Sara Errani e Camila Giorgi in Fed Cup. Lucie Hradecka, Stefanie Voegele, Aryna Sabalenka, Simona Halep, Elina Svitolina e Petra Kvitova a Dubai. Alison Van Uytvanck, Ekaterina Alexandrova, Naomi Osaka e Karolina Pliskova a Indian Wells. Queste le avversarie piegate una via l’altra da Belinda Bencic, in una striscia vincente che è partita a Biel il 9 febbraio e ha regalato alla Svizzera i Play Off per tornare nel World Group. Poi il trionfo nel Premier 5 negli Emirati Arabi e il sogno del primo Mandatory in carriera, che è finito all’alba italiana per mano di Angelique Kerber. La delusione di Belinda Bencic è palpabile, ma la tennista di Flawil non ne fa un dramma e, a ragione, traccia un bilancio più che positivo degli ultimi 40 giorni: 12 vittorie consecutive, impreziosite dallo scalpo di 6 top 10 e ritorno tra le prime 20 giocatrici del mondo.
“Sono triste per la sconfitta perché la partita era iniziata molto bene. Nonostante nel primo set mi sia trovata avanti 4-2 avvertivo la solidità di Angelique. Ha eretto un muro rimandandomi indietro ogni palla ed è stata bravissima a convertire l’inerzia degli scambi dalla difesa al vincente”, ha ammesso sportivamente Belinda Bencic.
Qualche giorno di riposo e si riparte da Miami. “Aver raggiunto le semifinali a Indian Wells mi trasmetterà tanta fiducia per i prossimi tornei. Ho dimostrato di essere competitiva quando riesco a mettere in pratica il mio gioco”, ha concluso Belinda Bencic che, a soli 22 anni, può dire di aver già avuto un lungo conto in sospeso con la sfortuna e i malanni fisici.