L’otto marzo di venticinque anni fa nasceva a Bilovec colei che da grande sarebbe diventata un’indiscussa campionessa nello sport del tennis. Chi poteva immaginarlo allora, anche se fin da piccola ci sono stati tutti i presupposti affinché lo diventasse.
Fu avviata al gioco del tennis a 4 anni dal padre Jiri, ma fino all’età adolescenziale giocava per puro divertimento, non disegnando comunque qualche torneo juniores nel suo Paese. Il salto di qualità fu grazie all’opera di scouting effettuata da un centro professionistico che vide in lei enormi potenzialità. Come più volte dichiarato il suo idolo tennistico si rispecchia nella connazionale Navratilova.
La mancina ceca ha uno stile di gioco molto aggressivo con entrambi i colpi. Ciò le permette nella maggior parte dei casi di comandare lo scambio, spesso mettendo in difficoltà le avversarie con angoli stretti e colpi profondi. L’altra faccia della medaglia è costituita dal fatto che per gli stessi motivi commette molti errori gratuiti.
Due volte vincitrice di uno Slam (Wimbledon 2011 e 2014), Petra può vantare un palmarés di tutto rispetto viste le tre Fed Cup vinte da protagonista, oltre ai vari piazzamenti negli altri Slam. In tutto conta ben 15 titoli, di diversa caratura, ma tutti conquistati con la grinta che l’ha sempre contraddistinta. Ancora non riesce a toccare la vetta del ranking, fermandosi alla seconda posizione, ottenuta più volte nel corso della sua carriera.
Come detto la Nazionale riveste per lei un ruolo fondamentale; infatti non si è mai tirata indietro quando si trattava di scendere in campo a difendere i suoi colori. Ciò l’ha premiata e ora rappresenta la tennista di spicco nella compagine ceca. Il futuro per lei è più che roseo, vista la giovane età e la sua crescita in prospettiva. Insieme alle varie Halep, Bouchard e Wozniacki, sarà lei a guidare il movimento tennistico femminile nei prossimi anni, garantendo al pubblico un tennis senz’altro ricco di emozioni.
Di Simone Marasi