Conchita Martínez crede nelle coincidenze. Già diversi giorni prima della finale fra Garbine Muguruza e Venus Williams aveva predetto che proprio la 23enne nata a Caracas sarebbe stata la prossima spagnola a vincere Wimbledon, dopo la sua ormai storica vittoria del 1994, quando Martinez aveva battuto Martina Navratilova, negandole il suo decimo titolo ai Championships.
“Io ci credo davvero in queste cose – afferma Conchita (il vero nome è Inmaculada Concepción). Anche lei, come Garbine, aveva battuto una supercampionessa sul viale del tramonto: nel 1994 la Navratilova aveva 37 anni, esattamente come Venus Williams oggi. E non è finita qui: Conchita, due mesi prima di vincere a Londra, aveva battuto la leggenda ceca agli Internazionali d’Italia; la stessa cosa è accaduta a Garbine, che ai quarti di finale del Foro Italico 2017 aveva sconfitto la Venere Nera in tre set. “Penso sia una coincidenza incredibile”, ha osservato Muguruza, “sono stata felicissima di avere Conchita nel mio team. Ho un bellissimo rapporto con lei”. Il sostegno della Martinez è stato cruciale per la giovane spagnola, dato che il suo attuale coach, il francese Sam Sumyk, non ha potuto seguirla perché doveva rimanere nella sua residenza degli Stati Uniti per assistere suo padre, con problemi di salute.
Conchita tiene a chiarire che non intende certo sostituire Sumyk, anche per i suoi impegni come capitano della squadra spagnola di Coppa Davis, ruolo che ricopre dal 2013 e che continuerà almeno per un altro anno. “Devo seguire tutti i giocatori spagnoli. Sam è l’allenatore di Garbine e ora tornerà con lei”. Conchita non ha però escluso un ritorno nel team di Garbine, al seguito di Sumyk. Del resto, soprattutto nel circuito maschile, non è più raro che un top-player sia allenato da due o più esperto, cioè da un coach fisso e un consulente più o meno permanente. Visto il successo che hanno ottenuto insieme, non è difficile credere che ciò avverrà.
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Io fossi garbine non interromperei questo sodalizio fruttuosissimo.