Australian Open, quarti: Karolina Pliskova salva quattro match-point e batte Serena Williams

Serena Williams fuori dagli Australian Open. Una notizia sconvolgente, se si pensa all’eccezionale stato di forma della statunitense in questo torneo, dopo aver estromesso agli ottavi di finale la n. 1 del mondo Simona Halep. Forse molti hanno sottovalutato la competitività di un’altra che n. 1 del mondo lo è stata due anni fa, senza mai vincere uno Slam. Ora n. 8 del mondo, partita in sordina e senza clamore, ha sofferto molto nel match giunto al terzo contro la nostra n. 1 azzurra Camila Giorgi, poi estromette in due la spagnola Garbine Muguruza. Oggi il capolavoro: la tennista di Louny batte la 23 volte campionessa Slam americana con il punteggio di 6-4 4-6 7-5 in due ore e 12 minuti. Sorprendente anche il modo in cui è avvenuta: nel terzo parziale Serena era avanti 5 game a 1 e ha avuto ben quattro occasioni di match-point (uno nel sesto e tre nel nono game), ma non è stata in grado di chiudere. Sul 5 a 1, proprio nel punto della prima chance di chiudere la partita, il giudice di linea chiama “fallo di piede” su servizio di Serena. Stavolta, al contrario della finale US Open 2018, la statunitense non ha protestato e più tardi avrebbe avuto altre possibilità per chiudere: la chiamata arbitrale, unica e proprio in quel momento della partita, rimane discutibile. Pliskova, compiuto il sorprasso, sul 6-5 è brava ad aver coraggio e brekkare alla terza chance, regalandosi la prima semifinale in carriera agli Australian Open. Sconfitta amarissima per Serena, che si è vista sfilare dalle mani una partita praticamente vinta e perde così l’occasione per vendicarsi contro Naomi Osaka dopo la finale persa agli ultimi US Open.

                                                                                                                                                                                                          
IL MATCH – Fin dall’inizio dell’incontro Karolina Pliskova domina, continuando quella prestazione incredibile mostrata contro Garbine Muguruza. Per un set e mezzo, la ceca è stata perfetta contro una Serena in evidente difficoltà: chiude il primo 6-4 (break a 15 nel terzo) e poi passa avanti 3 a 2 con break nel secondo. Qui però Serena reagisce, si procura l’immediato contro-break e alza il livello di gioco. Chiude il secondo (break decisivo sul 5 a 4) e poi torna rullo compressore nel terzo, fino a 5 a 1 e turno di battuta. Il match sembra già finito, chiudere è ormai una formalità: infatti la statunitense si procura un primo match-point (sul 40-30), ma proprio a quel punto arriva la chiamata arbitrale del fallo di piede. Serena inizia anche a massaggiarsi la caviglia, accusando un dolore poi minimizzato in conferenza stampa. Da lì arriva la reazione della ceca, brava a crederci di nuovo e poi a eliminare con coraggio altre tre match-point al servizio, due consecutivi (dal 40-15) e uno ai vantaggi. A questo punto, dopo aver tenuto con autorità il turno di battuta, è Karolina Pliskova a procurarsi tre occasioni non consecutive per chiudere la partita: alla terza ci riesce, infliggendo a Serena una delle sconfitte più brucianti della sua carriera. Ormai è da due anni esatti che la statunitense non vince uno Slam, proprio da quegli Australian Open 2017 dove sconfisse in finale la sorella Venus. La tennista più forte di sempre deve aspettare ancora per vincere il suo Major n. 24 e agganciare Margaret Smith-Court nel primato di Slam vinti in singolare nella storia del tennis (maschile e femminile). Pliskova si regala invece un’ostica, ma non proibitiva, semifinale contro la giapponese Naomi Osaka, con cui la ceca è avanti nei precedenti.
Australian Open (Melbourne, cemento, $59.687.000) – Tabellone – Quarti di finale:
[4] N. Osaka b. [6] E. Svitolina 6-4 6-1
[8] K. Pliskova b. S. Williams 6-4 4-6 7-5
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