Ottimo esordio dell’Italia nel primo turno dell’edizione 2015 di Fed Cup contro la Francia. Nel 105 Stadium di Genova Sara Errani e Camila Giorgi vincono i loro rispettivi match contro Caroline Garcia e Alizé Cornet e regalano al team azzurro un vantaggio quasi decisivo di 2 a 0: alla squadra di Corrado Barazzutti, infatti, basta ottenere un solo punto nei tre incontri programmati per domani a partire dalle 12.00, Errani/Cornet, Giorgi/Garcia e infine l’eventuale doppio, Errani/Vinci contro Mladenovic/Parmentier.
Sara Errani b. Caroline Garcia – 7-6(2) 7-5
CRONACA. Sara Errani conquista il primo punto in singolare e porta in vantaggio l’Italia nel primo turno della Fed Cup 2015. Sconfitta la Garcia col punteggio di 7-6(2) 7-5.
Si gioca a Genova, su terra rossa indoor, il primo turno della Fed Cup 2015 che vede le azzurre impegnate contro le ‘cugine’ francesi; un confronto che si preannuncia interessante ed equilibrato vista la composizione delle due squadre. Le due si sono affrontate in due occasioni, entrambe nel 2014 (una volta su terra e una su erba) e l’ha sempre spuntata la francese. Sara parte comunque coi galloni della favorita, se non altro per il ranking Wta (n. 13 contro n. 30). E poi si sa, l’atmosfera in queste competizioni dà un qualche vantaggio psicologico a chi gioca in casa.
L’atmosfera, come si usa dire, è da tifo calcistico (metafora che si utilizza quando si vuole rendere l’idea della bagarre). Lo scenario ‘mediatico’ non è il massimo: l’incontro viene trasmesso in diretta da Rai Sport (non da Supertennis, occupato dagli Atp 250), quindi niente HD per gli appassionati e una telecronaca più o meno di fortuna; anche il punteggio inizialmente va in confusione. Ad un certo punto segna un AD-30, roba che noi umani non abbiamo mai visto.
Aldilà di questo, le difficoltà iniziali per Errani sono evidenti. Sara fa fatica sul suo turno di servizio ad entrare nello scambio, serve più lento del solito. L’altra prende l’iniziativa ma non è neanche lei scintillante. Avanti subito 2-0 la francese, dopo aver vinto un lungo e faticoso secondo gioco paga dazio. Sara, spinta dal pubblico, acquista confidenza e prende le misure al campo e all’avversaria. Da subito si capisce che Sara farà più fatica al servizio che in risposta. Due break consecutivi la portano avanti 3-2 e servizio. Il cambio d’inerzia viene consacrato da una palla corta che Sara gioca direttamente in risposta nel quinto game, da lei vinto da 30-0.
Si va avanti così, a corrente alternata, per tutto il primo set, alla fine del quale si conteranno otto break in dodici giochi. Sara serve sul 4-5 per rimanere nel set e sul 6-5 per vincere il parziale. Il tie-break non ha storia. Sara alza il livello del suo tennis, gioca il punto del 3-2 in maniera fantastica e demolisce le (poche) certezze della sua avversaria, chiudendo addirittura per 7-2 con 6 punti consecutivi. Primo set vinto da Sara alla sua maniera, difendendo e stringendo i denti, mettendoci qua e là qualche palla corta, inducendo l’avversaria all’errore per sfinimento, dopo i vani tentativi di sfondare scambiando da fondo. Né d’altra parte, va detto, la Garcia sembra capace di interpretare chissà con quali approcci strategici l’evoluzione del match. Il suo gioco è quello di spingere, il piano B non esiste. Prova qualche volta ad andare a rete, ma i risultati sono alterni. Non è la Errani della golden age, ma va bene così.
A questo punto il più dovrebbe essere fatto: infatti l’azzurra va avanti 3-0 nel secondo set, tenendo il servizio per ben 2 volte di fila (dopo il 2 su 6 del primo parziale). Il quarto gioco sa di punto della bandiera: Sara ha due palle del 4-0, la Garcia sembra aver perso un pòdi pazienza e cerca spesso di accorciare. Riesce comunque a chiudere per 3-1, rabbiosamente. E siccome tenere il servizio è un pò come fare il break, la francese può sperare ancora. Sara torna a perdere il servizio nel quinto game, complice un rimbalzo fasullo che regala alla Francia due palle break. Recandosi in panchina, Sarita applaude sardonicamente qualcuno, forse ce l’ha con gli organizzatori; in effetti il campo ha dato prova di grandi défaillance in più occasioni distribuite, a occhio e croce, equamente per entrambe le parti.
