Head si congratula con la Sharapova e il web si divide: lo sponsor appoggia il doping?

Dopo la riduzione della squalifica, lo sponsor si congratula con la Sharapova ed esterna la propria fierezza di essersi "rialzato" insieme a lei.

Lo avevamo quasi predetto un po’ di tempo fa in questo articolo e alla fine è arrivata l’ufficialità: il Tas ( Tribunale Arbitrale Sportivo) di Losanna ha ridotto di 15 mesi la squalifica di Maria Sharapova, fermata dalla federazione internazionale dopo i controlli avvenuti durante gli Australian Open di quest’anno, precisamente il 26 Gennaio 2016.

La russa potrà tornare a giocare nel circuito a partire dal 26 Aprile del 2017, e non nasconde la propria felicità al riguardo, ecco le sue parole su Facebook:

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“Sono passata da uno dei giorni più difficili della mia carriera lo scorso marzo, quando sono venuta a conoscenza della mia sospensione, ad oggi, uno dei più felici, quando mi hanno annunciato che potrò tornare a giocare dal prossimo aprile. Il tennis è la mia passione e mi è mancato tanto e non vedo l’ora di tornare in campo”.

Il 1 Gennaio 2016 la Wada ha introdotto tra le sostanza vietate il meldonium e la Sharapova, dopo avere appreso della sua positività, ha rinunciato alle contro analisi e in una conferenza stampa ha confermato di aver assunto tale sostanza contenuta in un farmaco contro il diabete. Il Tas, ha deciso di ridurre la squalifica decisa dalla ITF riconoscendo comunque un “certo grado di colpa” nella condotta della siberiana, in quanto avrebbe dovuto controllare che “la sostanza contenuta in un prodotto da lei assunto per un lungo periodo fosse ancora conforme alle regole antidoping“.

Usando l’hashtag #WeStoodWithMaria, letteralmente “Noi ci siamo rialzati con Maria”, Head, lo sponsor della siberiana, si congratula con lei ed esterna la propria fierezza di essersi con lei “rialzato” e di essere felice per il suo rientro anticipato in campo.

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Questo il comunicato ufficiale del CEO di Head Johan Eliasch, il magnate della società austriaca:

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Ecco, è proprio qui che volevamo arrivare. L’azienda dopo questo tweet è stata aspramente e largamente criticata dagli utenti dei social Networks, i quali  vedono in tale affermazione una presa di posizione, anche se inavvertita, a favore del doping.

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