Doppio stop nel mondo del tennis a seguito dell’emergenza per il Covid-19. Dopo la cancellazione del torneo di Indian Wells, anche il Master 1000 di Miami è stato sospeso. Per i due eventi di Florida e California si sta pensando ad una possibile ricalendarizzazione per il mese di settembre ma al momento resta tutto in bilico.
Molto presto però altri tornei potrebbero subire la stessa sorte di quelli statunitensi. A rischio ci sarebbero, in ordine cronologico, il Monte-Carlo Rolex Masters, il Mutua Madrid Open e gli Internazionali di Italia.
Gli organizzatori del Master 1000 di Monte Carlo, vista anche la prossimità dell’evento, hanno scelto di rilasciare una dichiarazione: “La direzione del torneo ci tiene a rassicurare il proprio pubblico che farà tutto quanto sarà possibile per adottare le migliori soluzioni contro questa epidemia seguendo le disposizioni delle autorità monegasche e francesi”.
Al momento usare il condizionale è un obbligo ma tutto sembra spingere in questa direzione. L’altra ipotesi al vaglio degli organizzatori riguarda la possibilità di giocare ma senza pubblico, una soluzione che però non piace. Un’eventualità che al momento sarebbe ancora più difficile da attira visto anche la difficoltà che alcuni giocatori e giocatrici avrebbero a raggiungere le sedi dei tornei.
Con l’impossibilità di individuare una data precisa per la “cessata emergenza”, ci sono anche due eventi del circuito del Grande Slam a tremare: il Roland Garros e Wimbledon. Anche per l’Open di Francia e per l’appuntamento londinese l’ipotesi della disputa a porte chiuse non convince.
La situazione è critica e incerta tanto che, anche il direttore del Roland Garros, Guy Forget, in un’intervista al quotidiano transalpino L’Equipe, non ha saputo (e potuto) dare informazioni precise: “Non sappiamo quanto durerà questa emergenza e tutti i tornei in programma per i prossimi mesi sono a rischio. Ovviamente la priorità è la tutela della salute di giocatori e spettatori anche se giocare a porte chiuse sarebbe un grande problema. Vedremo come evolverà questa situazione. Noi seguiremo tutte le raccomandazioni che ci verranno date”.
Prende una posizione più netta invece All’England Club che si dice pronto ad annullare – o comunque spingere per questa soluzione – piuttosto che giocare senza spettatori come riportato anche a Sportsmail. L’ultima parola spetta però al governo britannico.
Negli ultimi giorni si è paventata anche l’ipotesi di uno stop, presumibilmente di circa 6 settimane, per tutti i tornei da parte dell’ATP e della WTA. In questo caso comunque Wimbledon, in partenza il 29 giugno prossimo, sarebbe fuori da questa “regola” come arco temporale.