ESCLUSIVA – Vittoria Paganetti: “Giocare a Piazza del Popolo un’emozione unica. Credo di avere un tennis diverso”

Vittoria Paganetti si è raccontata ai microfoni di Tennis Circus tra le emozioni provate agli Internazionali BNL d'Italia e le proprie ambizioni per il futuro

Negli ultimi Internazionali BNL d’Italia il grande tennis ha scoperto, per la prima volta, uno dei talenti italiani più promettenti: Vittoria Paganetti. L’azzurra, nata il 17 giugno 2006 a Bari, ha conquistato una wild card per il tabellone principale del WTA 1000 di Roma superando il torneo delle pre-qualificazioni. Nel main draw l’italiana non ha sfigurato contro la più esperta Lucrezia Stefanini, arrendendosi per 7-5, 6-3.

Nonostante non sia ancora maggiorenne per Paganetti non è stata la prima esperienza tra i professionisti: la federazione ha spesso puntato sul suo talento offrendole diverse wild card, di cui la prima nel 2022. La fiducia nei suoi mezzi è stata ripagata dai risultati in campo, come dimostra la finale ottenuta in doppio con Gaia Maduzzi nel 25.000 di Solarino e le diverse vittorie ottenute in singolare. Il passaggio al mondo dei pro non è però avvenuto del tutto: la pugliese è ancora impegnata nel circuito juniores, dove occupa la trentesima posizione del ranking mondiale e giocherà i prossimi Slam.

Ciao Vittoria, innanzitutto grazie per aver accettato quest’intervista. Un paio di settimane fa hai raggiunto il main draw agli Internazionali d’Italia passando dalle pre-qualificazioni. Cosa ti porti dietro da quelle settimane?

“Sicuramente è stata un’emozione unica, sono state due settimane davvero stupende. Sono arrivata lì a Roma con l’idea di giocare più partite possibili. Sapevo che c’era la possibilità di accedere in tabellone, quindi il sogno c’era ed ho sempre creduto di poterlo realizzare. Ho giocato partita dopo partita ed ho cercato di interpretarle nel modo giusto, di pensare a me e a quello che dovevo fare e sono riuscita ad esprimere un ottimo livello di tennis. Mi porto tante bellissime emozioni.”

Nelle prequalificazioni hai giocato sul campo a Piazza del Popolo. Puoi darci un giudizio dall’interno su questa novità del torneo?

“Si, ho giocato il match decisivo per accedere al tabellone principale ed è stata un po’ la ciliegina sulla torta. Hanno inaugurato quest’anno questo campo ed è stata un’iniziativa stupenda perché giochi nel cuore di Roma, in una piazza bellissima. L’atmosfera era già molto speciale per la posta in palio, ma giocarcela in Piazza del Popolo è stata una cosa unica, ancora di più di quanto non fosse. È stata un’iniziativa stupenda, una cosa che sicuramente mi porterò per tutta la vita.”

Settimana scorsa hai giocato il Trofeo Bonfiglio ritornando quindi a disputare un torneo juniores, in vista anche del Roland Garros. Quali sono le tue ambizioni per il torneo francese?

“Venerdì partirò per Parigi per il Roland Garros. Non ci sono mai stata, sarà la mia prima volta. Sono molto emozionata e determinata. Sento di poter fare bene e sono contentissima di poter competere lì. Vediamo partita dopo partita cosa succederà. Sicuramente Parigi è uno Slam speciale in una città bellissima. Vado lì carica e vediamo cosa succede.”

Foto Giampiero Sposito/ FITP

Se dovessi descrivere il tuo tennis con 3 aggettivi, quali useresti e perchè?

“Direi vario, ordinato e diverso. Mi piace molto variare il gioco, ma sono attenta a mantenere un ordine e fare le scelte giuste. Credo di avere un tennis diverso da quello femminile attuale, basato molto su potenza e primi colpi. A me piace portare lo scambio lungo e variare mettendo così in difficoltà le mie avversarie.”

Qual è l’aspetto del tuo tennis su cui stai lavorando maggiormente insieme al tuo team?

“Abbiamo lavorato tantissimo su molti aspetti. Stiamo lavorando molto sul servizio, un colpo che dall’Australia abbiamo modificato parecchio. Stiamo lavorando tanto anche sulla risposta, ma anche durante lo scambio, ma maggiormente sul servizio che è un colpo che può aiutare tanto. Per quanto riguarda l’aspetto mentale: l’approccio alla partita, la decisione ma anche lì stiamo lavorando su molti aspetti. Ci stiamo lavorando bene grazie all’aiuto dei miei maestri qui a casa, Raffaele Gorgoglione e Michele Mizzi, e grazie all’aiuto di Daniele Silvestre e Vittorio Magnelli. Stiamo facendo un ottimo lavoro!”

Non solo singolare ma anche tanto doppio, specialità in cui hai già raggiunto una finale tra i professionisti con Gaia Maduzzi. Quanto è importante giocare il doppio ai fini della crescita tennistica?

“Sicuramente giocare il doppio è un’attività molto importante. Giocare questa specialità ti aiuta a migliorare molto il servizio e la risposta, ma anche il gioco a rete e la posizione. Sicuramente è molto diverso dal singolare, ma mi piace molto giocarlo. Ho raggiunto la finale con Gaia Maduzzi che è davvero un’ottima giocatrice. Il doppio aiuta parecchio e quindi cerco sempre di farlo perchè mi aiuta tanto.”

Hai già un’idea sulla programmazione dei prossimi mesi?

“Adesso gioco Parigi, poi dovrei giocare Roehampton e Wimbledon. Il resto della programmazione non so ancora bene. Gioco questi due Slam e dopo vediamo.”

Qual è il giocatore/giocatrice (in attività o ritirato) in cui ti rivedi maggiormente? Perchè?

“Come giocatore preferito ti direi Nadal, perché mi piace il suo modo di stare in campo, di lottare e la sua personalità: lo ammiro molto. Mi piace molto anche Sinner: anche se non ho ancora avuto il piacere di conoscerlo dal vivo mi sembra uno molto attento al lavoro, ai dettagli e che sta molto sul suo. Pensa a quello che deve fare lui ed ha una forte determinazione.”

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