È al Miami Open di quest’anno che Iga Swiatek viene incoronata regina del tennis femminile – successivamente sarebbe diventata anche campionessa del torneo – con questo traguardo è diventata la 28esima n.1 del circuito WTA, la prima giocatrice nata nel 2001 a raggiungere la vetta e la prima polacca della storia. A soli 20 anni puó godersi la prima posizione – adesso ormai consolidata – e puó affermare che non è l’unico traguardo raggiunto in questo suo splendido 2022.
Prima la notizia del ritiro di Asleigh Barty e poi la corsa per la prima posizione; è così che Iga coglie questa grande opportunità lasciata dalla collega australiana. La vetta del ranking era scontata per la polacca, ma in pochi si aspettavano di vederla ancora in cima a settembre 2022. Iga Swiatek invece ha sorpreso tutti, vincendo quasi un titolo al mese e battendo record su record, complice anche la sua giovane età.
La pressione della prima posizione del ranking è sicuramente l’unico aspetto negativo di questa condizione, ma la tennista polacca – grazie anche all’aiuto della sua psicologa personale – è riuscita a gestirla divinamente, non compromettendo il suo gioco e confermandosi capace di avere in sé un tennis potente ed efficace.
“All’inizio era un po’ come se dovessi darmi un pizzicotto, era un po’ surreale e mi ha sopraffatto. Ma è successo durante il Miami Open e dovevo ancora concentrarmi sul mio tennis e sulla partita successiva, quindi questo mi ha aiutato a rimanere lo stesso tipo di giocatore che ero anche prima di diventare n. 1 del mondo. C’erano molte emozioni, ma ho dovuto rimandarle a dopo il torneo per poter rimanere concentrata e giocare bene. Ho ricevuto un sacco di messaggi. Il mio telefono, per tre giorni, è stato come il mio compleanno con messaggi da ogni parte” ha detto fresca di vetta.
Iga è stata dunque capace a cogliere subito le chance che le venivano date ed è riuscita piano piano a conquistarsi la fiducia di chi incredulo la guardava giocare. È diventata la prima polacca a toccare il cielo con un dito –nessun uomo o donna suo/a connazionale ci è mai riuscito/a – la prima del suo paese a trionfare in un torneo dello Slam, la prima nata negli anni Duemila e la prima a vincere Parigi partendo da oltre la 50esima posizione (era n. 54), tanto da essere ridenominato Poland Garros: era l’edizione autunnale, quella del 2020 con il Covid imperante. A 19 anni, ha chiuso la campagna trionfale alla Porte d’Auteuil diventando la campionessa con la più bassa classifica nel torneo dal 1975, e la più dominante dal 1988 in cui Steffi Graf perse solo 20 game (Iga ne ha ceduti 28). È diventata la più giovene nell’era Open a conquistare il Sushine Double – vittoria dei tornei WTA 1000 di Indian Wells e Miami – solo Steffi Graff, Kim Cljisters e Viktoria Azarenka c’erano riuscite – e a raggiungere l’impressionante risultato di 37 vittorie consecutive – solo Steffi Graff meglio di lei – Iga è stata inoltre votata come la Most Improved Player (Giocatrice più progredita) del circuito nel 2020, titolo che ha quasi predetto il futuro dato che nel 2022 si è ritrovata a vincere quasi tutto.
L’ultimo trionfo dell’anno è stato allo US Open, in cui ha dimostrato che il periodo di stallo dei tornei di preparazione americani era soltanto un modo di ricaricare le pile per competere al meglio sui campi veloci del Flushing Meadows. Ed è così che con più di 10000 punti, quasi 5000 di distacco da Ons Jabeur – numero 2 al mondo – si proclama in testa alla classifica e già qualificata per le WTA FINALS. Tra febbraio e giugno 2022 ha trionfato in sei tornei WTA consecutivi, impresa riuscita solamente a Justine Henin nel nuovo millennio.