Kvitova, Sharapova e Wozniacki: tre campionesse al limite della carriera?

Petra Kvitova e Maria Sharapova stanno vivendo entrambe un momento difficile delle loro carriere. La ceca, ora, deve fare i conti con gli sforzi dell'ultimo periodo e ha parlato di un crollo fisico non trascurabile. La russa ha appena affrontato un intervento chirurgico alla spalla, che la terrà ferma almeno fino agli inizi di maggio. Caroline Wozniacki, debilitata nel sistema immunitario, non possiede più certezze sul prosieguo di carriera.

Questo 2019 era iniziato nel migliore dei modi per Petra Kvitova. Titolo a Sydney e finale agli Australian Open persa in tre set da Naomi Osaka. Di recente si era spinta in fondo anche a Dubai, frenata da una ritrovata Belinda Bencic. Alcuni segnali di un possibile calo fisico erano evidenti sin dalla finalissima di Melboune, alla quale Petra è arrivata a corto di energie, rimessa in partita -nel secondo set- da una Osaka paralizzata dalla paura di vincere. Avrebbe dovuto saltare il WTA Premier di San Pietroburgo, per non sprecare ulteriori energie preziose in vista dei succulenti appuntamenti futuri, ma, come spesso sciaguratamente accade nelle sue scelte programmatiche, la ceca ha preferito non parcellizzare la presenza nel circuito e, all’indomani della chiusura del torneo di Dubai, ha rilasciato alcune dichiarazioni davvero preoccupanti sul suo stato di salute: “Quando tornerò a casa –ha comunicato ai giornalisti– dovrò vedere un medico il prima possibile. Il mio corpo sta crollando. Ho bisogno di una settimana di totale riposo, sia a livello fisico che mentale. Il tennis, nell’ultimo periodo, mi è stato utile per tenere la mente libera su altri aspetti. Sono felice di come sia cominciata la stagione, ma ora ho bisogno di riposo“. Ad insinuare il dubbio, però, che la situazione sia un tantino più preoccupante, sono state le confessioni inerenti all’aggressione subita poco più di due anni fa a casa sua; ferita che Kvitova sembrava aver brillantemente ricucito, ma che forse si riapre a sorpresa quando lei stessa meno se lo aspetta: “Ho sentito la lama sul mio collo, sono riuscita ad afferrarla con la mano sinistra e ad allontanarla, sono caduta sul pavimento e c’era sangue sparso ovunque. Lui mi ha chiesto quanti soldi avessi, gli ho risposto 10.000 corone (440 euro) e mi ha detto ‘OK’. Glieli ho dati ed è scappato, mentre io chiamavo la polizia. Quando mi sono accasciata e ho visto il sangue intorno a me ho cominciato a tremare: tutte le dita della mia mano sinistra erano state tagliate e, in maniera importante, anche i nervi e i tendini. Quando poi ho visto le foto della polizia l’ho subito riconosciuto subito. È stato lui, l’ho capito principalmente dagli occhi“. Una ricostruzione sconcertante quella di Petra, che fa presagire come non deve essere stato facile per lei resettare e ricominciare una vita normale dopo aver rischiato, seriamente, di perdere la mano sinistra e la vita.

Petra Kvitova, Dubai 2019
Petra Kvitova, Dubai 2019

Maria Sharapova non sarà presente a Indian Wells. Lo ha dichiarato lei stessa, circa due settimane fa, tramite i suoi canali social. Pochissimi giorni addietro, invece, si è sottoposta ad un altro intervento chirurgico alla spalla (il primo risale al 2010), per eliminare i fastidi e i dolori che l’attanagliano dalla scorsa estate: “Come molti di voi sapranno, dalla passata estate convivo con alcuni dolori. Dopo gli US Open per dieci settimane ho provato una terapia conservativa di rafforzamento della spalla, ma il fastidio non è diminuito. Pur consapevole che ci vorrà del tempo –ha scritto su Instagram Masha– sono fortemente determinata a tornare in campo senza il dolore di cui ho sofferto dall’inizio dell’anno“. Maria Sharapova, dopo il rientro nell’aprile del 2017, non è mai riuscita a trovare continuità di risultati. Ha alternato buone prestazioni ad uscite premature e sul cemento, a parte la vittoria nel torneo di Tianjin, ha sempre faticato moltissimo per superare i primi turni. Anche negli slam il rendimento non è stato incoraggiante, dato che gli ottavi di finale sono stati il miglior risultato conseguito su quattro slam giocati sul sintetico. Sembra che il suo fisico non riesca più a recuperare in tempi rapidi dalle fatiche di un match e l’età non l’aiuta di certo, considerato che ad aprile Sharapova compirà 32 anni. Una carriera difficile quella di Maria, costellata di grandi successi accompagnati, in diversi frangenti, da altrettante delusioni, come i numerosi stop per infortuni e la questione doping che di fatto le ha spezzato le gambe, oltre che il ritmo.

