Sara Errani sfiora l’impresa a Stoccarda, disfatta azzurra a Rouen

Una battaglia da oltre tre ore, carica di emozioni, capovolgimenti e lotta punto su punto. Alla fine, Sara Errani ha dovuto alzare bandiera bianca contro la polacca Magdalena Frech nel primo turno del torneo WTA 500 di Stoccarda, arrendendosi con il punteggio di 7-5 4-6 7-6(5). Una sconfitta che brucia, arrivata al termine di un match che ha messo in luce la tenacia e l’esperienza della 37enne romagnola, ripescata come lucky loser.

Il match è stato un’altalena di emozioni. Dopo un primo set equilibrato, dove Frech ha trovato il break decisivo nel finale, Errani è tornata a comandare nel secondo, portandosi avanti fino al 5-1 e chiudendo 6-4 dopo aver lasciato per strada alcune chance. Nel set decisivo, la romagnola ha saputo trovare risorse preziose nei momenti chiave, salendo sul 4-2 con un tennis brillante fatto di smorzate millimetriche e variazioni continue.

Frech, però, non ha mollato. La numero 28 del mondo ha ritrovato profondità nei colpi e ha rimontato fino al 6-6, spingendo l’azzurra al tie-break. Lì, Errani sembrava in controllo sul 5-2, ma un improvviso calo le è costato caro: cinque punti consecutivi per la polacca e il passaggio agli ottavi, dove affronterà Jessica Pegula, testa di serie numero 3. Con l’eliminazione della veterana azzurra, l’unica italiana ancora in corsa a Stoccarda è Jasmine Paolini, attesa dalla sfida contro la tedesca Julia Niemeier.

Brancaccio parte forte ma si spegne: Uchijima avanza a Rouen

Non è andata meglio sul fronte francese, dove Nuria Brancaccio ha visto svanire il sogno di un’impresa nel WTA 250 di Rouen. Anche lei entrata nel tabellone come lucky loser, l’azzurra si è arresa alla giapponese Moyuka Uchijima, testa di serie numero 5, con il punteggio di 3-6 6-2 6-1.

La campana aveva approcciato bene il match, conquistando il primo set con un break decisivo nel sesto game. Ma dal secondo parziale in poi, la nipponica ha cambiato marcia. Uchijima ha alzato il ritmo, dominando gli scambi e lasciando Brancaccio senza armi. Il secondo set si è chiuso 6-2, il terzo è stato ancora più netto: solo un game concesso all’azzurra, che ha finito per cedere in poco meno di due ore. Prossimo ostacolo per la giapponese sarà la francese Lois Boisson, in tabellone grazie a una wild card.

Rosatello, il sogno dura un solo turno: Ruse la stoppa in due set

Tra le note più liete degli ultimi giorni c’era stata la vittoria al primo turno di Camilla Rosatello, che aveva superato con autorevolezza la statunitense Alicia Parks, numero 53 del mondo. Ma l’illusione di un cammino più lungo a Rouen si è spenta rapidamente contro la rumena Elena-Gabriela Ruse, che si è imposta con un secco 6-0 6-4.

Il primo set è stato un monologo dell’ex top 100 rumena, che ha approfittato delle difficoltà al servizio dell’azzurra, troppo fallosa e incapace di capitalizzare i vantaggi nei game iniziali. Nonostante tutti i primi cinque giochi siano finiti ai vantaggi, Rosatello non è riuscita a portarne a casa nemmeno uno, subendo un pesante “bagel” (6-0).

Nel secondo parziale, la piemontese ha provato a reagire, risalendo fino al 3-3 grazie a un contro-break. Ma è bastato un passaggio a vuoto nel settimo gioco per permettere a Ruse di operare lo strappo decisivo e chiudere al quarto match-point. Per Rosatello resta comunque la soddisfazione del terzo successo in carriera in un main draw WTA.

Bilancio amaro: tutte fuori le italiane a Rouen

Con le eliminazioni di Brancaccio e Rosatello, sommate al ko di Lucia Bronzetti contro la qualificata francese Rakotomanga Rajaonah al primo turno, non restano più italiane in gara nel singolare del torneo francese. Una trasferta amara sulla terra indoor di Rouen, che lascia l’amaro in bocca e qualche rimpianto, specie per il buon avvio di alcune protagoniste.

Il tennis italiano femminile ha dimostrato anche in questa occasione di avere elementi capaci di lottare alla pari, ma la mancanza di continuità e un pizzico di sfortuna nei momenti chiave hanno fatto la differenza. A Stoccarda, invece, la scena è ora tutta per Jasmine Paolini, chiamata a difendere l’onore azzurro.

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