Nata appena ventun’anni fa nel Nord della Francia, Kristina Mladenovic, per gli amici Kiki, ha fatto stropicciare gli occhi già a molti appassionati del mondo del tennis. Fin da piccola, nel circuito junior ottiene i primi importanti risultati.
In particolare una delle annate particolarmente prolifiche è stata quella del 2009, quando riusci ad aggiudicarsi, senza perdere neanche un set, gli Open di Francia di categoria e nel successivo Slam, quello di Wimbledon, riuscì ad arrivare fino all’atto conclusivo, quando dovette arrendersi alla thailandese Noppawan Lertcheewakarn.
E’ risaputa la sua autostima che spesso la porta a compiere vere e proprie imprese, come quella della settimana scorsa, in Fed Cup contro la nazionale italiana: “Perché dovrei dubitare di me? (…) Quando sei pro, vincere o no, è parte del “lavoro”, per parafrasare un certo Roger Federer! Sono orgogliosa di quello che faccio ogni giorno e non ho nulla da rimproverarmi. Il lavoro alla fine pagherà.“
La sua fisicità non è cosa da poco per il suo gioco potente: il suo metro e ottantaquattro per sessanta chili le permette un’ottima potenza al servizio, con punte che sfiorano i 200 km/h. Anche i colpi in risposta sono molto potenti e precisi. Una delle sue armi vincenti di domenica scorsa è stata proprio la risposta al debole servizio di Sara Errani.
Kiki a 21 anni già si candida per un posto tra le grandi in un futuro molto prossimo. Gli infortuni subiti nella stagione passata le hanno limitato l’ascesa verso i piani alti della classifica ma ora è pronta a recuperare il terreno perduto. Contro le Top 10 ha un bilancio molto favorevole per essere ancora in tenera età: tre vittorie a fronte di sole quattro sconfitte.
La scorsa stagione l’ha vista spingersi fino al terzo turno del Roland Garros per la prima volta in carriera. Nel doppio arriva in finale a Wimbledon dove perde contro la coppia azzurra formata da Sara Errani e Roberta Vinci. Disputa anche il doppio misto, formula con cui si è già tolta parecchie soddisfazioni, vincendo già per due volte un titolo dello Slam, in coppia con Daniel Nestor.
Di Simone Marasi