Connors-Bouchard: connubio vincente?

Un fulmine a ciel sereno, quello che, ieri sera, è piombato su Flushing Meadows. Nessun ritiro, niente che facesse presagire una bomba che stava per scoppiare. Eppure, in quello che già dall’inizio si preannunciava un elettrizzante Us Open, giunge immediata la notizia di una nuova “liaison” professionale, tra il 62enne americano Jimmy Connors e la 21enne canadese Eugenie Bouchard.

Genie, come amano chiamarla i fans, aveva già annunciato la rottura dall’ex coach di Victoria Azarenka, e sembrava destinata a giocare senza coach anche in America. “Sento di aver perso la fiducia e il mio gioco aggressivo su cui ho lavorato tanto”, aveva detto canadese lo scorso 8 agosto dopo aver licenziato il coach Sam Sumyk. “Sono convinta che il mio talento non sia sparito… è solo questione di lavorare duro per tornare ai massimi livelli. Sto cercando qualcuno che mi aiuti a migliorare tutti i lati del mio tennis: quella tecnico, tattico mentale e fisico”.

E quel qualcuno potrebbe averlo già trovato, o forse no. Jimbo infatti, a detta dell’agente Mary Jane Orman, sta collaborando con la canadese solamente a tempo determinato, giusto in occasione dell’ultimo Slam stagionale. Ma non c’è nulla di ufficiale sul proseguimento del loro rapporto lavorativo, e, nonostante foto e video che li ritraggono insieme sul campo, ufficialmente la Bouchard inizierà il torneo senza un supporto tecnico al suo fianco.

La Bouchard, d’altro canto, dovrà seriamente iniziare a pensare al suo futuro da professionista, visto che in questa sola stagione ha perso ben 8 volte al primo turno, con un bilancio stagionale complessivo di 9 vittorie e 16 sconfitte, non ultima quella disastrosa contro Roberta Vinci (6-1 6-0), in un match a senso unico, con la Bouchard che appariva solamente la brutta copia della tennista caparbia e arcigna che lo scorso anno aveva stregato il mondo del tennis. E chi allora meglio di Jimbo potrebbe aiutarla a ritrovare se stessa e l’agonismo che l’aveva portata sino alla quinta posizione del ranking?

L’americano ha già allenato due pezzi forti del tennis: prima Andy Roddick, nel biennio 2006-2007, e poi, seppur solamente per un mese, prima di essere liquidato, anche Maria Sharapova. Giocatori che erano ormai già ampiamente avviati nelle loro carriere, a differenza della Bouchard, che è ancora agli albori. E’ ovvio che l’aspetto mentale sia di primaria importanza per una giocatrice che ha smarrito la retta via e che è in crisi di fiducia, ma non bisogna sottovalutare il fatto che anche dal punto di vista tecnico debbano essere adottate nuove accortezze e strategie di gioco. Non a caso la Bouchard è diventata prevedibile in ogni suo colpo e questo è senza dubbio un vantaggio per le avversarie che sanno che la canadese non può contare su un piano B da adottare nei momenti difficili.

La separazione da Nick Saviano è stata probabilmente il vero passo falso di Eugenie: un allenatore che l’ha cresciuta, l’ha seguita sin da bambina, le ha dato un supporto morale nel delicato passaggio da junior a professionista, e che l’aveva portata nell’èlite del tennis femminile, in meno di un anno. Proprio nel momento più delicato, dove c’era bisogno di trovare conferme, qualcosa tra i due si è rotto. La Bouchard è precipitata, Saviano ha invece fatto risalire Sloane Stephens. 

I giudizi su una collaborazione Connors-Bouchard sarebbero superflui da dare, ancor prima di averla rivista in campo. Ma sicuramente servirà un po’ di tempo prima che i frutti possano vedersi.

Giorgio Lupi

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