Attraverso le righe di “Repubblica” arrivano forti parole di Gianni Clerici sul moderno tennis femminile. Lo Scriba non gradisce infatti lo stile tennistico e le continue grida che il tennis del gentil sesso riserva agli appassionati e descrive con la sua solita pungente scrittura uno scenario, a suo dire, povero, dei peggiori di ogni tempo.
TENNIS E RUMORI – Ecco alcuni importanti passaggi del suo editoriale: “Stavamo assistendo alla finale del Masters femminile, giocato a Singapore, e come spesso mi accade preferisco televedere il tennis dal salottino di un Dub. Quando infatti sono solo, mi annoio nell’ascoltare le considerazioni di quasi tutti i commentatori, che sono divenute statistiche-tecniche. […] Infatti ecco ad interloquire Aldo: “Ma avranno proprio bisogno di fare quei versi, proprio sgradevoli? Non doveva essere, il tennis, lo sport del silenzio?”. Visto che l’interrogazione era rivolta a me, così rispondevo: “Lo era, per tradizione non era lecito emettere nessun suono. Poi iniziò, mi pare, la Seles, il papà della quale aveva sentito un esperto di arti marziali affermare che l’emissione rendeva il gesto di chi colpisse un 5% più efficace.”
CIBULKOVA E KERBER – “Queste qui non solo grugniscono, ma giocano anche male”, constatò Antonio a un facile errore della Kerber. “L’altro giorno ho visto la sua avversaria, quella piccolina della Cibulkova, perdere. E come mai che è in finale? […] Perde due partite, e poi vince la finale del Masters. Ma si era mai visto?”. […] “È riuscita a perdere 21 partite quest’anno, anche da una certa Tsurenko, n. 99, e da un’altra ova, Krejcikova, n.192. Ma dimmi un po’ Gianni, hai mai visto un anno simile, per le donne?”. Stavo riflettendo, quando giunse un intervallo pubblicitario, nel quale si vedevano dei maestri insegnare a delle bambine decenni, e tutte giocavano da dietro alla linea di fondo rovesci bimani, e tutte arrotavano i loro diritti a schiaffo. “Temo di non aver mai visto annate peggiori, e n. 1 del mondo come la Kerber”