[tps_title]7) Osaka vs Williams, US Open 2018[/tps_title]
La finale degli US Open del 2018 rimarrà impressa nella memoria di tutti gli spettatori e non solo. Il match vedeva Serena Williams trovarsi nuovamente ad un passo dalla vittoria del suo ventiquattresimo slam, mentre Naomi Osaka, già vincitrice di Indian Wells ma ampiamente sfavorita, giocava la sua prima finale slam.
La finale, purtroppo per Osaka, viene però ricordata come uno dei momenti di più alta tensione su un campo da tennis. Una già nervosa Williams riceve un warning per coaching dal giudice di sedia Carlos Ramos. Serena si dirige dal giudice di sedia, afferma di essere una madre e di non aver mai barato in vita propria, anche a costo di perdere.
In un’atmosfera tutt’altro che gioiosa, si prosegue a giocare fino a quando la Williams non spacca una racchetta e riceve un secondo warning che le costa un point penalty. L’americana si infuria e durante un cambio campo inizia ad utilizzare termini forti nei confronti del giudice di sedia, accusandolo addirittura di essere un ladro e un bugiardo e chiedendo delle scuse.
Ramos non può lasciare che questo comportamento passi inosservato, perciò arriva il terzo warning con il conseguente game penalty. Entra in campo anche il supervisor del torneo che non può far altro che confermare la decisione dell’arbitro.
Il match prosegue e Osaka vince senza troppe difficoltà sul piano tennistico ma in grande sofferenza dal punto di vista mentale.
In un clima già non adatto ad una giovane emergente che vince il suo primo slam, arrivano i fischi da parte del pubblico durante la cerimonia, Osaka crede che siano rivolti a lei e scoppia a piangere cercando di nascondersi sotto la sua visiera. Naomi, pur trovandosi in campo, si era completamente isolata dalla polemica per mantenere alta la concentrazione e per questo motivo non sapeva esattamente cosa fosse successo. Ci pensa Serena a consolarla e ad assicurarle che i fischi non sono rivolti a lei.
Si conclude così l’ultimo slam del 2018, da incorniciare e allo stesso tempo da dimenticare per Naomi Osaka.