[tps_title]10) Errani/Vinci completano il Career Grand Slam [/tps_title]
In questi ultimi dieci anni l’Italia è stata protagonista per un lungo periodo, non solo in singolo ma anche in doppio.
Sara Errani e Roberta Vinci hanno scritto un pezzo di storia del tennis, riuscendo a vincere tutti e quattro gli slam nel giro di tre stagioni. Per vari anni il duo azzurro è stato uno dei più forti al mondo ed il loro stesso traguardo è stato raggiunto solo da una ristrettissima élite nell’Era Open (tra cui le sorelle Williams, Martina Navratilova, Martina Hingis e Jana Novotna).
Il loro trionfo a Wimbledon rimane uno dei punti più alti mai raggiunti nella storia del tennis italiano.
[tps_title]9) Lite Ostapenko-Broady [/tps_title]
Uno dei fatti che più ha fatto discutere negli ultimi anni riguarda una giovanissima Jelena Ostapenko e Naomi Broady. Nel match di ottavi di finale giocato ad Auckland nel 2016, nel tentativo di recuperare un colpo vincente dell’avversaria, Ostapenko si lascia scappare di mano la racchetta, che finisce quasi per colpire un raccattapalle.
Questo gesto, a dire di Ostapenko non voluto, fa innervosire Broady che attacca sia l’avversaria che il giudice di sedia, che secondo il suo parere avrebbe dovuto essere squalificata. Dopo vari minuti di polemica l’incontro prosegue regolarmente e viene vinto per 7-5 al terzo set dalla giocatrice inglese.
Il fattaccio è diventato virale anche su Twitter, dove numerose giocatrici hanno sostenuto Broady e attaccato Ostapenko, rea di non aver stretto cordialmente la mano alle avversarie in altre occasioni.
In questa circostanza il mondo del tennis ha conosciuto meglio la tennista lettone, che appena un anno e mezzo dopo avrebbe vinto il Roland Garros.
[tps_title]8) Francesca Schiavone a vincere il Roland Garros [/tps_title]
Correva l’anno 2010 quando Samantha Stosur steccava l’ultimo colpo dell’edizione femminile del Roland Garros. Pochi secondi dopo Francesca Schiavone si sarebbe accasciata sulla terra rossa di Parigi per poi baciarla, regalandoci una delle immagini più significative in quanto a passione per lo sport.
Francesca è stata la prima azzurra a vincere uno slam ed il suo esempio sarebbe stato poi seguito dalle altre italiane. “Schiavo” ha mostrato di meritare il suo successo tanto da raggiungere nuovamente la finale l’anno successivo, persa contro Li Na in una partita nota anche per una delle tante decisioni rivedibili di Louise Engzell. Il suo posto in finale a Parigi sarebbe poi stato preso da Sara Errani, finalista nel 2012.
[tps_title]7) Osaka vs Williams, US Open 2018[/tps_title]
La finale degli US Open del 2018 rimarrà impressa nella memoria di tutti gli spettatori e non solo. Il match vedeva Serena Williams trovarsi nuovamente ad un passo dalla vittoria del suo ventiquattresimo slam, mentre Naomi Osaka, già vincitrice di Indian Wells ma ampiamente sfavorita, giocava la sua prima finale slam.
La finale, purtroppo per Osaka, viene però ricordata come uno dei momenti di più alta tensione su un campo da tennis. Una già nervosa Williams riceve un warning per coaching dal giudice di sedia Carlos Ramos. Serena si dirige dal giudice di sedia, afferma di essere una madre e di non aver mai barato in vita propria, anche a costo di perdere.
In un’atmosfera tutt’altro che gioiosa, si prosegue a giocare fino a quando la Williams non spacca una racchetta e riceve un secondo warning che le costa un point penalty. L’americana si infuria e durante un cambio campo inizia ad utilizzare termini forti nei confronti del giudice di sedia, accusandolo addirittura di essere un ladro e un bugiardo e chiedendo delle scuse.
