Su terra rossa come sui campi in cemento o sull’erba, i giochi di servizio di Karolina Pliskova possono trasformarsi in mini-psicodrammi per i suoi avversari. Nel gioco di Karolina Pliskova, un ace vale più di un punto in ragione dell’effetto che può avere sulla psicologia del gioco, sul set e forse sull’intera partita. E lei dovrebbe saperlo, visto che ne colpisce più di chiunque altro.
FARE UN ACE E’ MEGLIO CHE UN VINCENTE – Pliskova, che ha colpito 52 aces al torneo di Stoccarda di cui è detentrice del titolo della scorsa settimana, e altri sette nella sua partita di primo turno a Madrid, dice in un’intervista a “wtatennis.com” “Fare un vincente di diritto o colpire un rovescio lungo linea, non hanno lo stesso effetto sull’ avversario di un ace. E’ particolarmente irritante non riuscire nemmeno ad avvicinarsi alla palla restando lì come un semplice spettatore; il punto finisce prima ancora di iniziare. Per me poi un ace è psicologicamente importante, tu risparmi un sacco di energia, non devi correre o giocare un colpo in più e per il tuo avversario è mentalmente duro ricominciare e iniziare un rally”
UN ACE NEI MOMENTI DIFFICILI – “Penso che un ace valga molto specialmente quando sei in pareggio, o nei momenti cruciali della partita, io so di essere in grado di servire bene in quei momenti e per gli avversari, i miei ace possono essere difficili da ribattere ” Ormai sono anni che Pliskova si trova in cima alla classifica per il maggior numero di ace nel WTA Tour. Negli ultimi tre anni ha terminato le stagione addirittura in crescendo, con 517 nel 2015, 530 nel 2016 e 452 nella scorsa stagione. Chiaramente, neanche la terra rossa può annullare il servizio della giocatrice ceca, e prova ne sono quei sette ace nella sua partita di esordio a Madrid che la portano a quota 178 nel 2018, sicuramente il numero più alto sul circuito.
IN TESTA ALLA CLASSIFICA DI ACE DEL WTA TOUR – “Non sto sempre a controllare se sono in testa alla classifica anche se i media me lo dicono comunque e mi fa piacere” dice Pliskova, che secondo Martina Navratlilova è tra le possibili vincitrici dell’Open di Francia 2018 “Alla fine di ogni partita, controllo le statistiche e vedo quanti ace ho fatto e qual è stata la mia percentuale di prime. Quando non trovo continuità sul servizio è molto difficile portare a casa le partite. Quindi controllo le statistiche perché so che se la mia percentuale di prime è intorno ai 60, la maggior parte delle volte vinco il match”
SU TERRA ROSSA? NON C’E’ PROBLEMA – Fare un ace sulla terra rossa per Pliskova è uguale.” La sensazione è la stessa su qualsiasi superficie. A Stoccarda, la terra era più veloce persino di alcuni campi in cemento, in più era indoor, quindi le condizioni erano perfette per me e per i miei ace. Anche qui a Madrid, a volte risulta piuttosto veloce, non è come la classica terra in cui devi lavorare di più fisicamente. Pliskova sulla terra ha però un approccio diverso, a differenza che su altre superfici, spesso non cerca l’ace con la prima. “A volte uso il kick-serve come prima di servizio il che cambia un po’ il ritmo perché il servizio salta piuttosto in alto sulla terra, cerco di variare, dipende anche dal mio avversario