Forse è ancora presto per definire questo il compleanno “perfetto”.
Una semifinale slam a livello junior, colta sui campi dell’Australian Open, è un traguardo prestigioso e ha spinto la nostra Elisabetta Cocciaretto a definire questo il più bello mai festeggiato.
Un torneo sorprendente che l’ha portata anche sotto la luce dei riflettori, ma che può ancora riservare grandi sorprese in campo!
Una bella storia che si rispetti ha sempre un inizio ed in questo caso dobbiamo fare un salto nel passato.
Elisabetta Cocciaretto nasce a Fermo, nelle Marche, il 25 gennaio 2001, e di strada ne ha fatta tanta nei suoi primi 17 anni di vita sportiva e non.
Dai primi allenamenti al Circolo Tennis Porto San Giorgio all’età di 5 anni fino al percorso che l’ha portata ad allenarsi in pianta stabile al centro tecnico federale di Tirrenia.
Nel mezzo un successo di prestigio al Lemon Bowl e 4 titoli italiani juniores consecutivi in altrettante partecipazioni.
Elisabetta si definisce una ragazza molto estroversa e non manca occasione di passare del tempo con le amiche quando torna a casa, a Fermo.
Nell’era della tecnologia è comunque attiva sui social ma ama anche leggere come ha confessato in un’intervista lo scorso anno ed è rimasta molto colpita dall’autobiografia di Andre Agassi “Open”, ricca di “utili spunti di riflessione”.
Oggi ha festeggiato il compleanno con il miglior risultato in carriera (al momento) e domani si appresta a disputare la semifinale a Melbourne contro la cinese di Taipei En Liang Shuo, accreditata della seconda testa di serie.
Giusto evidenziare anche il percorso che l’ha portata nelle ultime 4 del torneo juniores femminile.
La giovane marchigiana ha esordito rimontando la statunitense Gauff prima di cogliere 3 successi tutti in 2 set superando tra le altre nei quarti la lettone Vismane, già affrontata in diverse occasioni in passato e battuta lo scorso anno in un ITF a Prato.
L’avversaria che l’attende domani è sicuramente un ostacolo duro che ha già dimostrato di saper lottare, con 3 successi su 4 ottenuti al terzo set e il ruolo di favorita per raggiungere l’atto finale.
Elisabetta ha però fatto vedere di che pasta è fatta durante il torneo, da grande agonista e piena di grinta qualcuno l’ha già paragonata a Sara Errani e di questo si è detta orgogliosa.
Il passato l’ha vista costretta a qualche stop, anche prolungato, per infortunio mentre il futuro di una giovane promettente tennista azzurra è tutto da scrivere ma una pagina sarà sicuramente dedicata alla semifinale di Melbourne Junior 2018. Un punto di partenza e non certo di arrivo.
Troppo spesso infatti l’entusiasmo legato a successi giovanili o ad episodi isolati spinge gli appassionati a creare troppa pressione e aspettative su prospetti del tennis italiano e questo non aiuta né i ragazzi in questione a crescere né il movimento nel suo insieme.
Elisabetta Cocciaretto ha le idee chiare e ha capito che la strada per il successo può essere lunga e tortuosa ed è giustamente contenta per un risultato di prestigio ma insieme ai tecnici che la seguono è decisa a costruire la strada per raccoglierne molti altri.
Un augurio con lo sguardo rivolto al futuro!
Gianluca Rossino