RITRATTI

Billie Jean King: “Lo shutdown per coronavirus ha mostrato le disparità del tennis”

A causa del Covid-19, la stagione tennistica si è interrotta a marzo e, almeno  fino a metà luglio, non si prospetta alcun ritorno in campo. Ovviamente, ad essere maggiormente colpiti da questi provvedimenti sono stati i giocatori di fascia medio-bassa: dipendendo in maniera ingente dagli introiti provenienti dai tornei, essi sono stati privati di ogni fonte d’introito.

E’ il momento giusto per parlare all’unisono in questo sport“, ha detto la 12 volte campionessa slam Billie Jean King. “E’ una cosa di cui c’è estremo bisogno e spero che siano tutti disposti a collaborare di più una volta finita questa crisi”, ha continuato l’ex giocatrice statunitense.

“Magari un giorno, e non pensavo sarebbe mai stato possibile, avremo un commissario. Non so se sia fattibile. Non siamo uno sport ricco come il calcio e non siamo neanche i più popolari al mondo. Quindi, dobbiamo stare uniti e aiutarci l’un l’altro.

“Un’altra cosa messa in evidenza sono le iniquità presenti nel tennis”, ha aggiunto la King. “Questo può essere un buon momento per riflettere e pensare a come vorremmo che il nostro sport si evolva in futuro. Cosa possiamo fare per renderlo migliore, più forte e sicuro? Questa può essere davvero una buona occasione per avere un nuovo “normale” nel tennis”.

Mentre per quelli ai vertici delle classifiche il tennis è uno sport con cui guadagnare, per chi è ai livelli più bassi è spesso difficile far tornare i conti.

ATP, WTA, ITF e gli organizzatori dei 4 tornei dello slam hanno lavorato assieme per istituire un fondo per aiutare questi giocatori. Il numero uno al mondo Djokovic ha detto di essere stato in contatto con altri tennisti del calibro di Federer e Nadal per collaborare agli aiuti per i loro colleghi posizionati più in basso.

La King ha aggiunto come anche la WTA stia lavorando per aiutare le tenniste a livello economico: “Diverse giocatrici hanno ricevuto dei sussidi ma dobbiamo pensarci di più”, ha detto la 76enne americana. “A guidare questo cambiamento devono essere le giocatrici di vertice, perché sono anche quelle con più mezzi economici”.

Fonte: Eurosport.co.uk

Jonathan Zucchetti

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