Il riscatto di Shuai Peng

Reduce da una squalifica per aver violato il codice anti-corruzione, Shuai Peng vanta un bilancio di 14 vittorie e nessuna sconfitta. Possibile mina vagante agli Australian Open?

 

L’off season non è un periodo di riposo e allenamento per tutti. Per altri motivi, c’è chi ha dovuto disputare tornei ITF anche a novembre e dicembre. Stiamo parlando di Shuai Peng, che a metà anno è stata protagonista di una vicenda quasi surreale. La tennista cinese è stata squalificata dalla Tennis Integrity Unit per aver tentato di “corrompere” la sua compagna di doppio nel torneo di Wimbledon nel 2017. Peng, dopo la chiusura dell’entry list, risultava regolarmente iscritta con Alison Van Uytvanck. Da regolamento, esiste la possibilità di cambiare compagna nel caso in cui questa si infortuni o per altre problematiche dell’ultimo momento. Shuai Peng, però, ha proposto del denaro alla belga per convincerla a ritirarsi, in modo che lei potesse giocare in doppio con Sania Mirza.
Van Uytvanck avrebbe potuto accettare, ma se quest’operazione illecita fosse uscita allo scoperto, entrambe sarebbero state squalificate. Lei ed il suo coach, invece, hanno deciso di denunciare immediatamente l’accaduto. A distanza di un anno, ad agosto 2018, la TIU le ha inflitto 3 mesi di squalifica e una multa di 15 mila dollari.

La squalifica è terminata l’8 novembre e Peng non ha voluto perdere tempo per tornare in campo. Il suo primo torneo è stato il WTA 125k di Houston, in cui ha ricevuto una wild card dagli organizzatori. Nonostante l’evento spiacevole, Shuai Peng rimane un nome più che conosciuto agli appassionati di tennis di tutto il mondo.
Contro ogni pronostico, la cinese ha vinto il torneo americano battendo in ordine Haddad Maia, Bencic, Osuigwe, Pegula e Davis. La lunga pausa forzata, probabilmente, le ha permesso di recuperare completamente dai problemi alla schiena e al ginocchio che a inizio 2018 l’avevano colpita.
Il trionfo di Houston non sarà una semplice casualità: la Peng ha disputato anche i Play-Off degli Australian Open, che mettono in palio una Wild Card per il main draw alla giocatrice asiatica vincitrice.

Peng
In una situazione normale, il ranking le avrebbe permesso di accedere direttamente al tabellone principale del primo slam stagionale, ma a causa dei tre mesi di pausa la sua classifica è scesa intorno alla 300esima posizione.
Anche in questo torneo la cinese è stata spietata. La differenza di livello tra lei e le avversarie è stata fin troppo evidente. Cedendo appena un set, ha battuto Imanishi, Tere-Apisah, You e Chang, assicurandosi la partecipazione a Melbourne.
La ciliegina sulla torta in una stagione così complicata è stata il torneo ITF di Dubai da 100.000 dollari.
La competizione qui è stata molto più agguerrita, tant’è che Peng ha rischiato tantissimo sin dal primo turno, battendo Golubic solo al tie-break del terzo set. Dopodiché ha lasciato le briciole a Cirstea, Tatjana Maria, Voegele e Kuzmova, scalando ben 55 posizioni in classifica.

Che Shuai Peng sia una grande giocatrice non deve assolutamente sorprenderci. Già in passato ha raggiunto grandi risultati come la semifinale agli US Open 2014, quando fu costretta ad uscire dal campo sulla sedia a rotelle in preda ai crampi. Il fisico è sempre stato il suo acerrimo nemico, ma sembra che in queste settimane sia più che in forma. Aver ripreso a giocare in queste settimane l’ha aiutata a ritrovare il giusto ritmo, e questa non può che essere un’arma a suo favore a gennaio, quando potrà tornare a competere tra le grandi.
A quasi 33 anni e dopo una squalifica che macchia inevitabilmente la sua carriera, Shuai Peng è pronta a ricominciare.

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