Elena Rybakina, Wimbledon è solo l’inizio

Conosciamo meglio Elena Rybakina: dall’inizio dell’esperienza col suo nuovo allenatore alla vittoria di Wimbledon.

È nata una stella. Con la vittoria sui campi in erba dell’All England Club, Elena Rybankina si è meritata questo appellativo e adesso tutti gli occhi sono rivolti su di lei. Nata a Mosca, ma naturalizzata Kazaka dal 2018, è la prima del suo paese ad alazare al cielo la coppa di Wimbledon. Con buona pace delle polemiche.

Numero 20 del ranking WTA, la giocatrice classe 1999 dovrà accontentarsi solo del titolo Slam senza poter sfruttare i punti che solitamente spettano alla vincitrice e che le avrebbero sicuramente permesso un bel salto in classifica. Niente Top 10 quindi ma al momento lei si gode – giustamente – il trionfo senza pensar troppo a tutto il resto.

Impossibile trattenere l’emozione nella conferenza stampa post match rivivendo le tappe di un percorso intenso, difficile nel quale ha dimostrato tutto il suo talento eliminando alcune delle tenniste più forti al mondo. Il viaggio della kazaka, che la ha portata alla vittoria di Wimbledon, inizia nel 2019 con il connubio con il suo tecnico Stefano Vukov. Un percorso di tre anni e mezzo che le ha fatto toccare la vetta proprio su uno dei campi più prestigiosi del mondo.

Elena Rybakina ha un tennis molto aggressivo, ma il suo allenatore racconta quanto lei sia tranquilla durante gli allenamenti: “È stata proprio la perfetta fusione tra la mia energia e la sua tranquillità che ci ha fatto arrivare dove siamo adesso”. Non è facile garantire subito un’intesa vincente tra coach e giocatore ma loro hanno trovato subito la chiave giusta per arrivare al vertice.

Un cambio radicale dello stile: “Il miglior cambio effettuato resta quello del servizio” spiega Stefano Vukov che poi, ripensando al periodo della pandemia aggiunge: “Sono stato al suo fianco durante settimane molto complicate, aveva perso molto peso e molta massa muscolare e ha avuto bisogno di più tempo per recuperare la forma per poter competere al ritmo di adesso. Ce l’ha fatta, nonostante i problemi al piede di inizio stagione e i sacrifici l’hanno ricompensata”.

Nella finale contro Ons Jabeur, la 23enne ha dovuto fare i conti con una concentrazione titubante durante il primo set ma che, una volta iniziato il secondo parziale si è rivelata essere la sua arma vincente. Il nervosismo si è trasformato così in stabilità che ha trovato grazie ai suoi colpi molto profondi, i quali le hanno permesso di distruggere la difesa della tunisina, completando così, con la vittoria del terzo set l’ambita rimonta.

Elena Rybakina nella sua avventura londinese ha potuto contare sull’appoggio anche delle massime istituzioni del suo paese con il presidente e il primo ministro del Kazakistan sempre pronti a fare il tifo per lei.

Melania Malavenda

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