Daria Gavrilova e il 2019: “Rilancio e stop ai record di doppi falli”

Il matrimonio non è l'unico progetto di Daria Gavrilova. La tennista australiana pensa al rilancio e ha intensificato la preparazione atletica, quanto il lavoro per risolvere il cronico problema del servizio e dei doppi falli.
Gavrilova Wta Birmingham

Qualche giorno fa, pur senza rivelare la data, Daria Gavrilova ha annunciato il matrimonio con Luke Saville. Le nozze non sono comunque l’unico progetto per l’imminente futuro della tennista russa naturalizzata australiana. Dasha pensa anche alla carriera e a rilanciarsi dopo una stagione deludente, chiusa al numero 36. Obiettivo principale è tornare immediatamente tra le prime trenta del mondo.

PRIMATISTA NEI DOPPI FALLI – Daria Gavrilova detiene il poco invidiabile titolo di Regina dei doppi falli 2018. Ne ha commesso ben 385 ed è riuscita nell’impresa di metterne a referto 49 in più rispetto a chi l’ha preceduta nella classifica del servizio più ballerino dell’anno. Un punto debole che ha causato parecchi problemi alla campionessa di New Haven 2017. Sono state tante le partite che la Gavrilova ha perso anche perché abbandonata dal servizio, cosa che è accaduta al secondo turno degli Australian Open contro Elise Mertens. Nel match che l’ha opposta alla belga (la Mertens è poi approdata in semifinale) i doppi falli sono stati dieci. Daria Gavrilova ha rischiato tanto anche nei tornei minori e contro avversarie per lei abbordabilissime. Indimenticabile il match-horror disputato ad Acapulco contro la messicana Renata Zarazua (allora numero 253 Wta): 12 doppi falli, dei quali tre consecutivi che le sono costati un contro break nel primo set e due uno via l’altro, con i quali Dasha si è annullata da sola altrettanti match point. A fronte di quasi 400 doppi falli, passano decisamente in secondo piano gli 89 aces messi a segno dalla Gavrilova.

I PROPOSITI DI DARIA PER IL 2019 – In una intervista rilasciata nei giorni scorsi, Daria Gavrilova ha dichiarato di aver iniziato a lavorare sugli aspetti più deficitari del proprio gioco già dalla scorsa stagione e di aver raccolto i primi frutti nello swing cinese Wuhan-Pechino. “Ho messo in pratica alcuni accorgimenti tattici. Ho avuto il coraggio di essere più aggressiva e non stare troppo indietro”, ha spiegato Dasha. Poi il servizio, che l’ha tormentata per gran parte del 2018 e si è trasformato in un problema psicologico oltre che tecnico. “Qualche progresso si è visto, ma devo ancora migliorare”. L’aver spostato il baricentro più avanti rispetto alla linea di fondo e curato maggiormente la battuta ha portato qualche risultato che a Daria Gavrilova ha giovato per riacquistare fiducia. Su tutti il 6-2, 6-1 rifilato a Petra Kvitova a Pechino, il terzo turno di Wuhan e i quarti di finale a Hong Kong. Serve ben altro, però, per parlare di rilancio perché la Petra Kvitova di fine stagione era irriconoscibile rispetto alla tennista ingiocabile di San Pietroburgo e Doha. “Le vittorie contro una top 10 fanno morale. Aver battuto Petra Kvitova nel momento in cui ho iniziato a sperimentare nuove soluzioni in campo è positivo in prospettiva 2019. Ho integrato il mio team con un nuovo allenatore di fitness (Jeremy Oliver, che opera in sinergia con il coach Jarryd Maher) e sto curando con attenzione la preparazione atletica”, ha raccontato la semifinalista di Roma 2015. Obiettivo numero uno è tornare immediatamente in top 30, anche per essere tra le teste di serie fin dagli Australian Open. Un pensierino in proposito la Gavrilova lo ha già fatto: “Voglio giocarmela alla pari con tutte nei tornei importanti e salire in classifica portandola via a loro. Rubando loro il posto insomma”.

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