La possibilità di cambiare il calendario femminile va rafforzandosi sempre di più. L’ ultima ad appoggiare questa modifica è stata Jelena Jankovic. “E’ molto impegnativo e difficile giocare da gennaio a novembre. Giochiamo tante partite e viaggiamo tanto ogni settimana da nazione a nazione, da continente a continente. Non è una vita facile e specialmente a fine stagione le giocatrici sono esauste e il nostro corpo ne risente. Ci sono più infortuni basta vedere i 12 ritiri a Pechino e i 3 grandi forfait a Honk Kong”, torneo a cui la serba parteciperà e dove non ci saranno Bouchard, Lisicki (la campionessa uscente) e Azarenka.
La giocatrice veterana ha parlato anche dei suoi obiettivi da professionista, tutt’altro che scontati. “Il mio obiettivo è vincere un Grand Slam, sento che posso ancora dare molto nei prossimi anni ma dipenderà anche dalle mie condizioni fisiche. A Guangzhou ho raggiunto le 600 vittorie ma non mi sono resa conto di aver vinto così tante partite. Immaginate quanti chilometri ho sulle mie gambe. Però mi sento orgogliosa di aver raggiunto questa cifra”, ha dichiarato la giocatrice balcanica.
Diffícile, molto difficile, ci sentiamo di dire, non tanto per l’età (“appena” 30 anni per lei) ma per come ha giocato negli ultimi cinque anni, mostrando una fase piuttosto calante. Il suo culmine in carriera sembra averlo raggiunto tempo fa ma indubbiamente le ambizioni restano alte. Le occasioni per far bene le ha avute, su tutte la finale degli US Open del 2008, ma ora sembra tardi cercare di tornare indietro. Certo, il trionfo di Flavia Pennetta può servire da esempio per altre veterane del circuito e tutto resta comunque possibile.