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Il potere della mente nel tennis

Non è una novità associare l’aspetto mentale al gioco del tennis. Spesso, per oltrepassare la linea sottile tra buon giocatore e fuoriclasse, è proprio la forza mentale a spostare l’ago della bilancia. È incomprensibile ai più come un giocatore (o giocatrice) che fino a un determinato momento pareva essere competitivo per la vittoria dei tornei possa improvvisamente infilare una serie di risultati negativi.

Un esempio è quello di Kristina Mladenovic, che dopo una prima parte di 2017 di altissimo livello, ha subito una serie di 15 sconfitte consecutive. A inquadrare perfettamente questa situazione, ci ha pensato Nicole Pratt, ex tennista australiana in grado di issarsi fino alla 35esima posizione del ranking WTA nel 2002. La Pratt parla di mancanza di fiducia, di troppa pressione accumulata e di una progressiva regressione nella confidenza con il tennis.

Quando sei in difficoltà, cerchi di parlare con te stessa, a darti messaggi positivi e a nascondere la tua negatività in campo” – ha confessato l’australiana a Tennismash. “Continui a ripassare le strategie tattiche, cosa devi fare e cosa no in partita” – continua – “ma nonostante tu sia effettivamente capace di giocare, ti fai prendere dall’ansia e dalla fretta”.

La condizione della Mladenovic è stata vissuta anche dalla stessa Pratt nel momento migliore della sua carriera: dopo aver raggiunto gli ottavi negli Australian Open del 2003, la Pratt ha infilato una serie di 9 sconfitte consecutive. La riflessione della Pratt è perfetta per i giocatori che, durante un loro periodo florido, incappano in un incidente di percorso, che porta successivamente i risultati in un degenero negativo.

Nel tennis maschile, una situazione simile sta capitando a Mischa Zverev, il quale non vince da 5 partite, anche a causa di qualche fastidio fisico. Il segreto per uscirne è quello di riuscire a vincere la prima partita: da lì sarà tutto in discesa, come è accaduto per la Mladenovic. La francese è tornata rinfrancata dalla vittoria degli Australian Open in doppio con la Babos. “Kiki sta tornando a credere in sé stessa e tutto quello su cui ha lavorato in questi mesi, sembra riuscirle di nuovo” – conclude la Pratt.

Alessandro Leva

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