Di quale serie TV potrebbero essere protagonisti i tennisti?

Continua il viaggio tra tennis cinema e serie TV. Seguitemi.

Eccoci tornati con il quinto appuntamento della nostra rubrica di tennis e cinema. Tutto è nato un po’ per gioco, un po’ per trovare argomenti in un momento complicato come questo, un po’ perché desideravo unire questi due mondi così distanti. Poi, con il passare delle settimane, è diventato qualcosa di concreto, ben strutturato, voluto e ricercato. Sembrava un azzardo e invece è diventato un appuntamento fisso. Un connubio singolare, insolito, soprattutto per una realtà come la nostra che si occupa solo di sport, ma siamo arrivati al quinto articolo ed è stato un percorso decisamente interessante e anche molto divertente (almeno per me, spero anche per voi).

Oggi torniamo a parlare si serie TV: ho cercato di immaginare di quali serie TV i nostri amati (e non) tennisti potrebbero essere protagonisti. Come per lo scorso articolo sui titoli dei film, anche oggi ciò che conta è solo il potere evocativo del titolo (in questo caso della serie) e non la trama o l’evoluzione della storia. Capirete molto meglio strada facendo. Ciò che serve per il viaggio, come al solito, è una buona scorta di fantasia e ironia. Al resto ci penso io. Partiamo.

1. THE CROWN, con ASHLEIGH BARTY

Serie televisiva britannica/statunitense di genere storico-drammatico, creata nel 2016, incentrata sulla vita della regina Elisabetta II e della famiglia reale. Qui la scelta della nostra protagonista è stata semplice: la corona del tennis mondiale in questo momento è sulla testa di Ashleigh Barty. Tennista australiana classe 1996, vincitrice dell’Open di Francia nel 2019. La domanda fondamentale è una: saprà conservare e onorare la corona tanto a lungo come Elisabetta?

2. GAME OF THRONES, con THIEM, MEDVEDEV, TSITSIPAS E ZVEREV

Serie televisiva statunitense di genere fantasy, 2011-2019, adattamento televisivo del ciclo di romanzi Cronache del ghiaccio e del fuoco di Geroge R. R. Martin. Mantenendo il titolo originale otteniamo un effetto più efficace per la nostra rivisitazione tennistica, che vede protagonisti i principali pretendenti al trono di numero uno del ranking mondiale. Loro sono Dominic Thiem, Daniil Medvedev, Stefanos Tsitsipas e Alexandre Zverev, i più forti e promettenti tennisti del circuito. Combattono già da qualche anno per ottenere il trono, ma la generazione degli dei è sempre al comando e appare ancora imbattibile. La lotta è agguerrita, avvincente, spietata. C’è posto per un solo sovrano sul trono di racchette. Chi sarà il prossimo?

3. LOST IN SPACE, con MARCO CECCHINATO

Serie televisiva statunitense di genere fantascienza/avventura, creata nel 2018, racconta le complicate disavventure di una famiglia persa nello spazio. Nel nostro remake, invece, raccontiamo la scomparsa dai radar di Marco Cecchinato. Tennista italiano classe 1992, sembrava davvero la nuova promessa del nostro tennis. Semifinalista al Roland Garros nel 2018 e 16° posto nel ranking ad inizio 2019, una scalata incredibile che lasciava intravedere eccellenti sviluppi, ma poi… il nostro eroe è sparito. Una sconfitta dopo l’altra è sprofondato nei meandri della classifica, non è più riuscito a ripartire e il suo declino è stato inesorabile, fino a sparire fuori dalla top 100. Si racconta che ora vaghi spaesato nei più remoti angoli della galassia, alla ricerca di un campo da tennis.

4. MAD MEN, con FABIO FOGNINI E NICK KYRGIOS

Serie televisiva statunitense di genere drammatico, 2007-2015, che racconta, attraverso lo spietato mondo pubblicitario newyorkese, i grandi cambiamenti avvenuti nella società americana durante gli anni Sessanta. Qui il titolo parla chiaro e ci parla senz’altro di Fabio Fognini e Nick Kyrgios, i due mad men del circuito. Due ottimi tennisti, e due caratteri esplosivi. Queste le uniche similitudini, poi ognuno ha le sue e tutti li conosciamo bene. Quel che è certo è che questo titolo, rivisitato ironicamente, calza a pennello. Ecco dunque la nostra nuova serie con protagonisti due tennisti fuori dalle righe.

5. ATYPICAL, con ANDREJ RUBLEV

Serie televisiva statunitense (ma va?) di genere commedia, creata nel 2017, racconta la vita di Sam, un simpatico ed intelligente diciottenne con la sindrome di Asperger (annoverata tra i disturbi dello spettro autistico). Per noi il protagonista sarà il tennista russo, classe 1997, Andrej Rublev, che non è certo autistico, ma non si può negare che sia un po’ atipico. Ho sempre avuto l’impressione che fosse un personaggio bizzarro, sia tennisticamente che psicologicamente. In campo è capace di essere un avversario da temere fortemente, ma anche di dimostrarsi non all’altezza. A livello mentale non sembra proprio un esempio di stabilità e lucidità, e non nego che il suo sguardo spesso mi angosci parecchio. Comunque gran giocatore. Credo sia davvero perfetto per il ruolo, ma probabilmente questa versione sarebbe molto meno divertente dell’originale.

6. LOST, con GRIGOR DIMITROV, KEI NISHIKORI, MILOS RAONIC

Serie televisiva statunitense (come tutte le altre del resto) cult prodotta dal 2004 al 2010, racconta la storia di quarantotto superstiti a un incidente aereo, che si ritrovano su un’isola deserta, smarriti. Credo che questo sia il mio remake più interessante, incentrato sulle gesta di alcuni tennisti appartenenti ad una sorta di generazione perduta: parliamo di giocatori come Dimitrov, Nishikori e Raonic, che nonostante le grandi aspettative e le grandi doti, non sono mai riusciti ad imporsi contro la generazione dei fenomeni. Tutti quegli ottimi giocatori nati nei primi anni Novanta che non hanno mai superato il confronto con i veri numeri uno e sono rimasti in quel limbo ingrato in cui vedi la cima, la brami, la sfiori, ma non riesci mai a raggiungerla. Giocatori smarriti, hanno provato in ogni modo a raggiungere la meta, ma alla fine non ce l’hanno mai fatta. Ora cercano la strada per tornare almeno a sperare, ma ormai una nuova generazione li ha soppiantati.

Anche per oggi siamo giunti alla fine. Grazie per avermi seguito in questo viaggio. Adesso non so se darvi appuntamento al prossimo oppure salutare definitivamente questa impresa… Diciamo che se ci sarà modo di continuare mi farò vivo io. A presto!

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