Chiuso definitivamente il caso Alize Cornet, la tennista di Nizza che durante la sfida valevole per il primo turno degli Us Open (perso in tre set contro la svedese Larsson) era stata sanzionata con un warning dal giudice di sedia, rea di essersi cambiata la maglietta in campo nel corso di una pausa di gioco dovuta al forte caldo americano. “Non avrei mai pensato che l’episodio diventasse così popolare in meno di 24 ore. In campo sembrava un errore dell’arbitro e niente di più. Penso che il giudice di sedia sia stato probabilmente sopraffatto dalla situazione e forse non ha preso la decisione giusta. Certo, sono rimasto sorpresa quando appena cambiata la maglietta ho ricevuto il warning, non me l’aspettavo e gli ho detto che era piuttosto strano. Ma lui è rimasto sulla sua posizione mentre io ho continuato a giocare cercando di vincere la partita”. Queste le recenti dichiarazioni della ventottenne francese in merito a quanto accaduto lo scorso martedì a Flushing Meadows. Sulla questione è intervenuta poi la Wta, la quale ha immediatamente preso le difese dell’ex numero 11 del ranking, affermando che nella stessa World Tennis Association non siano previste regole precise e definite inerenti al cambio di abbigliamento in campo e ritenendo quindi ingiusta la sanzione inflitta alla tennista. Subito dopo l’accaduto, anche la Usta (United States Tennis Association) si era schierata dalla parte della giocatrice, scusandosi per la decisione presa dall’arbitro nel corso del match.
Spogliarello vietato ❌
Ciò che la Cornet non ha digerito però, sono state le dichiarazioni di Bernard Guidicelli, capo della FFT (Fédération Française de Tennis), che aveva criticato la tennista invitandola a rispettare l’incontro e il luogo in cui si stava trovando in quel momento, riportando l’esempio del completo troppo attillato indossato durante lo scorso Roland Garros da Serena Williams e che verrà conseguentemente vietato nella prossima edizione dello Slam parigino. Guidicelli aveva infatti affermato: “I completi troppo attillati verranno vietati il prossimo anno, poichè un professionista è tenuto a rispettare sia l’incontro sia il posto in cui si trova“. Prontissima la risposta della giocatrice, la quale si era difesa affermando: “Quello che ha detto Guidicelli riguardo all’abbigliamento di Serena Williams è 10000 volte peggio di quanto successo a me in campo lo scorso martedì. Poi si sa che esistono ancora molte persone, come il presidente della mia federazione, ch vivono in un’altra epoca e che riescono ancora fare questo tipo di commenti“. Sulla vicenda erano intervenuti anche l’ex campionessa Billie Jean King – la quale aveva twittato che “la politica riguardante il vestiario femminile deve finire” – e Vika Azarenka, giudicando la penalità “ridicola“. Nessuna discussione a tono sessista dunque, per un tennis che dovrebbe riportare l’attenzione più sul campo da gioco piuttosto che su quello che accade al di fuori.
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A me questa cornet sta molto sulle scatole, ma chi si crede di essere, prima non si fa trovare per tre volte ai controlli doping, poi si cambia la maglia in campo dicendo che lo fanno anche i maschi, questo è vero, allora il coach in campo lo togliamo anche a loro. Mi sembra una gran presuntuosa