Dopo più di due anni dalla caduta di Eugenie Bouchard negli spogliatoi degli US Open, il processo con cui la canadese ha denunciato l’American Grand Slam inizierà martedì prossimo.
Bouchard ha citato in giudizio l’USTA nel 2015, circa sei settimane dopo il ritiro dal torneo a causa di una commozione cerebrale procurata da una scivolata in uno dei locali per giocatori e allenatori.
Causa della caduta il pavimento umido, appena pulito, e la luce fioca nella stanza. La canadese chiede il risarcimento per le sofferenze fisiche e psicologiche oltre che per le spese mediche, per i guadagni potenziali persi sia in termini sportivi che in accordi di sponsorizzazione e vari e diversi bonus.
L’avvocato di Bouchard, Benedict Morelli, ha affermato che chiederà un risarcimento di milioni di dollari. Durante il processo ci saranno le testimonianze della giocatrice e di molte persone presenti nel pomeriggio in cui è avvenuta la caduta. Se la giuria stabilirà che l’USTA è responsabile del danno, si procederà alla determinazione dei danni. Questa fase includerebbe l’esame dei potenziali guadagni di Bouchard, passati, presenti e futuri dopo l’infortunio. Chris Widmaier, direttore generale delle comunicazioni aziendali per l’USTA, ha detto che la sua organizzazione continuerà con la sua politica di non commentare il contenzioso in corso. Morelli ha detto che a causa di quella caduta si avviò il declino della Bouchard fino alla posizione 116 del ranking.
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