Flavia Pennetta: “Le Finals di Singapore? Ultimo torneo della mia carriera”

Memento audere semper. Questa citazione di Gabriele D'Annunzio potrebbe racchiudere in sè l'ampollosa carriera di Flavia Pennetta. Ha osato, eccome se ha osato, mettendo alla prova anche chi, dopo quel maligno infortunio, l'aveva data per finita. Ed è tornata, con una maggior consapevolezza nei propri mezzi, e con la maturità di chi ha voluto godersi appieno gli ultimi attimi di carriera. Lunga vita, Flavia.

E’ arrivato forse il momento più triste dell’anno, per il tennis italiano. Flavia Pennetta, che lo scorso settembre ha firmato un’impresa impensabile, ed è salita sul gradino più alto del podio, assicurandosi una sediolina nell’Olimpo del tennis femminile, ha preso la sua decisione definitiva: si ritirerà dopo il Master di Singapore. Lo aveva preannunciato durante la premiazione dello Us Open, lasciando sbigottiti quanti ancora stavo esultando per la sua vittoria, ed ha mantenuto la promessa.

“Basta così, è questa la chiusura perfetta”, queste le parole commoventi di Flavia, dopo il raggiungimento dei quarti di finale a Mosca che le hanno permesso di entrare con pieno diritto tra le 8 più forti di questa stagione, Serena esclusa.

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Flavia, contro il volere della FIT e di Malagò, presidente del CONI ha deciso di finire qui la sua intramontabile carriera. Non c’è spiraglio, allo stato attuale, per un suo possibile ritorno in campo alle Olimpiadi di Rio De Janeiro del 2016. E probabilmente, le possibilità sfioreranno la soglia dello zero quando inizierà a mettere a fuoco veramente i suoi sogni nel cassetto. Famiglia, figli e tante novità che in casa Pennetta non vogliono più attendere. La giovane brindisina, ormai donna, che chiude un cerchio, una generazione: la prima Top10, la prima a vincere un Master 1000 (Indian Wells 2014), la prima, tra gli italiani, uomini e donne, a vincere uno Slam in singolare che non sia il Roland Garros.

Il ritiro a Mosca per una vescica a un piede, aggiunta a un’influenza che l’ha debilitata questi giorni, rappresenta il penultimo atto della sua carriera. L’ultima parte domenica. In un’intervista rilasciata ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Flavia ha deciso di chiudere in bellezza, ma senza alcun tipo di rammarico. “Prima di entrare in campo non sapevo bene cosa mi sarei dovuta aspettare in termini di punteggio e calcoli, ma sapevo che dovevo andare avanti senza farmi prendere dall’ansia; ho cercato di restare concentrata e chiudere il più presto possibile. Singapore è l’ultimo rush della mia carriera. Ci sono andata vicina altri anni e alla fine non ce l’ho mai fatta. Ora voglio godermela, più di tutte!

“Cercherò di non farmi prendere dall’emozione e di godermi ogni partita, provando a dare il meglio di me anche se siamo alla fine della stagione e le fatiche si fanno sentire. Sono molto felice di chiudere arrivando alle Finals in singolare. Ho sognato tanti obiettivi nella mia carriera e molti li ho raggiunti. Lo Slam, le Fed Cup con le amiche di una vita, i dolori e gli stop, ma anche le gioie ed i successi che nessuno potrà mai togliermi. Per me è la conclusione perfetta di una carriera perfetta”.

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