Garbine Muguruza, dalle WTA Finals all’obiettivo Australian Open

Un 2021 di alti e bassi ma con il successo alle WTA Finals è valso a Garbine Muguruza un voto alto in pagella. L'obiettivo adesso è prendersi l'Australian Open sfuggito nel 2020

Garbine Muguruza si appresta a vivere una stagione da protagonista. O almeno queste sono le premesse dopo un 2021 in cui la spagnola, dopo alcuni alti e bassi, si è ripresa la scena con la conquista – in una finale contro la rivelazione Annet Kontaveit – il titolo delle WTA Finals a Guadalajara.

Con già due Slam in bacheca, di prestigioso valore non solo per il titolo ma anche per le avversarie di turno. Al Roland Garros del 2016 ha avuto, infatti, la meglio contro Serena Williams mentre l’anno successivo a Wimbledon la rivale, uscita sconfitta, fu la sorella maggiore Venus.

C’è però ancora un titolo che manca nel suo personale palmares a cui Garbine Muguruza potrebbe porre rimedio. Gli Australian Open sono alle porte e, dopo aver visto sfumare il successo nell’ultimo atto del 2020, adesso per lei è arrivato il tempo della rivincita.

Lo scorso anno, la tennista classe 1993, che ha tagliato il traguardo delle 400 vittorie in carriera ha mantenuto la promessa fatta alla connazionale Carla Suarez Navarro. La nativa del Venezuela ha aspettato fino all’ultimo pur di attendere l’esito – fortunatamente positivo – della battaglia della compagna di doppio contro il linfoma di Hodgkin per volare insieme a Tokyo per disputare le Olimpiadi.

La conclusione di un cerchio per loro, che insieme hanno raggiunto la vetta del ranking WTA, dopo l’annuncio di Carla che a fine della scorsa stagione ha “appeso la racchetta al chiodo”.

La strada verso Melbourne di Garbine Muguruza passa però dal Sydney Open dove si appresta ad affrontare Daria Kasatkina nei quarti dopo aver superato, con il punteggio di 6-1 7-6, Ekaterina Aleksandrova negli ottavi di finale.

Intanto, lei che caratterialmente ha dimostrato di non tirarsi mai indietro, in conferenza stampa affronta anche il tema vaccinazione dopo il polverone sollevato dal caso che ha visto coinvolto Novak Djokovic.

Sono vaccinata non capisco perché non dovrei dirlo. Quello che sta succedendo non giova all’immagine del tennis. La trovo una battaglia senza senso, prima o poi dovranno vaccinarsi tutti“. Parole forti che però è difficile non condividere soprattutto in uno sport che prevede lunghi viaggi e ovviamente contatti, seppur fuori dal campo.

Nel mirino non solo gli Australian Open ma anche la vetta del ranking WTA occupata al momento da Ashleigh Barty. Un obiettivo, questo, a lungo termine il cui raggiungimento però passa – giocoforza – dalle vittorie di partite prestigiose. Le avversarie sono avvisate.

 


 

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