Camila Giorgi accende il Pietrangeli e batte Cibulkova. Bene Errani, out Vinci

Camila è stata quasi perfetta contro la n. 10 slovacca. Ordinaria amministrazione per Errani contro la Scheepers. Male la Burnett, occasione sprecata per Robertina.

E’ stata una Camila Giorgi stratosferica quella che ha sconfitto la n. 10 al mondo e recente finalista agli Australian Open Dominika Cibulkova. L’italiana,acclamata dal folto pubblico dello Stadio Pietrangeli, ha giocato un tennis esplosivo, sebbene altalenante nel secondo parziale, vincendo per 6-4 7-6(2) in due ore e due minuti di partita. La Giorgi è partita subito carica in quella che è la prima partecipazione nel main draw degli Internazionali; lei, che pochi mesi fa si è trasferita ad allenarsi in Italia, è stata subito accolta con urla e strepiti dagli appassionati che si erano seduti sul Pietrangeli, sfidando un tempo che non prometteva nulla di buono. Sull’uno pari, infatti, inizia a piovere e la partita viene sospesa. Alla ripresa, con il sole Camila illumina lo Stadio con i suoi tiri potenti e definitivi e il suo indomabile coraggio contro un’avversaria definita come una delle più aggressive picchiatrici del circuito. La Giorgi strappa il break e sale 3 a 1 ma, a causa di due doppi falli, restituisce subito la battuta. Sul 4 pari, complici altri due doppi falli consecutivi, si ritrova sotto 15-40, ma con grande lucidità annulla entrambe due pericolosissime palle break grazie a un rovescio lungolinea e un dritto vincente. Avanti 5 a 4, grazie ad alcuni errori di ‘sfinimento’ della Cibulkova – che più volte non riesce a sostenere il ritmo dell’italiana – l’italiana chiude il primo set con un dritto in contropiede.

Il secondo set parte favorevole per l’italiana. Giorgi sovrasta la Cibulkova con maestria, picchiando dal fondo e chiudendo talvolta a rete, inducendo la slovacca ad andare fuori giri e spesso a compiere unforced. Camila passa avanti 4 a 2, con break nel sesto gioco. Sul 5 a 3, quando ormai la partita sembra agli sgoccioli, Camila perde il servizio – dopo essere stata a 2 punti dal match – a causa di alcune disattenzioni, consentendo alla slovacca di arpionarla sul 5 pari, e poi sul 6 pari, dopo un matchpoint fallito. Un’opportunità sprecata che assomigliava troppo a quella palla match sfumata contro Alize Cornet nella finale di Katowice, circa un mesetto fa. Camila pare però avere imparato la lezione: con il suo sguardo apparentemente sgombro da emozioni, l’italiana gioca un tie-break quasi perfetto, portandosi prima sul 4 a 1 e poi sul 6 a 2, quando chiude grazie a un errore di Dominika. All’ultimo punto, il bel viso di Camila lascia posto finalmente a un grande sorriso, alzando le braccia al cielo e concedendosi volentieri a fare foto e autografi. Al prossimo turno la tennista marchigiana affronterà la statunitense Christina McHale, classe 1992 e n. 63 del mondo, proveniente dalle qualificazioni.

“E’ stato emozionante! Era la mia prima volta a Roma, è stata davvero una bella partita – ha dichiarato l’italiana – In alcuni momenti non ho giocato molto bene, ma questa sfida contro una giocatrice importante mi aiuterà a crescere. Come mi trovo sulla terra? Ci ho giocato poche partite, voglio migliorare anche su questa superficie”.

Vince e passa al secondo turno anche Sara Errani. L’attuale n. 11 del mondo si è imposta in due set, senza particolari problemi, contro la trentenne sudafricana Chanelle Scheepers, n. 91 del mondo. Sarita ha prevalso con il punteggio di 7-5 6-3 in un’ora e quarantatré minuti, anche se – visto il gioco sul campo – il punteggio avrebbe potuto essere più severo.
L’italiana, sul 5 pari del primo set, ha chiamato il fisioterapista per alcuni problemi di respirazione, probabilmente dovuti all’ansia. Dopo la ripresa, la n. 1 italiana ha messo insieme un parziale di 8 punti a 2, aggiudicandosi un primo set quasi decisivo. Al prossimo turno la nostra affronterà Ekaterina Makarova, esecutrice oggi di Roberta Vinci.

Roberta Vinci stanotte avrà qualche rimpianto. Non per la sconfitta in sé, che la russa Makarova si è meritata con una prestazione eccellente, ma per l’opportunità mancata al tie-break del secondo set, che Roby, attuale n. 20 del ranking, poteva anzi doveva cogliere al volo. Dopo un set equilibratissimo, Vinci inizia molto male il tie-break e si ritrova sotto 5 a 1. Ben pochi avrebbero pensato, al momento del cambio campo, che il solido braccio di Ekaterina avrebbe tremato così tanto da permettere alla tarantina di salire prima 6-4 e, annullati due match-point, 6 pari. Tutto da rifare, dunque, con una Vinci galvanizzata e una russa incredula, davanti agli occhi impassibili della coach Evgenia Manyukova. Al suo turno di servizio Roby mette la prima e, scesa a metà campo al termine di un lungo scambio, affossa un facile rovescio in rete; non concede altre possibilità l’avversaria, che chiude set e match con un ace con il punteggio di 6-2 7-6(6) in un’ora e 49 minuti di partita. Ed è curioso che l’ultima partita vinta di Makarova fosse in quel di Miami, quando aveva sconfitto Sara Errani, che incontrerà proprio dopodomani. Se il primo parziale aveva visto la Vinci subire inerme l’attacco della russa, il secondo era stato molto più lottato, con la tarantina che riusciva a tenere i servizi e ad essere più propositiva. Vinci parte bene, riuscendo a salire subito 3 a 1 con break nel quarto game, ma viene subito controbreakkata. Sul 3 pari e servizio, la nostra riesce a venire a capo di un game lunghissimo con ben 23 punti e 4 palle break annullate. Makarova, dal canto suo, non vacilla nei suoi servizi, regalando nessuna palla break e ben pochi errori. Solo nella parte finale del tie-break, quando ormai credeva di aver vinto, ha subito l’emozione, concedendo alla nostra di dare una svolta in suo favore alla partita. Ma, purtroppo, Roby non ne ha approfittato.

Sul Campo 1 non ce la fa, infine, Nastassja Burnett, che racimola appena quattro game contro la giovane spagnola Garbine Muguruza Blanco, classe 1993 e n. 34 al mondo, che ha condotto gli scambi per la maggior parte della partita, meno fallosa e più efficace anche al servizio. Il primo set si consuma in appena ventisei minuti di gioco, con l’italiana che riesce a tenere il servizio sotto 5 a 0, appena in tempo per evitare il bagel. Nel secondo Burnett riesce più a tenere il ritmo, ma andando spesso fuori giri. Il match è equilibrato fino al 2 pari, quando l’iberica riesce a strappare il primo break alla terza occasione. L’italiana ha un’occasione di recuperare il servizio ai vantaggi, ma la spagnola avanza 4 a 2 per poi piazzare il doppio break. Sul 5 a 2 Burnett riesce finalmente a recuperare uno dei due break persi ai vantaggi, ma la reazione si rivelerà vana: la spagnola strappa di nuovo il servizio nel game successivo, con un ennesimo break a 15.

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