Eugenie Bouchard è sottoposta da sempre alle costanti critiche della gente, che nel corso degli anni ha dato parecchi giudizi morali alla canadese. In un’intervista, Genie ha parlato della sua repentina scalata al ranking WTA, conseguita soprattutto grazie ad ottimi risultati negli SLAM:”E’ successo tutto molto velocemente, in appena sei mesi ho raggiunto in tutti gli SLAM stagionali almeno le semifinali. All’inizio non me ne sono resa conto, ho avuto addosso quell’incoscienza che mi ha permesso di fare ottimi risultati. E’ stato un mese più tardi, quando ho iniziato a metabolizzare, che ho accusato un periodo di crisi. Ho preso definitivamente coscienza di tutto ciò quando nel 2015 ho perso al primo turno del Roland Garros.”
La canadese, battuta oggi al secondo turno di Wimbledon da Ashleigh Barty, ha poi parlato della sua infanzia, precisamente da quando ha preso per la prima volta la racchetta in mano:”Quando io e mia sorella gemella avevamo cinque anni, i nostri genitori ci hanno fatto giocare a tennis per la prima volta. A mia sorella non è piaciuto ed ha mollato, mentre a me sì. Da questo momento ho iniziato a giocare tre volte alla settimana. Ho giocato il mio primo torneo ad otto anni, a Montreal e l’ho vinto! Mi è subito piaciuta la sensazione data dall’agonismo, dal colpire la palla ma anche semplicemente dello stare in campo. Quando ho avuto nove anni mi sono spostata in Francia per giocare un torneo under12, ed è stata la mia prima volta fuori dal Nordamerica.”
Il Canada non ha una grande cultura tennistica:”Quando ero piccola c’erano dei buoni insegnanti, ma non come li si trovava negli Stati Uniti, per esempio. Ricordo che a dodici anni, le mie amiche hanno solamente studiato mentre io ho viaggiato e contemporaneamente, anche studiato. Sempre a dodici anni mi sono trasferita in Florida, dove i miei genitori hanno pagato tutto da soli.”
Per la nativa di Westmount, diventare una tennista è stata una cosa chiara sin dal principio:”E’ strano da dire, ma io ho sempre avuto come obiettivo quello di diventare una professionista, non ho mai avuto un piano B, per esempio, non ho mai pensato di frequentare l’università. Sin dai nove anni, nella mia testa l’idea di diventare una tennista professionista è stata sempre più presente.”
Chiunque può pensare il contrario, ma la Bouchard ha affermato che non ha alcuna fretta di tornare ai vertici:”Per quello che ho fatto in passato può sembrare una cosa scontata, ma non è così. C’è da considerare sia il talento che il lavoro, ma anche la fortuna, ed essere nel posto giusto, al momento giusto. Ora sto avendo un po’ di sfortuna, soprattutto con gli infortuni, però è la vita ed alla fine dei conti le sono grata. Devo lasciare la mia prima parte di carriera da parte e fare step dopo step, in maniera chiara.”
Génie ha affrontato l’argomento riguardante il costante giudizio morale, che le viene fatto da tante persone:”E’ stato così per tutto l’anno, mi posso allenare sei ore al giorno, dopo andare al cinema postando magari una foto. Ma le persone continueranno a dire che non mi alleno abbastanza. Le persone che criticano sono dei nemici, però, bisogna prendere le loro offese come un “complimento inverso”.
Nel corso dell’intervista Genie ha affrontato anche altri argomenti, per esempio le reti sociali:”Quella che uso di più è Instagram, che posso definire una piccola parte di me. Sui social ognuno può mostrare cosa vuole, questo però non significa nulla, proprio perchè ogni persona sceglie di mostrare quello che preferisce e non ogni parte della sua vita. Non trovo giusto, per esempio, pubblicare una foto che riguarda il tennis, io ci gioco da tutta la vita! Sarebbe scontato! Invece, pubblicare una foto quando si fa qualcosa di nuovo, mi sembra maggiormente corretto.
E’ arrivato il momento di parlare della vita privata della ex-top5:”Per prima cosa, la vita è fantastica e sono felice di essere me stessa. Sono fortunata e sono grata per quella che ho. Ok, adesso sto perdendo varie partite, però non è la fine del mondo. Ho avuto occasione anche di visitare alcuni posti, come il Museo di Orsay, sto facendo cose molto interessanti. Ci sono varie cose più importanti del tennis. Non dico questo come se il tennis non fosse nulla per me, però nella mia vita fanno parte anche i miei familiari ed i miei amici. Ho tutto quello che desidero!”
Per concludere, la canadese ha affrontato il tema tanto discusso tempo fa dalla Muguruza, cioè quello delle amicizie nel circuito: “Non ho amiche nel circuito perchè giocare a tennis è il mio lavoro. E’ una competizione dove giochiamo una contro l’altra. Quando son arrivata, il mio primo pensiero è stato di vincere, non di fare amicizia. Quando mi trovo in giro per i tornei non mi interessa divertirmi ma lavorare. Alcune persone mi hanno detto di concentrarmi sul tennis, ma dopo che mi alleno, chi mi proibisce di stare su una copertina di Vogue o Sports illustrated?”.
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