Karolina Pliskova: “Assieme a Conchita Martinez sto vivendo il mio miglior periodo”

In un'intervista per l'All Access Hour Karolina Pliskova analizza l'andamento della stagione 2019 e si proclama entusiasta della collaborazione con Conchita Martinez. L'obiettivo, per ora, è raggiungere un livello di gioco solido anche sulla terra battuta.

L’attuale numero 5 del mondo, Karolina Pliskova, ha promosso Conchita Martinez come allenatore a tempo pieno e ha interrotto definitivamente la collaborazione con Rennae Stubbs. La ceca ha confermato la notizia in un post tramite il suo sito web, rivelando che il ruolo ampliato di Martinez è iniziato successivamente al torneo di Dubai, a febbraio. Dopo essersi separata da Tomas Krupa, in seguito alla prematura uscita dallo slam londinese nel 2018, Pliskova ha introdotto nel suo equipaggio Rennae Stubbs in qualità di allenatrice, ma a causa di alcuni commenti non troppo diplomatici di Stubbs verso la sua assistita, Conchita Martinez è stata promossa a primo coach del rinnovato team Pliskova. Con le due allenatrici nel suo angolo, Karolina ha incrementato la qualità dei risultati, arrivando in semifinale agli Australian Open, vincendo il titolo di Brisbane e raggiungendo la finale al WTA di Miami. Anche l’ultima parte della scorsa stagione si era conclusa in ripresa, qualificandosi alle WTA Finals di Singapore dove ha perso in semifinale da Sloane Stephens, dopo essere stata in vantaggio di un set e un break. La ceca ha trascorso un periodo accanto alla ex campionessa spagnola in quel di Tenerife, alle Canarie, appena dopo la chiusura della passata stagione e da lì è partita la collaborazione che, risultati alla mano, non ha deluso le sue aspettative. Karolina Pliskova, intervistata a proposito, ha rilasciato alcune affermazioni interessanti riguardo gli ultimi mesi vissuti sui campi da Tennis: “Ho avuto la possibilità di lavorare con entrambe per un po’ tempo e penso che si siano verificate cose positive e cose negative durante quelle settimane” -ha detto ai giornalisti la tennista di Louny, presso l’All Access Hour prima dell’inaugurazione del Mutua Madrid Open. “Alla fine ho deciso di allenarmi solo con Conchita perché mi piace il suo metodo, quindi non c’è motivo per cui dovrei avere qualcun altro nel mio angolo. Conchita sa perfettamente che mi piace tanto lavorare con lei” -ha precisato la ceca con una risata. “Ovviamente ritengo che sulla terra battuta sia la migliore, data la sua storia personale, e credo che mi possa insegnare un sacco di cose nuove. Conchita era brava sulla terra ma anche sull’erba, quindi penso che le settimane migliori siano in arrivo“.

C. Martinez e A. Sanchez Vicario, compagne di doppio a Berlino
C. Martinez e A. Sanchez Vicario, compagne di doppio a Berlino