Si avverte che siamo nella fase cruciale del match. Nel momento in cui deve provare a rientrare, la Garcia subisce ancora un break a zero (per la terza volta in nove turni di battuta). Solo a questo punto Caroline ritrova un p0′ di grinta e di tennis, il canto del cigno, l’ultimo colpo di reni prima di ammainare la bandiera; riesce con dei buoni colpi a risalire sul 4 pari, ma paga lo sforzo. Nel game successivo, Sara tiene il servizio e va sopra 5-4 per poi chiudere per 7-5 con break decisivo all’ultimo gioco, grazie anche alla “collaborazione” della Garcia, fallosissima. Vince la giocatrice che ha gestito nettamente meglio il match sul piano caratteriale. E’ un punto importante che può incidere sugli equilibri di tutto il week-end.
Peppe Arnone
Camila Giorgi b. Alizé Cornet – 6-4 6-2
CRONACA. Camila Giorgi, lo sappiamo bene, è una di quelle tenniste che non passano inosservate. Al di là dell’aspetto grazioso, il suo power-tennis incontrollabile e autistico è capace di sorprendere e innamorare chiunque, a maggior ragione chi ammette di essere normalmente annoiato dal tennis delle ladies. Di certo, fa un certo effetto che, dopo la regolarità laboriosa e certosina di Sarita Errani, le succeda in campo, a sostegno del team azzurro, una ragazza che ha caratteristiche diametralmente opposte: esplosività dei colpi, senso tattico a tratti inesistente e una schizofrenica incostanza, che le ha giocato brutti scherzi in non poche occasioni.
Una di queste è stata, certamente, la finale persa il 13 aprile dello scorso anno a Katowice, in Polonia, dove la nostra aveva sprecato un match-point prima di arrendersi alla regolarità e alla determinazione dell’avversaria. Chi era costei? Proprio Alizé Cornet, che oggi, davanti alla rete, era determinata più che mai a sfruttare ogni punto debole di Camila per sperare di riportare in parità il team italiano.
“L’avversaria non conta. Tutto dipende da me” aveva detto ieri Giorgi, con la sua solita brevità telegrafica. Tutto giusto: un assioma che ha dimostrato anche oggi, tempestando di vincenti la povera Cornet, costretta a dividersi tra impossibili e spesso falliti recuperi dal fondo e disperate ‘parate’ a rete. A parte un po’ di battaglia nel primo set, Camila non ha dato tregua alla transalpina, che pure ha servito bene, ha sbagliato poco e ha saputo soffrire, corredando la sua prestazione con il solito contorno di pugnetti, “allez!” ma anche “vamos!” (Sara è avvertita) gridati spesso e volentieri sull’errore dell’italiana.
Il primo parziale parte molto equilibrato, con entrambe le ragazze che tengono il servizio a suon di ace e vincenti. Questo si prolunga fino al 3 a 2 per l’italiana, che grazie a due splendidi vincenti di dritti all’incrocio passa avanti 15-40 e conquista il break alla prima occasione. Giorgi tiene a sua volta la battuta, salvando senza paura due pericolose palle del contro-break a 30 e ai vantaggi. Alizé però non è disposta a mollare tanto presto: riesce ad annullare con un ace provvidenziale la palla del doppio break e 5 a 2 per l’avversaria, per poi conquistare i due punti successivi e il game con due battute vincenti. La sconfitta è però soltanto rimandata: Camila tiene i successivi turni di servizio a 30 e quindi a 0, conquistando il primo set per 6-4.
Il secondo parziale è poco più di una formalità per Giorgi, protagonista di vincenti straordinari che hanno più volte ammutolito la compagine francese, la capitana Mauresmo e l’affollato pubblico transalpino negli spalti. La n. 31 al mondo strappa subito il break a 0 e poi si ripete sul 3 a 1, questa volta a 15. Sul 5 a 1, Alizé riesce a raggranellare un altro game prima di venire travolta dalla furia italiana, che sotto lo sguardo radioso del padre Sergio, incamera un punto fondamentale per il nostro team.