In questo periodo di blocco causato dall’emergenza Coronavirus arrivano anche le prime parole del neopresidente ATP Andrea Gaudenzi che rivela alla stampa le speranze relative alla stagione in corso e i piani che sono sul tavolo al fine di gestire la particolare situazione. L’ex tennista, dopo aver ironizzato sul suo primo mandato iniziato non nel più semplice dei modi tra incendi in Australia e Emergenza Coronavirus, si è soffermato sulla priorità di ricercare l’unione all’interno del mondo del tennis: “Vorrei che da questa crisi nascesse un maggior spirito di collaborazione interna tra ATP, WTA, ITF e Slam perché siamo tutti parte dello stesso sport, abbiamo gli stessi fan e la stessa storia, ma il tennis continua ad essere molto frammentato. Dobbiamo approfittare di questa situazione e guardare al futuro del nostro sport, senza preoccuparci ogni giorno di pensare a quando torneremo perché ad oggi il mondo ha problemi più importanti da risolvere”. Per quanto riguarda la ripresa della stagione, Gaudenzi ha ammesso che sul tavolo, dal punto di vista organizzativo ed economico, ci sono svariati piani che cambiano ogni giorno, con una sola certezza centrale: “Rappresento l’ATP, ma la priorità sono gli Slam e dopo i Master 1000. Il principio che ci guida è quello di provare a giocare più tornei possibili nelle settimane a disposizione in modo da preservare non soltanto punti e prize money, ma soprattutto per riuscire a garantire lo spettacolo agli spettatori. Per questo vorremmo riuscire a giocare 3 Slam e 7 Masters 1000 in questa stagione, idealmente con due di questi ultimi su terra rossa, prima o dopo il Roland Garros. A novembre ci sono le ATP Finals e vorrei che a Londra si scontrassero i migliori negli Slam e nei Masters, perché alla fine viene incoronato il numero 1.”
Gaudenzi ha poi rivelato qualche dettaglio in più sulla scelta molto discussa compiuta dal Roland Garros, il quale, in maniera arbitraria, per accaparrarsi le poche date libere, ha deciso di rinviare l’evento alla fine di settembre, sulla carta ad una sola settimana di distanza dalla fine degli US Open: “Quello che è avvenuto con la decisione del Roland Garros dimostra che questo sport ha bisogno di più regole e di trovare un modo di coesistere non solo nella programmazione. Non bisogna dimenticare che al centro di tutto ci sono i fan, chi acquista i biglietti e compra i giornali. […] La decisione presa dal Roland Garros alla fine è comprensibile dopo il pesante discorso alla nazione francese fatto dal presidente Macron. I francesi sono andati nel panico e hanno pensato bene di accaparrarsi le date di settembre. Questo ha scatenato una discussione molto aperta con i rappresentanti delle altre parti che ci ha fatto arrivare a dire che siamo tutti parte della stessa storia e per questo non c’è spazio per decisioni unilaterali.” Dopo l’ufficiale cancellazione di Wimbledon e di tutta la stagione su erba, cosa potrebbe succedere dunque agli altri due Slam? Gaudenzi ribadisce il fatto che quelle in ballo sono solo ipotesi, dal momento che non possiamo sapere quando realmente si placherà la situazione: “Il Roland Garros ha fatto un passo indietro, è disposto a parlarne. Anche lo US Open ha dei piani per lo spostamento se la situazione non sarà migliorata quest’estate. Anche se resta tutta un’ipotesi, mantiene senso per ora l’idea di spostare il Roland Garros a settembre; sarebbe meno logico rimandare lo Us Open solo di qualche settimana. Se il tennis non riprenderà a settembre, dubito che lo faccia in seguito. Dobbiamo poi considerare che alcune cose sono già definite come ad esempio l’O2 Arena per le Finals di Londra che è disponibile solo in quella settimana e lo stesso vale per altre arene indoor come Basilea o Vienna”. E sul pensiero dei giocatori ha infine aggiunto: “Erano d’accordo con me. Ho sentito i membri del consiglio giocatori, ho parlato con Roger, Rafa e Novak ed erano tutti d’accordo con la filosofia di dare la priorità agli eventi più prestigiosi”.