento dell’italiana, che accusa un dolore ai fianchi, per il quale chiama un medical time-out. La Gasparyan riprende subito il break e poi passa avanti 3 a 1: qui Sara spreca due palle del contro-break, le sue ultime due occasioni per rientrare nel set. La tennista di Mosca tiene il servizio e conquista i due game successivi, firmando la sua prima vittoria nel main draw principale di uno Slam.

Lo Slam australiano, dove nel 2012 ha raggiunto i quarti di finale, è spesso stato terra di delusioni per Sarita: in nove partecipazioni totali, la romagnola – contando anche oggi – è uscita per ben cinque volte al primo turno.

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Buona partenza, invece, per Roberta Vinci. Tra tutte le qualificate nel main draw australiano, Tamira Paszek, classe ’90 e 126 del mondo, era potenzialmente la più ostica. La tennista austriaca vale infatti molto di più del suo ranking, con molti risultati di prestigio in carriera, soprattutto sull’erba, come i quarti di finale raggiunti a Wimbledon nel 2011 e nel 2012 e la vittoria a Eastbourne nel 2012, dopo una lotta in finale contro Angelique Kerber. Tamira inoltre aveva iniziato molto bene il 2016: a Auckland si era spinta fino in semifinale partendo dalle qualificazioni, battendo tra le altre Francesca Schiavone e, soprattutto, la campionessa di Sydney Svetlana Kuznetsova. Negli unici due scontri diretti, a Hobart nel 2010 e soprattutto agli ottavi di Wimbledon nel 2012, aveva prevalso l’austriaca in due set piuttosto netti, mostrando di saper gestire il tennis atipico della pugliese.

Roberta però in questi anni è cambiata e da alcuni mesi è una vera top-player che raramente perde le partite alla sua portata. Con grande fiducia la n. 15 del mondo ha liquidato l’avversaria con un facile 6-4 6-2 in un’ora e un quarto, conquistando la sua dodicesima vittoria in carriera nel Major australiano. 

Il primo set è molto combattuto: Roberta perde subito il servizio, ma lo riconquista immediatamente. Nel nono gioco, sotto 0-40, Roberta annulla tre palle break consecutive e tiene il servizio; sul 5 a 4 è lei a strappare la battuta e conquistare il primo set.

Il secondo set è molto più rapido, con la n. 1 italiana che vola 5 a 2 dopo un break nel quarto gioco e poi chiude il match strappando di nuovo il servizio all’avversaria.

Al prossimo turno Roberta affronterà la statunitense Irina Falconi, classe ’90 e n. 74 del mondo, vincitrice di una durissima battaglia terminata 8-6 al terzo contro la connazionale Anna Tatishvili.

L’incontro più atteso di giornata era senza dubbio quello tra Camila Giorgi e la n. 1 del mondo Serena Williams, secondo match di giornata sulla Rod Laver Arena. Quello di stanotte è stato il primo match in un torneo agonistico di Serena Williams dopo svariati mesi, e cioè dall’epica sconfitta contro Roberta Vinci nella semifinale degli Us Open 2015. Si aveva la curiosità di capire le reali condizioni della campionessa la quale, guarda caso, era chiamata a misurarsi con un’altra italiana.

Il miracolo questa volta non è avvenuto: Serena Williams non ha brillato particolarmente ma è stata lucida quanto basta per domare “Bum bum” Giorgi con il punteggio di 6-4 7-5 in un’ora e 47 minuti. La vittoria però è stata molto sofferta e entrambi i set sono stati combattuti fino alla fine, grazie a un’ottima prestazione di Camila Giorgi, che ha dimostrato ancora una volta di saper giocare alla pari con le prime della classe. Il match, ovviamente, ha messo in luce anche i limiti della maceratese: il suo “tirare tutto” sempre e comunque, senza alcuna coscienza tattica, l’ha indotta a numerosi errori grossolani in momenti cruciali della partita. Serena è sempre molto vulnerabile nei primi turni Slam, e se Camila avesse sfruttato quei momenti con più raziocinio, forse staremmo commentando un’altra partita.

Serena parte bene nel primo set, portandosi 4 a 1 con doppio break. Da qui però Camila reagisce e recupera uno dei due break, portandosi 4-3. Serena dimostra di soffrire molto la maceratese, che alterna come sempre ace e doppi falli, vincenti ed errori grossolani. Sono stati proprio questi errori, spesso non provocati, ad affossare la Giorgi: con più pazienza l’italiana avrebbe potuto prolungare set e partita, anche perché spesso nel ‘braccio di ferro’ degli scambi prolungati era lei a prevalere. La Williams riesce a contenere ed evitare un pericoloso tie-break e chiude 6-4.

Il secondo set è pura lotta: Camila riesce a tenere il servizio dopo aver salvato 4 palle break. Da qui entrambe mantengono la battuta. Nel nono gioco l’italiana salva un’altra palla break e si porta avanti 5 a 4. Sul 5 pari però la Giorgi rovina tutto con un ennesimo doppio fallo, consegnando il break all’americana, che sfrutta il vantaggio con tre ace e un servizio vincente e si aggiudica il primo match del 2016 nel suo 63esimo Slam in carriera.

Risultati:

Margarita Gasparyan d. Sara Errani 1-6 7-5 6-1

Roberta Vinci d. Tamira Paszek 6-4 6-2

Serena Williams d. Camila Giorgi 6-4 7-5

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