Ramos non può lasciare che questo comportamento passi inosservato, perciò arriva il terzo warning con il conseguente game penalty. Entra in campo anche il supervisor del torneo che non può far altro che confermare la decisione dell’arbitro.
Il match prosegue e Osaka vince senza troppe difficoltà sul piano tennistico ma in grande sofferenza dal punto di vista mentale.
In un clima già non adatto ad una giovane emergente che vince il suo primo slam, arrivano i fischi da parte del pubblico durante la cerimonia, Osaka crede che siano rivolti a lei e scoppia a piangere cercando di nascondersi sotto la sua visiera. Naomi, pur trovandosi in campo, si era completamente isolata dalla polemica per mantenere alta la concentrazione e per questo motivo non sapeva esattamente cosa fosse successo. Ci pensa Serena a consolarla e ad assicurarle che i fischi non sono rivolti a lei.
Si conclude così l’ultimo slam del 2018, da incorniciare e allo stesso tempo da dimenticare per Naomi Osaka.
[tps_title]6) Petra Kvitova viene accoltellata [/tps_title]
Il 20 dicembre di tre anni fa Petra Kvitova veniva accoltellata nella propria abitazione da un ladro. L’individuo si è intrufolato nella sua casa a Prostejov spacciandosi per un elettricista che doveva controllare l’impianto elettrico, ma una volta entrato ha rubato 5000 corone ceche, che equivalgono a poco meno di 200 euro. La tennista ha tentato di difendersi ma è stata aggredita ferocemente alla mano sinistra, causandole danni gravissimi.
Petra è stata immediatamente operata e le condizioni della sua mano non lasciavano presagire nulla di buono, tanto da non sapere se sarebbe mai ritornata a tornare in campo. Fortunatamente Kvitova è guarita più velocemente del previsto e appena un anno e mezzo dopo è ritornata in campo, vincendo un titolo dopo alcune settimane.
Petra è umanamente una delle giocatrici più apprezzate nel circuito dalle stesse colleghe, che in massa le hanno scritto un messaggio di supporto sui social.
[tps_title]5) Kerber vince il suo primo slam[/tps_title]
Vincere uno slam non è facile, ma vincerlo annullando match point al primo turno e battendo Serena Williams in finale è ancora più difficile. Parliamo di Angelique Kerber, che nonostante fosse una giocatrice altamente competitiva e ormai stabile tra le prime 15 giocatrici del mondo, non era mai stata indicata come una possibile numero uno o pluricampionessa slam.
Eppure, gli Australian Open del 2016 hanno completamente svoltato la sua carriera. La finale contro Serena Williams sarà ricordata come una delle partite più avvincenti e competitive degli ultimi anni e il fatto che la prima ad arrendersi sia stata l’americana la dice lunga sulla resistenza fisica e psicologica della tedesca.
Nonostante tanti alti e tanti bassi, a quel primo trionfo slam si sarebbero poi aggiunte la vittoria degli US Open su Karolina Pliskova e quella a Wimbledon, battendo di nuovo la Williams.
[tps_title]4) Serena vs Venus, Melbourne 2017 [/tps_title]
Uno dei match più seguiti e intriganti degli ultimi dieci anni è sicuramente stato quello tra Serena e Venus Williams in finale agli Australian Open 2017. Paradossalmente, la partita avrebbe provocato ancora più clamore solo alcuni mesi dopo, quando Serena Williams ha svelato di essere incinta e, conseguentemente, di essere già in dolce attesa durante gli Australian Open.
Solamente la sua famiglia (Venus compresa) sapeva della gravidanza, perciò Serena ha letteralmente sfidato la zia di sua figlia. Si tratta di una delle imprese sportive più grandi e rischiose di sempre.
