Godersi la vittoria e il tributo del mondo del tennis. Realizzare la portata di una impresa che ha abbattuto diversi record e farlo in fretta perché Miami incombe. Bianca Andreescu vorrebbe forse dilatare i minuti e trasformarli in giorni per riordinare le emozioni di una settimana da sogno, ma la morsa del tempo non lascia scampo. La Florida la attende.
In conferenza stampa la tennista canadese ha espresso incredulità. Del resto la storia della diciottenne nata nell’Ontario da genitori rumeni fuori dall’ordinario lo è: un anno fa era a giocarsi un Itf da 25mila dollari in Giappone ed era alla ricerca di una mediazione tra fisico e gioco. Ha chiuso il 2018 da numero 178 e oggi si ritrova catapultata a ridosso delle prime 20 del mondo. In fondo Bianca è consapevole del fatto che non si vince Indian Wells per caso e il suo stupore è dunque tale fino a un certo punto. La prima campionessa nella storia del torneo ad aver onorato una wild card fino all’ultimo, ha sempre creduto nelle proprie potenzialità e nell’efficacia di un tennis potente ma pensato, ricco di variazioni, cambi di ritmo e condito con tanta imprevedibilità. Ha destabilizzato e sfibrato una via l’altra Irina Camelia Begu, Dominika Cibulkova, Stefanie Voegele, Qiang Wang, Garbine Muguruza, Elina Svitolina e Angelique Kerber. Il sorteggio ha voluto che la Begu sarà la prima avversaria anche a Miami e, in un ipotetico terzo turno, ci sarà la rivincita con Angie Kerber.
“SONO LA FOT***A CAMPIONESSA DI INDIAN WELLS” – E’ doveroso riportare le dichiarazioni rilasciate a caldo da Bianca Andreescu, che ha paragonato il proprio percorso a una corsa folle. “E’ stata una avventura pazzesca. Naomi Osaka lo ha fatto lo scorso anno, poi è andata a vincere due titoli Slam. Ho battuto avversarie che vedevo giocare solo in Tv e poterle affrontare in tornei così prestigiosi in campi affollatissimi è stato surreale. Dodici mesi fa ero impegnata in un 25K a Toyota e ora sono, posso dirlo? Posso dire questa parola? Sono la fot***a campionessa di Indian Wells”. Una affermazione che ha rilanciato il tennis femminile canadese che, dopo l’ascesa lampo e altrettanto fulminea caduta di Eugenie Bouchard, puntava proprio su Bianca Andreescu e Francoise Abanda. Quest’ultima non sta attraversando un periodo particolarmente felice e sembra essersi persa per strada.
QUALCHE CURIOSITA’ SU BIANCA ANDREESCU – Del rapporto con Simona Halep, i rituali scarmantici (l’elastico per capelli portato sempre all’altezza del gomito e il contenitore annusato ad ogni cambio campo), delle tecniche di meditazione utilizzate dalla Andreescu vi avevamo raccontato alcuni giorni fa in questo pezzo del quale riportiamo alcuni stralci.
Amatissima dai tifosi canadesi (che forse hanno smesso di credere nel ritorno di Eugenie Bouchard ai livelli del 2014, e per il momento hanno visto disattese le aspettative riposte su Francoise Abanda) e seguita con passione dai rumeni. “E’ bello avere il supporto dei canadesi e dei rumeni”, sono le parole di ringraziamento della Andreescu, che ha una estimatrice rumena molto speciale: Simona Halep. “Qualche anno fa ci siamo allenate insieme in Canada e le dissi di non giocare più i tornei juniores perché era pronta per il tennis professionistico. Come possiamo appurare, Bianca sta andando alla grande”, ha raccontato la ex numero 1 e campionessa in carica al Roland Garros. La stima è reciproca e quando la Halep ha sollevato il trofeo parigino, Bianca Andreescu è stata tra le prime a congratularsi definendo “idolo” l’atleta di Costanza.
Agli occhi dei più attenti non sarà certamente sfuggito che Bianca Andreescu porti sempre un elastico per capelli all’altezza del gomito e che ai cambi di campo annusi un barattolo. Come ogni rito portafortuna che si rispetti, il mistero sul contenuto del piccolo contenitore resterà tale. Bianca Andreescu non intende rivelarne il contenuto: “Quello del mio profumo rimarrà un segreto”, ha scherzato la tennista canadese rivolgendosi ai giornalisti. Meditazione e yoga sono invece un insegnamento materno: “Mia madre me li ha fatti conoscere quando avevo 12 anni. La prima cosa che faccio appena mi sveglio non è accendere il cellulare, ma dedicare quindici minuti a me per entrare in sintonia con il corpo e la mente”, ha spiegato la Andreescu. La tecnica di meditazione preferita dalla giocatrice canadese è quella della “Visualizzazione creativa”, una sorta di esercizio di auto consapevolezza composto dalla creazione di immagini focalizzate sugli obiettivi da raggiungere. Non si tratta di pensare esclusivamente al tennis, bensì di concentrarsi anche sul quotidiano per evitare di avere la mente affollata da stimoli eccessivi e dispersivi. In campo Bianca Andreescu utilizza alcune brevi parole chiave per tenere alta la concentrazione e caricarsi prima di servire o rispondere.