Errani-Pennetta: la nuova frontiera del doppio azzurro

Ci hanno emozionato con il doppio in Fed Cup e ora viene semplice pensare che la coppia Errani-Pennetta possa essere davvero un piacevole remake per il tennis azzurro.
Perché remake? Semplice: Sara e Flavia si conoscono e non poco. Giocarono quattro tornei assieme nel 2009, vincendone anche uno a s’Hertogenbosch, sull’erba olandese. Poi la Errani scelse la Vinci e la Pennetta la Dulko, ed entrambe hanno ottenuto grandissimi risultati seprarate (con il titolo a Wimbledon lo scorso anno Errani e Vinci hanno completato il Career Grand Slam e Pennetta-Dulko vantano un Australian Open in bacheca), ma i segnali che erano arrivati da quel primo esperimento di doppio di ferro erano tutt’altro che negativi. Muscoli, classe e soprattutto grande affiatamento.

Conosciamo tutti la premessa: la clamorosa sconfitta della coppia Errani-Vinci a Genova nel primo turno di Fed Cup non ha fatto altro che contribuire ad una più rapida separazione – apparentemente pacifica – della coppia italiana più vincente di sempre.

E non è stato proprio confortante: manca poco all’Olimpiade e all’Italia è venuta a mancare una potenziale medaglia d’oro. Ma non solo: è venuta a mancare fiducia, e il rapporto – sebbene dalle dichiarazioni di entrambe emerga il contrario – non sembra essersi concluso nel migliore dei modi. Quel doppio a Brindisi così, oltre ad aver acceso i cuori di tutti, ha ridato speranze: Errani e Pennetta sarebbero l’ideale per il futuro.

Lo aveva dichiarato anche la stessa Sara: Non sembra che siano passati cinque anni da quando abbiamo giocato insieme l’ultima volta, per tutto il match ho sentito un feeling tecnico notevole”.

La programmazione sarà compito del CT Barazzutti, che pare proprio sia intenzionato a puntare sulla coppia per le prossime partite di Fed Cup. Ma il problema è Flavia: gira voce che stia prendendo seriamente in considerazione l’idea di un ritiro a fine stagione, o comunque al massimo alla fine della prossima, dopo le Olimpiadi.

Se Sara e Flavia hanno portato via quella malinconia lasciata dal divorzio con la Vinci, dall’altro lato bisognerebbe provare a tenere in considerazione le altre concorrenti: c’è ovviamente Roberta, la migliore sotto il punto di vista tecnico nella disciplina del doppio. Ma non è da escludere Karin Knapp, che non manca di argomenti in questa specialità: sta ottenendo risultati soddisfacenti (finale a Katowice con la Barbieri) ma la sua partnership con la Vinci non sembra così affiatata e “cattiva” al punto giusto. I prossimi tornei sicuramente toglieranno qualche dubbio, ma è vitale per la nostra nazione avere due concorrenti competitive in doppio femminile per Rio, oltre alla già rodata coppia Bolelli-Fognini in campo maschile.

Di Filippo Gallino

Filippo Gallino

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