Senza dubbio Karolina Pliskova è migliorata di anno in anno sulla terra rossa, ma la preparazione per questa parte di stagione è stata interrotta da una malattia virale, che l’ha costretta a ricorrere agli antibiotici per due settimane dopo la finale di Miami. Anche se ha trascorso dieci giorni a Barcellona per prepararsi ai tornei di Stoccarda, Madrid e Roma, Pliskova sta ancora combattendo per recuperare salute e forma fisica: “Probabilmente non sarò pronta al 100% e non riuscirò ad esprimere il mio miglior tennis, ma finora ho giocato bene e ne sono felice” -ha rimarcato la ex numero uno del mondo. Semifinalista al Roland Garros nel 2017, campionessa a Stoccarda e semifinalista a Madrid lo scorso anno, Pliskova può essere considerata una minaccia anche sul clay e assieme alla sua allenatrice, che vanta un titolo a Wimbledon nel 1994 e una finale agli Open di Francia nel 2000, sussistono ampi margini di miglioramento anche sulla superficie a lei meno congeniale per gioco e mobilità. Ciò che conta, in questo frangente, è il recupero completo della salute. “Penso che, anno dopo anno, il mio gioco diventerà più concreto anche sulla terra battuta, il che è importante per me. Prima non credevo di poter giocare bene anche su questa superficie, perché tutti sappiamo che sono più portata per i campi veloci” -ha ammesso candidamente Pliskova. “Giocare sul clay è completamente diverso da come sono stata abituata: bisogna essere più pazienti e non cercare il vincente alla prima. Per migliorare le mie prestazioni ho provato a usare altri tipi di approcci, soprattutto l’utilizzo dello spin. Ci stiamo lavorando e penso che Conchita mi possa aiutare“. Dal canto suo, l’allenatrice iberica ha esternato buone previsioni in riferimento ai miglioramenti della sua assistita sui campi lenti. “È un’ottima giocatrice su qualsiasi superficie” -ha asserito Conchita Martinez- “e quando sei una tennista completa puoi giocare in ogni condizione. Ritengo che Karolina sia la migliore, tra le giocatrici del panorama tennistico attuale. Sulla terra battuta deve solo imparare a muoversi meglio. Sta facendo progressi in molti settori, ma deve continuare ad essere aggressiva e stiamo lavorando affinché aggressività e qualità dei movimenti raggiungano il giusto equilibrio. Karolina è già una grande giocatrice, con una personalità definita -ha aggiunto in chiusura Conchita Martinez- quindi stiamo provando ad apportare dei piccoli cambiamenti qua e là, senza snaturarla. Ha un grande talento quindi è molto facile lavorare con lei e darle indicazioni. Le mette in atto subito, dunque per me è davvero facile seguirla” -ha chiosato la spagnola.

Per Karolina Pliskova il torneo di Madrid, se le condizioni fisiche e atletiche resteranno al top per tutta la settimana, rappresenta più che altro un viatico importante per mettere nelle gambe partite e ritmo in ottica Roland Garros e la fiducia nei propri mezzi e nel proprio coach sono quanto di meglio si possa disporre per conquistare obiettivi futuri importanti, come l’agognato suggellamento di carriera tramite la vittoria di un trofeo dello slam. Il traguardo che Karolina Pliskova insegue, ormai, da quasi tre anni.

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  1. Io per una forma di empatia per cosa le capitò lo scorso anno, sarei contenta per lei se arrivasse in finale a Roma. Credo che in questi mesi sia migliorata un po’ sugli spostamenti, che per una come lei, molto alta, sono essenziali. La vedo un po’ come una sorta di Isner in gonnella, magari poi riuscirà a trovare la quadra per dare sostanza al suo gioco anche su terra. Per me è sulla buona strada. Forse ancora è presto per dire che possa garantirsi un risultato importante a Parigi per quest’anno, ma penso lo prenoterà per l’anno prossimo.

    1. Sulla terra ci sono, obiettivamente, molte giocatrici più adatte di lei come tipologia di gioco; ma ultimamente non sto vedendo continuità e gli slam sono difficili. Per me Karolina è sulla buona strada per afferrare quel traguardo; già da Parigi non credo, ma il lavoro e l’impegno prima o poi la ripagheranno. Pliskova è un’ottima giocatrice e molto più completa di quel che sembra. Il problema sono le gambe rigide.

    2. Giuliana Cau Infatti… sembra una con una scopa nel didietro, per come si muove… Se non avesse questa rigidità di gambe (che però trovo in via di miglioramento), avrebbe davvero ottimi fondamentali. Serve benissimo, dritto e rovescio sono ottimi, ogni tanto varia con gli slice… credo che sia piuttosto ben dotata tecnicamente. Senza questo “difetto”, avrebbe vinto davvero tanto (e di più), perchè è anche molto brava a dosare la forza. A differenza di giocatrici come la Giorgi, che picchiano come ossesse senza un criterio.

    3. Daniela c’è anche la componente mentale che spesso le gioca brutti scherzi. Agli US open 2016 era avanti di un break nel terzo. Si fece prendere dall’emozione e perse 4 giochi di fila. La testa, nello sport, è quasi tutto.

    4. Giuliana Cau Infatti… Non tiene se poi le partite si fanno molto lunghe. E’ un suo limite. Spero che riesca comunque a trovare il modo di gestirsi meglio mentalmente. Perchè avrebbe potenzialità non male.

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