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Garbiñe Muguruza, a un passo dalla storia più bella

Tennis. L’edizione 2015 dei “Championships” londinesi ha confermato quelli che sono i punti fermi del firmamento tennistico di questa generazione, e se si vuole prendere come campione solo quella rappresentanza femminile giunta al penultimo atto del torneo, ecco che l’equazione diventa ancora più facile, lasciando tra le grandi solo la 21enne iberico-venezuelana Garbine Muguruza Blanco, artefice delle pesantissime eliminazioni di Caroline Wozniacki e Timea Bacsinszky e Angelique Kerber, lasciando un set in tre incontri alla sola tennista tedesca al terzo turno.

La fin qui giovanissima carriera della tennista nativa di Guatire, cittadina poco distante dalla capitale venezuelana Caracas, ha già portato con sé tutta una serie di fattori che la mettono di diritto tra le principali candidate alla Top10 (per non dire qualcosa di più), e se la Spagna del tennis femminile sembra aver trovato un nuovo El Dorado, per la Muguruza ci sono sicuramente più margini di miglioramento che limiti all’orizzonte.

Dall’alto del suo metro e 82 centimetri, con un fisico statuario e comunque già un folto seguito di ammiratori, Garbine gioca da padrona del campo, dimostrando di essere capace di incutere timore anche alle avversarie più quotate grazie ad un completo repertorio di colpi estremamente efficaci, a partire dal servizio fino ad arrivare a un diritto travolgente. Per il gioco di volo parlano le ottime esperienze in coppia con la connazionale Carla Suarez Navarro, con cui condivide il seguito dell’allenatore Xavier Budo oltre a 2 vittorie WTA su 6 finali disputate ed alla nona piazza nel doppio femminile come team, e se proprio la Suarez Navarro è riuscita a riportare i colori spagnoli in Top10 dopo quasi 15 anni di astinenza, le due condividono una ottima amicizia e fungono da obiettivo e sprone l’una per l’altra.

Dopo la grande vittoria ottenuta lo scorso anno al Roland Garros contro Serena Williams, nella partita che le avrebbe dato la vera e propria popolarità, l’iberica ha trovato una continuità che le ha consentito di portarsi a ridosso delle prime 20 tenniste del mondo, entrando di diritto in tale elitaria classifica grazie proprio al risultato ottenuto in questi giorni sui verdi prati di Church Road.

La vittoria in semifinale contro Agnieszka Radwanska permetterà alla bella Garbine di giocarsi il primo successo Major, e se la polacca ha già segnato il suo nome come “runner up” a Wimbledon nel lontano 2012, per la Muguruza la cavalcata sarebbe stata comunque trionfale e meritevole di un ipotetico trionfo anche se fosse uscita sconfitta nell’incontro odierno. Il suo sorriso contagioso ha accompagnato la sua vittoria come già era successo nel corso delle due settimane sull’erba londinese, e quest’oggi oltre al sorriso si è avuta nuovamente la conferma di un grande talento che potrà ancora crescere tantissimo, con tanti colpi risolutivi ed una grinta da prima della classe.

Non sarà di certo la N.20 del mondo a prendere sotto gamba un impegno che potrebbe aprirle definitivamente le porte della storia come la semifinale di sabato, con gli occhi che già sono alle due altre pretendenti al trono dai nomi altisonanti come Serena Williams e Maria Sharapova. Non sarà un traguardo e, visti i recenti risultati, neanche un punto di partenza, ma semplicemente un’ottima occasione per aumentare la propria autostima mettendo davanti agli occhi di tutti la possibilità di dare del filo da torcere a chiunque le si presenti davanti nei tornei a venire. Garbine ed il suo sogno, una partita per lasciarla per sempre alle grandi del tennis.

Lorenzo Cialdani

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