Il caso Peng Shuai è scoppiato dopo che si erano perse le tracce della tennista cinese, ex numero 1 al mondo di doppio.
Peng era sparita dalla circolazione, dopo che, il 2 novembre scorso, le sue accuse di violenza sessuale contro l’ex vicepremier cinese ed esponente del Partito Comunista Cinese (PCC) Zang Gaoli, erano state censurate dal social Weibo.
Il 14 novembre il CEO della WTA Steve Simon, ha invitato le autorità cinesi a indagare sul caso. Tutto il mondo del tennis e non ha chiesto a gran voce di far sapere se Peng Shuai stesse bene e sui social media ha spopolato l’hashtag #WhereIsPengShuai.
Nella giornata di ieri il presidente del comitato olimpico internazionale, Thomas Bach, è stato in videochiamata con Peng Shuai per circa una trentina di minuti. Durante la conferenza, la tennista cinese ha affermato di essere a casa e di stare bene ed essere al sicuro.
Ha poi ringraziato per le preoccupazioni nei suoi confronti e chiesto che venisse rispettata la sua privacy.
Il giorno precedente era stato pubblicato un video che la ritraeva presenziare alla premiazione di un torneo di tennis Junior a Pechino.
La WTA però, non è ancora del tutto rassicurata dalle dichiarazioni di Peng (rivelate al mondo dal comitato olimpico) e chiede nuovamente alla Cina, indagini trasparenti e senza censura riguardo il caso.
Non solo il massimo organo del tennis femminile è ancora preoccupato dalla situazione. Infatti, il ministro degli esteri francese, Jean-Yves Le Drian ha dichiarato ai microfoni di RTL: “Aspetto solo una cosa: che Peng Shuai parli. Se le autorità cinesi vogliono fare chiarezza, devono permetterle di parlare, di dire dove si trova, come vive e quello che fa. Se le viene impedito, se c’è stata un’evidente scomparsa, saremo costretti a trarne delle conseguenze diplomatiche”.
Di sicuro al momento, la cosa più importante è il fatto che Peng stia bene, come confermato dal CIO. Ora non resta che chiarire definitivamente questa storia, sperando che si risolva tutto con il lieto fine.