Il giorno del giudizio è ormai prossimo. E’ ora di tirare le somme. La finale di Fed Cup 2014, che vede opposte Germania e Repubblica Ceca, è un appuntamento immancabile con la storia, a coronamento di un anno che ha visto protagoniste due delle giocatrici presenti all’evento: Petra Kvitova ed Andrea Petkovic. Saranno loro ad aprire il programma: chi la spunterà al termine di un weekend senza dubbio scoppiettante?
Come anticipato, saranno la tedesca Andrea Petkovic (14) e la ceca Petra Kvitova (4) ad aprire il programma della finale di Fed Cup sabato a Praga tra Repubblica Ceca e Germania. A seguire Angelique Kerber (10) contro Lucie Safarova (17). Domenica sarà la volta di Kerber-Kvitova e Safarova-Petkovic.
La Germania, che nella sua storia si è aggiudicata per due volte la Fed Cup (1987 e 1992), torna in finale dopo 22 anni, in cui Steffi Graf e compagne batterono la Spagna di Arantxa Sanchez e Conchita Martinez. Con tutte le carte in tavola sicuramente la favorita della vigilia è la Repubblica Ceca, che peraltro è avanti 6-1 nei precedenti con ultima vittoria nel recente incontro di primo turno nella stagione 2012 che finì 4-1. La Repubblica Ceca conduce 6-1 nei precedenti ed è a quota sette titoli; in caso di successo, alzerebbe il trofeo per la terza volta negli ultimi quattro anni (ha trionfato nel 2011 e nel 2012).
Nelle Fed Cup Finals del 1987, a Vancouver, Steffi Graf fu abilmente supportata da Bettina Bunge e Claudia Kohde Kilsch, ma c’era la sensazione inconfondibile, certamente dalle semifinali in poi, che la campionessa di 22 titoli del Grand Slam, stesse portando avanti la squadra con la sola forza della sua personalità.
La Germania dell’Ovest era stata inesorabilmente battuta nelle prime quattro finali, nel 1966, 1970, 1982 e 1983.
In entrambe le occasioni le avversarie, USA e Cecoslovacchia, avevano giocatrici di primissimo livello e di ottima caratura, quali Martina Navratilova, Chris Evert Lloyd e Hana Mandlikova. Così, come dopo aver trovato un appena maggiorenne Boris Becker, la Germania era in attesa proprio di una Graf che ristabilisse ordine, e gli anni le diedero ragione.
Dove sarebbe arrivata la Repubblica Ceca, senza Martina Navratilova? La domanda è d’obbligo. Martina è stata fonte d’ispirazione per una nazione intera (con una popolazione di soli 10 milioni di abitanti) a metà degli anni Settanta e, probabilmente, rimane tale fino ad oggi, nonostante il suo cambio di cittadinanza, negli Stati Uniti, all’età di 18 anni appena. Il suo valore è prima di tutto, e soprattutto, simbolico.
Sorprendentemente, la Navratilova già tre anni prima che vincesse il suo primo Grande Slam, aveva portato la Cecoslovacchia al suo primo titolo di Fed Cup nel 1975. Lei e Renata Tomanova avevamo perso un incontro, contro la Germania dell’Ovest nei quarti di finale, durante il loro cammino verso la vittoria ad Aix-en-Provence, contro l’Australia. Chi avrebbe mai immaginato che le ceche avessero potuto buttar fuori l’Australia, all’epoca nazione con una lunga e rispettabilissima storia alle spalle? Ed invece vi riuscirono, dando inizio ad una serie di successi che tutt’ora non vuole arrestarsi.
STRADA VERSO LA FINALE
Repubblica Ceca vs Spagna, 3-2
Siviglia, vittima di un forte temporale, è stata la sede della sfida tra Spagna e Repubblica Ceca. Dopo un solo singolare completato, il gioco è ripreso dall’1-0 in favore della Spagna, dopo la vittoria di Carla Suarez Navarro contro Barbora Zahlavova Strycova. In campo per il secondo singolare sono tornate Maria Torro Flor e Klara Zakopalova. Alla ripresa infatti la spagnola ha infilato sei giochi consecutivi vincendo il secondo set. Nel parziale decisivo però la Zakopalova è andata via liscia chiudendo per 6-1.
