Si apre con la sfida tra la padrona di casa Ashleigh Barty e la statunitense Madison Keys, vera rivelazione in questi Australian Open. Percorso netto per la aussie che non ha ceduto nemmeno un set nei turni precedenti in cui ha incontrato Tsurenko, il duo azzurro Bronzetti-Giorgi, e le due americane Anisimova e Pugula.
Per la tennista a stelle e strisce invece vittime illustri nel suo cammino verso la semifinale. Nel primo turno ha eliminato la connazionale Sofia Kenin, vincitrice nel 2019, mentre negli ultimi due match ha superato Paula Badosa e Barbora Krejcikova, entrambe favorite alla vigilia.
Il primo set è tutto di marca Barty che archivia la pratica in 26 minuti concedendo solo un set all’avversaria. Madison Keys, che ancora una volta partiva da “sfavorita”, fatica a controllare gli scambi con la numero 1 del ranking WTA che appare sempre in pieno controllo del match.
È con il servizio a favore l’unico game portato a casa dall’americana che punta molto sulla potenza dei suoi colpi per arginare l’australiana ma qualche errore di troppo, su palle all’apparenza facili da gestire, la condannano nella prima partita e la costringono ad affrontare una gara che si fa sempre più in salita.
Il secondo set si apre così come si era chiuso quello precedente con Ashleigh Barty che si aggiudica subito il primo punto. La battuta si conferma ancora “amica” della statunitense che riporta subito il punteggio in parità. Dopo i tanti errori gratuiti Madison Keys prova a rientrare in partita ma contro la padrona di casa, in forma smagliante, è davvero difficile.
Il pubblico, nemmeno a dirlo, è tutto per la 25enne di Ipswich che ha trovato da subito la chiave giusta per indirizzare a suo favore una partita fondamentale per lei. Agli Australian Open, dove ormai da anni arriva da favorita, ha infatti sempre un po’ deluso le aspettative.
Sul 5-2 Ashleigh Barty soffre il ritorno di Madison Keyes che prova a mantenere vivo il sogno finale che però è destinato a restare tale. Si chiude 6-3 e all’ultimo atto vola l’australiana alla sua terza finale Slam della carriera dopo Roland Garros e Wimbledon, chiuse con il trionfo. Resta un cammino entusiasmante per l’americana che esce a testa alta e guadagna punti importanti per il ranking WTA.
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