[tps_title]3) Squalifica di Maria Sharapova [/tps_title]
La squalifica per doping di Maria Sharapova è stata uno degli eventi più clamorosi e rilevanti, non solo nel mondo del tennis. Pochi giorni dopo la sconfitta ai quarti di finale degli Australian Open contro Serena Williams, la russa ha convocato una conferenza stampa privata in un hotel. In quel momento si sono scatenate le ipotesi più assurde, dalla gravidanza fino al possibile ritiro, ma la verità ha lasciato il mondo a bocca aperta.
Sharapova ha annunciato di essere stata trovata positiva al meldonium, una sostanza che assumeva regolarmente da anni e che solo dall’1 gennaio 2016 era stata proibita dalla WADA. Tutti gli atleti erano stati avvisati il 22 dicembre tramite una mail, che però Sharapova non avrebbe letto. La squalifica iniziale era di ben 24 mesi, ridotta a 15 dopo il ricorso al TAS di Losanna.
La russa è ritornata in campo durante il torneo di Stoccarda, provocando ulteriori polemiche poiché al momento del sorteggio del tabellone era ancora squalificata e il suo esordio venne posticipato in modo da consentirle di giocare.
La prima avversaria fu Roberta Vinci, che dovette arrendersi ad una Sharapova scatenata al servizio.
Sono passati ormai quasi quattro anni da quell’annuncio. Oggi Maria non è ancora riuscita a tornare ai livelli pre-squalifica e non è detto che ci riesca, soprattutto a causa di problemi fisici che l’hanno fermata in più occasioni.
In questi ultimi mesi si è allenata nell’Accademia di Riccardo Piatti e sembra che tutto sia andato per il meglio. La vedremo in azione direttamente a Brisbane, dove ha ricevuto una wild card.
[tps_title]2) Monica Puig vince l’oro olimpico [/tps_title]
Lo sport ci insegna che quasi niente è impossibile e che spesso la determinazione è un valore aggiunto fondamentale, ma quello che è successo a Monica Puig supera anche i limiti dell’incredibile.
Nata e cresciuta in un paese ricco di disagi e dove la criminalità dilaga, Monica Puig aveva dichiarato in un’intervista il 9 novembre 2015: “Vado a Rio de Janeiro per vincere la medaglia d’oro, questo è l’obiettivo”.
In molti si saranno fatti una risata credendo che si trattasse di una follia, ed è anche comprensibile considerando gli scarsi risultati della portoricana prima delle Olimpiadi. Tuttavia, per Monica si trattava davvero del sogno e dell’obiettivo di una vita intera.
Il Portorico non aveva mai vinto una medaglia d’oro ai giochi olimpici e le speranze che fosse Puig a vincere la prima erano quasi pari a zero, match dopo match, però, anche una Kerber versione 2016 si è dovuta arrendere.
Nonostante la medaglia al collo, Monica non è mai riuscita a ripetersi in un torneo WTA importante e quella settimana magica rimane finora isolata, ma ha dimostrato di avere il carattere ed il tennis per imporsi a grandi livelli.
[tps_title]1) Vinci vs Williams [/tps_title]
Il primo posto in classifica non poteva non andare a Roberta Vinci. La sua vittoria rimarrà scritta non solo nella storia del 2015, del decennio o degli US Open ma nella storia dello sport. Battere Serena Williams in una semifinale slam quando quest’ultima è a due vittorie dal Calendar Grand Slam, davanti al suo pubblico sul campo che l’ha vista praticamente crescere, è un’impresa riuscita ad una sola persona e come tale va ricordata.
Come se non bastasse, a questa gioia per il pubblico italiano (e non solo) si è aggiunta Flavia Pennetta, che ha disputato un torneo al limite della perfezione e si è imposta in finale sull’amica/rivale di sempre, sin dai tempi juniores.
Non sappiamo se sia stato un segno del destino o solo una serie di coincidenze, sappiamo solo che Roberta in quei giorni ci ha fatto letteralmente sognare ad occhi aperti.