Pochi minuti più tardi la ceca è dovuta tornare in campo per affrontare la Suarez Navarro. Già ‘calda’ ed abituata al campo, la Zakopalova è scattata meglio dai blocchi, portando rapidamente a casa il primo set per 6-1. Poi però la stanchezza ha probabilmente preso il sopravvento, e l’iberica ne ha approfittato rimontando vincendo i due successivi set per 6-2 e conquistando il secondo punto per la Spagna.
A riportare nuovamente il confronto in parità ci ha poi pensato Lucie Safarova, che ha sconfitto in rimonta Silvia Soler Espinosa in due ore esatte di gioco con il punteggio di 4-6 6-1 6-3.
Alla fine il doppio decisivo è andato alla Repubblica Ceca in due set. Zahlavova e Hlavackova hanno annullato due set point nel tie-break del primo set a Suarez Navarro e Soler Epinosa, per vincere il parziale per 9 punti a 7. Nel secondo set le ceche hanno piazzato il break decisivo set al settimo gioco ed hanno chiuso poi 6-3.
Repubblica Ceca vs Italia, 4-0
L’andazzo negativo lo si è notato già dalle prime battute. Una prima giornata disastrosa per le azzurre con Errani e Giorgi, sconfitte nettamente da Safarova e Kvitova, porta l’Italia sullo 0-2. Risibile l’audacia di Roberta Vinci, preferita a Sara Errani, nel primo singolare domenicale contro Petra Kvitova. Ha vinto la numero uno ceca in due set 6-3 7-5. Per le padrone di casa è il punto decisivo per la finale di domani contro la Germania. Nel pomeriggio, l’Italia ha perso anche l’ininfluente doppio con Knapp e Giorgi sconfitte da Hlavackova e Koukalova 6-2 5-7 11-9.
Germania vs Slovacchia, 3-1
Nel 2014, il colosso tedesco si è dimostrato spietato nel raggiungere la sua prima semifinale nel World Group dal 1995, iniziando la sua marcia trionfale contro la Slovacchia a Bratislava.
Anche se il punteggio è apparentemente negativo per le slovacche, bisogna riconoscere che è stato espresso un tennis di altissima qualità. Non ultima la vittoria di Andrea Petkovic su Dominika Cibulkova, salvando un match point 2-6 7-6 6-2.
“E ‘stato così emozionante, così eccitante,” ha detto Petkovic al termine di un incontro estenuante. Spronata dall’emozione di giocare per la sua nazione, ha poi aggiunto: “Sto giocando meglio di quando ero nella Top 10.”
La Kerber ha concluso la giornata iniziale con un facile trionfo su Daniela Hantuchova, 7-6 6-1. Sotto un Aegon Arena davvero elettrica, nella giornata di domenica, con entrambe le giocatrici nervose,la Kerber si è rivelata quella con maggiore energia e, seppur abbia patito un passaggio a vuoto sul 6-3 5-3 in suo favore, è riuscita ad arginare il ritorno della slovacca liquidandola con un 6-3 7-6 conclusivo.
Germania vs Australia, 3-1
Le tenniste teutoniche arrivano a questo severo impegno di Fed Cup dopo aver battuto la Slovacchia con il punteggio di 3-1, mentre le australiane hanno demolito la Russia numero 3 del mondo per 4-0. Decisiva la vittoria, nella nottata asutraliana, di Angelique Kerber su Samantha Stosur 4-6 6-0 6-4, nel singolare decisivo domenicale. Nonostante il 3-0, si è deciso di disputare il doppio in cui le australiane Barthy e Dellacqua hanno sconfitto Groenefeld-Georges 6-2 6-7 10-2. Nel primo singolare, la rediviva Andrea Petkovic aveva sconfitto 6-1 7-6 la stessa Stosur, mentre ancor più travolgente si è rivelata la vittoria della Kerber su Casey Dell’Acqua, dominata con 6-1 6-0 in meno di un’ora di gioco.
Giocando in casa, su superfice da loro scelta, pare che le ceche partano leggermente avanti: un anno da incorniciare per la Repubblica Ceca che, grazie alle imprese di Kvitova e Safarova, ha tenuto alti i suoi colori anche al di fuori della manifestazione della Fed Cup. Attenzione, però, agli ospiti: la Germania, alla sua prima finale dal 1992, mette in campo una squadra competitiva, viva e entusiasta dei risultati raggiunti. Lesito, come detto in apertura, non è scontato, anzi, quella del fine settimana sarà una finale tutta da seguire.
Giorgio Lupi (Twitter: lupi_giorgio)