Vika Azarenka, la voglia di ritornare fra le grandi

Vika Azarenka, tutt'ora numero 44 delle classifiche mondiali, cerca di rimettersi in gioco dopo una stagione difficile, chiaramente non rimarrà fuori dalle teste di serie a lungo se continuerà a mettere in gioco il livello mostrato nel match contro Stephens.

Victoria Azarenka e Sloane Stephens avevano giocato tra di loro solo a Melbourne e, anche se le partite hanno avuto un andamento diverso alla fine, l’epilogo è stato il medesimo.

Vika Azarenka, numero 44 delle classifiche mondiali, sta cercando di rimettersi in gioco dopo una stagione difficile, ma non rimarrà fuori dalle teste di serie a lungo se continuerà a mettere in gioco il livello mostrato nel match contro la statunitense, finito con il punteggio di 6-3, 6-2. Si è percepita, attraverso lo schermo televisivo, la grande fatica che ha messo in campo, unita alla motivazione quasi faustiana di voler dare tutti e ritornare, prepotentemente, protagonista.

Ricordiamo che Sloane Shephens aveva raggiunto le semifinali degli Australian Open nel 2013, prima di perdere proprio contro la Azarenka. Anche lei era una testa di serie dopo aver passato una stagione difficile, che si è conclusa prematuramente a causa di un infortunio al polso, nel mese di settembre. Anche lei sta cercando di ricominciare da dove aveva lasciato e per fare ciò ha riassunto l’allenatore veterano Nick Saviano, suo ex mentore, che ha contribuito all’esplosione di Eugenie Bouchard, canadese che la scorsa stagione ha fatto un grande passo avanti dal punto di vista del gioco.

vika

A conti fatti a Stephens, 21 anni appena, non è riuscita a mettere in campo la consistenza e la varietà di gioco necessaria per battere la Azarenka, tornata con l’aggressività che l’ha sempre contraddistinta, riuscendo a vincere tantissimi punti con il suo spettacolare rovescio lungolinea, senza disdegnare alcune notevoli discese a rete.

Vika in un’intervista ha sottolineato di non aver mai perso la sua voglia di giocare, e anche se era sconvolta per la prima partita della stagione persa dalla Pliskova con una performance molto diversa da quella odierna:

“E’ un migliore inizio per me, ovviamente” ha detto la Azarenka. “Sono davvero cresciuta in termini di colpi, ho colto quelle opportunità che non ho avuto nella mia prima partita a Brisbane. Ecco, questo è un piccolo passo avanti”.

“E’ il terzo torneo dell’anno”, ha dichiarato invece Stephens. “Ho ancora molta strada da fare, e sono ovviamente delusa che oggi ho perso ma ho intenzione di giocare tutti i tornei di quest’anno”

L’americana è ulteriormente motivata anche dal suo rinnovato rapporto di lavoro con Saviano, ex giocatore, che ha un legame di lunga data con Stephens. “Lo conosco da quando avevo 10 anni”, ha detto. ”Lui mi ha insegnato praticamente tutta la mia tecnica, mi ha insegnato tutto quello che so, quindi sinceramente ho piena fiducia in lui e so che mi può aiutare molto”.

Australian Open Tennis

Mentre cercava risposte e motivazioni riguardo la scorsa stagione, ha lavorato con altri allenatori affermati, tra cui Thomas Hogstedt e Paul Annacone, ex allenatore di Pete Sampras e Roger Federer. Ma Annacone e Stephens si divisero dopo Wimbledon del 2014.

“Non ero in grado di spingere i tasti giusti, e per questo lei stava diventando un po’ insicura e confusa”, ha detto Annacone in una recente intervista. “Io non volevo che lei iniziasse il gioco con ancora dei dubbi. Non ero sicuro di come dirglielo perché avevo già provato in un sacco di modi diversi”. L’ex coach infine ha aggiunto, parlando di Sloane: “Crede che lei sia solo giovane, e che abbia bisogno di sviluppare e maturare ancora, e solo il tempo potrà aiutarla”.

“Sharapova mi ha battuto tante volte e infine io ho battuto lei.” Dice Stephens.”  Quindi adesso ho intenzione di fare come ho fatto li e di fare del mio meglio e spero, anzi non spero, la sconfiggerò un giorno o l’altro!”.

Il pubblico al Melbourne Park ha avuto da ridire sulla pausa che si prese la Azarenka alla semifinale del 2013 quando si prese ben 12 minuti di pausa durante un time-out medico, insolitamente lungo, ma la bielorussa insistette dicendo di avere forti dolori.

Vika aveva detto di aver preso le critiche su quella partita molto a cuore, piangendo nella sua stanza di hotel prima della finale, non essendo per niente la preferita del pubblico ma alla fine vinse il titolo contro Li Na. E nemmeno l’anno scorso fu la preferita quando venne battuta ai quarti di finale dalla Radwanska.

Ma questo martedì non c’erano fischi all’Hisense Arena. Lei e Stephens sono state accolte entrambe da un lungo applauso, e quando ha vinto il set decisivo, la bielorussa è uscita dal campo salutando il pubblico con un “grazie, amici.”

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