Deborah Chiesa, appena 21 anni di vita e grande talento tennistico, il suo nome è balzato agli onore della cronaca lo scorso 11 febbraio, quando nella sfida di Fed Cup Italia- Spagna, è riuscita a sovvertire del tutto i pronostici della vigilia, battendo la spagnola Laura Arruabarrena. Deborah nell’attuale panorama tennistico emergente, a nostro modesto avviso, è decisamente una delle più talentuose. Attualmente occupa la 169esima posizione delle classifiche mondiali, ma calcolando il suo talento, le sue doti da grande combattente e la sua personalità marcata, da lei nei prossimi anni ci aspettiamo davvero tanto e proprio per questo, abbiamo deciso di farvela conoscere meglio.
Deborah, stiamo apprezzando sempre più le tue doti tennistiche, ciò che ancora conosciamo poco è l’aspetto umano, ti va di parlarci un po’ di te?
“Dunque sono una ragazza sensibile, abbastanza seria, molto legata alla mia terra (il Trentino) e alla mia famiglia, infatti appena posso colgo l’occasione per tornare a casa e passare del tempo con la mia famiglia. Mi piace leggere un po’ di tutto, soprattutto romanzi, durante i viaggi porto sempre un libro con me.”
Dove e quando nasce la tua passione per il tennis?
“Ho iniziato a giocare a 6 anni al circolo tennis Trento con mia sorella di due anni più grande. I miei hanno sempre giocato, mio nonno materno e i miei zii anche, quindi è stato molto naturale l’approccio per me.”
Ogni tennista ha i suoi idoli, i professionisti a cui si è sempre ispirato e a cui tennisticamente vorrebbe somigliare, quali sono i tuoi?
“Il mio idolo è Serena Williams, la sua esplosività e allo stesso tempo elasticità sono incredibili. Lei comunque è una leggenda quindi risulta difficile potersti ispirare tennisticamente a lei. Tennisticamente parlando mi piace molto la Wozniacki, la sua tenuta fisica è impeccabile ed è una giocatrice molto completa.”
Nell’ultimo periodo abbiamo notata in te degli esponenziali miglioramenti tecnici, che a nostro avviso potrebbero consentirti il definitivo salto di qualità, da dove nascono e su cosa stai lavorando?
“Beh innanzitutto vi ringrazio. Con il mio allenatore siamo sempre al lavoro.. il dritto è il colpo dove devo migliorare di più, spesso tendo a scappare indietro e a giocarlo verso l’alto. Stiamo lavorando sul rimanere più in equilibrio mentre colpisco in modo da renderlo più efficace e penetrante.”
Il 2018 è stato sin qui un anno decisamente importante per te, prima di tutto la convocazione in Fed Cup, dopodiché la prima vittoria in carriera con la maglia azzurra. Che sensazioni ti ha lasciato quella partita e quell’esperienza in generale?
“È stata un’esperienza e un’emozione incredibile, da cui ho portato a casa tanto e che mi ha dato tanto carica per affrontare al meglio il proseguo della stagione. La conferma della seconda convocazione è stata una bellissima notizia e sono super carica per questo weekend!”
La coesione del team è stata per anni quel quid in più, che ha permesso alla nostra nazionale di regalarci gioie inaspettate, com’è attualmente il rapporto tra voi ragazze del team Italia?
“Siamo un gruppo molto giovane, con Jasmine e Jessica ci sono cresciuta e abbiamo un ottimo rapporto. Sara è un grande esempio per noi e anche a Chieti, ci ha messo sempre a nostro agio, molto umile e disponibile. Siamo un bel gruppo affiatato, anche con tutto con lo staff.”
Tanti lamentano lo scarso ricambio generazionale nel tennis italico, le “vecchie” leve pian piano si stanno facendo da parte, mentre il nuovo fatica ad avanzare. Cosa ne pensi e quali sono i tuoi propositi per il futuro?
“Sicuramente in passato abbiamo avuto delle grandissime campionesse davanti, quindi gli appassionati italiani sono stati “ben abituati” a questi enormi risultati. Come ti ho detto prima siamo in 5/6 ragazze giovani di ranking più o meno simile e ognuna si sta impegnando al massimo per poter emergere. Sono conscia che la strada da fare è molto lunga e faticosa, ma io sono convinta che i sacrifici e il duro lavoro paghino, quindi continuerò a lavorare per la mia strada e quel che sarà sarà.”
È indubbio che tu e Jasmine al momento vi stiate contendendo una maglia per due. Come vivi la competizione interna?
“Una po’ di competizione credo sia normale e che porti la giusta carica se vissuta bene. Personalmente la vivo bene, nel senso che penso alla mia strada e provo sempre a dare il massimo. Non ti nascondo che sarei contentissima se venissi chiamata a giocare di nuovo, ma anche in caso contratio sarei super contenta per lei e pronta a fare il tifo.”
Grazie per la disponibilità, è stato davvero un piacere poterti conoscere meglio, alla prossima e in bocca al lupo per tutto.