Azarenka e Williams pronte a tornare sul trono?

Con Victoria Azarenka, in arte Vika, ci eravamo lasciati in quel di Eastbourne, quando la nostra Camila Giorgi era riuscita nell’impresa di eliminare la ex numero 1 del mondo. Impresa da molti enfatizzata oltremisura, dato che quello inglese era il primo torneo di Vika dopo tre mesi di stop, a causa di un infortunio al piede. Ci ha riprovato nello Slam londinese, per riscattare l’opaca prestazione della settimana precedente. Buona la prima! Vika passa il turno ma si deve arrendere alla serba Jovanowski, insinuando nuovamente dubbi sul suo completo recupero. Vika circa un mese prima aveva avanzato dubbi sulla sua presenza allo Slam londinese, asserendo come il suo infortunio fosse nettamente migliorato. Con un velo di rassegnazione ha aggiunto che, forse, dopo le straordinarie annate di cui era stata protagonista il suo corpo le abbia voluto mandare un messaggio per farle fare un passo indietro. Il suo infortunio al piede è stato molto più grave di un semplice problema muscolare ma non segnerà uno spartiacque della sua carriera.

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Chi si aspettava un ritorno in grande spolvero della bielorussa nei primi tornei giocati dopo il rientro è rimasto ovviamente deluso, ma il solo pensiero era pura utopia. Un infortunio serio come quello subito da Vika, peraltro al piede, non è guaribile completamente in soli tre mesi di stop. Senza contare il fatto che, pur continuandosi ad allenare durante l’infortunio, potrebbe aver perso un po’ di quella verve agonistica che l’ha sempre contraddistinta.

Potrebbe sembrare un’analisi superficiale ma Vika saprà dimostrare ai più dubbiosi che potrà rientrare in forma al più presto, magari già in questa stagione americana. La strada del ritorno sembra ancora lunga ma da una combattente come lei ci si può aspettare di tutto.

Deve riuscire nell’ardua missione di pensare a quest’infortunio non come qualcosa di estremamente negativo e cercare di cogliere gli, seppur pochi, aspetti positivi. Già, perché da un infortunio si può guarire e magari si cresce anche psicologicamente, nella convinzione che al rientro si possa fare anche meglio di quanto fatto vedere fino ad allora.

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In questo periodo deve difendere molti punti, derivanti soprattutto dalla finale degli US Open e la vittoria a Cincinnati dell’anno passato. Riuscirà in quest’impresa e a non uscire dalla Top 10, dato che ora la classifica la vede relegata alla decima posizione? Serve dunque una marcia in più a Vika, ora sfavorita rispetto alle colleghe, per colmare questo gap che la divide dalla forma migliore vista prima dell’infortunio.

Del resto non è un caso che a soli 25 anni sia da ben dodici anni nel circuito Pro e che davanti a sé ha un futuro radioso, che la porterà senz’altro a vincere ancora tanto. Oggi è il tuo compleanno, Vika, e speriamo che questo tuo venticinquesimo compleanno possa senz’altro essere il nuovo inizio delle tue vittorie, dopo uno stop durato tanto. Troppo.

Se da una parte c’è Vika che non se la ride affatto, dall’altra c’è Serena Williams che pare nettamente in calo rispetto a quella tennista arraffa-trofei che eravamo abituati a vedere. Almeno negli Slam, si intende. Soprattutto nell’ultimo Wimbledon infatti, nella sconfitta contro Alizè Cornet, ha mostrato segni di cedimento, in quell’erba che più e più volte l’ha vista protagonista fino in fondo. Il culmine è stato poi toccato in quella sciagurata giornata nel doppio, in cui è stata protagonista di una scena al limite dell’immaginabile: difficoltà a prendere la pallina in mano, doppi falli a raffica, e crisi di pianto in panchina.

Day Eight: The Championships - Wimbledon 2014

Si spera sia stato un malore passeggero, confinato alla partita di quel giorno, ma il fatto che, attualmente, quest’anno sia solo sesta nella race fa sorgere ulteriori dubbi. Può darsi anche che si senta appagata dai risultati già ottenuti in carriera e quindi non giochi con quella fame di vittoria che ha sempre avuto fin qui. La sorella e compagna di doppio Venus ha riferito ai media che dopo la sconfitta nel torneo di singolare, Serena era apparsa molto triste ed emotiva.

Nella sua conferenza stampa ha confessato inoltre di sentirsi molto male e di essere rimasta comunque lì su consiglio dei medici. Pochi giorni dopo l’abbiamo vista meglio sulle spiagge croate, dove ha rassicurato i propri tifosi con sue foto sorridenti in compagnia. Si spera che quello che è successo sia un episodio isolato e che si possa riprendere al più presto distraendosi dal tennis giocato. Riuscirà anche lei in questa impresa? Difficile dirlo se non impossibile. Sta di fatto che adesso Serena è già tornata ed è pronta a combattere per il titolo di Stanford, dopo aver vinto subito il primo match.

Dal canto nostro ci accontenteremo di augurare a entrambe un buon ritorno e che questa volta sia un “bentornato” e non un rapido saluto.

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Anche perché sono mille le insidie che possono minare il loro ritorno ad altissimi livelli, prime tra tutti le nuove giocatrici che stanno prendendo sempre più confidenza con il loro tennis e si avvicinano a quel trono di regine appartenente a Vika e Serena. Giusto per fare alcuni nomi, oltre alle eterne avversarie Li e Sharapova, ci sono le nuove promesse Halep, Bouchard e Ivanovic.

Soprattutto in questa stagione americana dovranno assolutissimamente far vedere che non hanno abdicato, bensì di essersi prese qualche mese di “ferie forzate” e dimostrare di essere ancora loro le, consentitemi l’espressione, GOOT (Greatest of Our Time).

Di Simone Marasi

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