Si sono disputati stanotte gli ultimi match di quarto turno, che hanno permesso così di avere il tabellone allineato ai quarti di finale, con le 8 sopravvissute che a questo punto avranno tutte una concreta possibilità di mettere le mani sul trofeo. La sessione diurna ha visto in campo una delle favorite del seeding, Elina Svitolina, che nei turni precedenti aveva mostrato un buon tennis, dichiarando un bel feeling con la palla e uno stato di forma positivo. Di fronte a lei una giocatrice sulla carta non irresistibile quale è Jessica Pegula, statunitense dai bei fondamentali da fondocampo. Una buona Svitolina, forse, avrebbe portato a casa il match, ma quella vista in campo era una versione spenta e senza ritmo dell’ucraina, arrivata comunque al terzo set ma crollata alla distanza. Difficile dire fino a dove si sarebbe potuta spingere Elina questa volta, lei che da anni cerca il sigillo Slam per coronare una carriera fatta di tanti buoni piazzamenti ma di pochi grandi exploit. Sarà dunque Pegula a continuare a sognare, lei che disputerà il suo primo quarto di finale Slam e lo farà contro una connazionale.
Jennifer Brady è una Slam girl. Una ragazza che negli Slam sa tenere la concentrazione alta e approfittare di ogni spiraglio nel tabellone. Agli ultimi Us Open si è issata fino alla semifinale, nella sorpresa di molti, ma chi la conosce e segue da tempo sa bene che su superfici rapide sono ben poche le tenniste che possono batterla. Oggi a provarci è stata Donna Vekic, croata classe 1996 che pare ormai una veterana ma è in realtà ancora relativamente giovane. È da anni che ci si aspetta da lei il grande salto, l’arrivo al tanto promesso vertice, ma gli ultimi mesi hanno fatto segnare forse un peggioramento nel suo tennis. Qui a Melbourne ha sfruttato un buon tabellone ed ha avuto il grande merito di arginare una scatenata Kaia Kanepi, ma davanti alla potenza e solidità di Brady c’è stato davvero poco da fare. Primo set netto, 6-1, secondo più lottato e finito solo per 7-5, preparando così il derby statunitense che assicurerà agli USA almeno una tennista in semifinale. Brady si candida ora a rivelazione assoluta del torneo, ma dovrà tenere i nervi saldi ancora per un paio di incontri.
Il terzo match, nella mattinata italiana, è stata una grandissima lotta fatta di bel tennis ma anche tante fragilità mentali. Elise Mertens partiva da favorita contro Karolina Muchova, visto che la belga qui in Australia ha già giocato una semifinale Slam e settimana scorsa ha ricordato a tutti quanto ami questi campi, vincendo il WTA 500 preparatorio. Dal canto suo, Muchova arrivava da una grande rimonta ai danni della connazionale Pliskova, che ha sprecato ampio vantaggio in entrambi i parziali per poi cadere al cospetto della più completa amica e avversaria. Mertens è partita alla grande oggi, mettendo pressione da fondocampo e approfittando di un inizio davvero traballante della ceca. Ma Muchova si trova a suo agio quando è in svantaggio, e così dallo 0-4 iniziale è arrivata a vincere il primo set al tie break, prima di chiudere il secondo per 7-5. Mertens sempre più in difesa, costretta a correre e rincorrere, troppo in balia dei bei colpi di Muchova. Per la ceca ora si prospetta la sfida più ardua, per molti motivi.
A chiudere la giornata è stata la beniamina di casa, Ashleigh Barty, che aumenta sempre di più le chance di tenere il trofeo in Australia, nella bacheca di casa. Poteva essere un match complicato quello di oggi contro Rogers, che due giorni fa ha mostrato tutto il proprio repertorio contro una inerme Anett Kontaveit, ma la storia questa volta è stata ben diversa: due set netti e rapidi, una sentenza dura e senza possibilità d’appello. Ottimo per Ash, che nei giorni scorsi aveva palesato un fastidio alla coscia sinistra e che ha così evitato oggi di affaticarsi. Ai quarti sarà molto più favorita di quanto non sarebbe stata con Mertens, visto che Muchova è probabilmente la tennista che più le assomiglia nel circuito. Le due usano dinamiche molto simili, con servizio potente e ampio uso di rotazioni, dritto carico a comandare e rovescio spesso variato in slice, il tutto tra l’altro con movimenti tecnici anche simili – soprattutto il rovescio, di stampo molto maschile -. Come se non bastasse sono anche coetanee. Due amanti dei tagli e delle discese a rete, aspetto che promette grande spettacolo, con Muchova più aggressiva e Barty pronta a difendere e passare la sua avversaria ad ogni occasione, ma il punteggio finale sembra già scritto. Arrivare al terzo set sarebbe già un grande risultato per Karolina.
I match di quarti inizieranno domani, a partire però dalla parte bassa del tabellone, mentre saranno mercoledì i seguenti incontri:
A. Barty – K. Muchova J. Brady – J. Pegula