Maria Sharapova, AO 2019
Maria Sharapova, AO 2019

In ultimo, anche per Caroline Wozniacki il futuro non sembra sorridere. Dopo l’immensa soddisfazione di aver vinto, in sequenza, le WTA Finals e l’agognato primo slam della carriera, la danese sembrava lanciatissima verso una seconda parte di carriera ancora più gloriosa della prima, ma il destino le ha riservato una bruttissima sorpresa, ovvero quella di assegnarle in dote l’artrite reumatoide, una malattia infiammatoria che alla lunga debilita fortemente il fisico, causando gonfiori e dolori articolari, di non poco conto, in tutto il corpo. In più intacca pesantemente il sistema immunitario, perciò perfino un lieve raffreddore diventa ingestibile in presenza di una simile patologia. Difatti, proprio a causa di un virus intestinale, la danese è stata costretta a saltare i tornei di Doha e Dubai, per i quali si era preparata con grande impegno. “Anche una banale influenza, quando hai l’AR, diventa difficile da debellare. Il mio sistema immunitario non è al massimo delle forze e ci vuole tempo. Devo aspettare, avere pazienza, bere, prendere vitamine e mangiare bene. Bisogna accettare la malattia, combatterci giorno dopo giorno e valutare di volta in volta come stai, cosa puoi fare e cosa ti fa sentire meglio. Non è semplice, ma so che posso ancora farcela, quindi non intendo darmi per vinta al momento“. Queste le accorate dichiarazioni della bionda Caroline, in concomitanza col forfait negli Emirati Arabi. Su di lei, da poco, si è espresso anche il padre, nonché coach, Piotr Wozniacki che non ha nascosto una grossa preoccupazione per il futuro dell’amatissima figlia: “Non sappiamo per quanto tempo Caroline sarà ancora in grado di giocare a tennis. Per il momento viviamo giorno dopo giorno e siamo contenti che lei possa svegliarsi ed essere in grado di allenarsi. Olimpiadi a rischio? Siamo consapevoli di questo rischio, ma d’altra parte non abbiamo certezze su questa stagione e in generale sul suo futuro come tennista. Dopo la diagnosi della malattia, siamo stati catapultati in una situazione nuova e i progetti a lungo termine non ce li possiamo permettere“.

Caroline Wozniacki, AO 2019
Caroline Wozniacki, AO 2019

Come afferma saggiamente papà Piotr, solo il tempo potrà fornirci le risposte sul futuro e sul destino che attende queste tre tenniste, che ora stanno vivendo un momento di difficoltà. Dopo il ritiro di Pennetta, Ivanovic e Radwanska, sembra ineluttabile che anche altre atlete dovranno seguire quello stesso fato dettato in parte dalla sfortuna, in parte da precise scelte di vita. Fatto sta che è evidente come il circuito WTA si stia piano piano trasformando e come le campionesse, che lo hanno reso grande ultimamente, siano destinate verso un inesorabile tramonto. Speriamo che prima del definitivo commiato ci sia, quanto meno, un ulteriore, bellissimo, acuto di vittoria. D’altronde se lo meritano tutto le nostre tre, indimenticabili, ragazze.

47 comments
  1. Beh gli anni passano e gli acciacchi iniziano a venir fuori . Maria e’ da tempo infortunata e alla povera Caroline e’ caduto un macigno sulla testa! Petra che si riposasse e tornerà come nuova!

    1. Io credo che Petra possa ancora fare il botto: Wimbledon può vincerlo se non arriva a pezzi fisicamente, come lo scorso anno. Riguardo Wozniacki bisogna essere realisti: l’AR è una brutta bestia e non credo che la lascerà in pace. Maria tennisticamente è “vecchia”. 15 anni di carriera, di sforzi, e un fisico a cui ogni torneo aggiunge fatica e usura. Sono certa che, se le riesce un ultimo colpo di coda, si ritirerà subito dopo.

    2. Giuliana Cau Purtroppo sì. Per Caroline credo sarà difficile continuare… L’artrite reumatoide purtroppo se la porterà nella tomba… Conviverci è durissima. Petra spero che sia solo stress, dovuto ai ricordi che purtroppo ha dovuto rievocare, del dramma che ha subito. Masha, purtroppo credo anch’io sia quasi alla frutta. Il fisico sta dando segni di cedimento… Però sarebbe traumatizzante perderle tutte quest’anno. Spero che Petra continui ancora, dopo un periodo di relax, che è giusto che si prenda.

    3. Daniela speriamo, anche perché le nuove leve Wta non brillano certamente per continuità. Vincono un torneo poi si eclissano; almeno loro erano sempre lì a giocarsela. Vediamo se Osaka, con questo nuovo coach, si rimette in carreggiata.

    4. Io sulla Sabalenka non mi volevo esprimere 😀 A parte le urla, a me fa proprio paura come impugna la racchetta, a mo’ di clava. Non bisogna farla innervosire troppo secondo me…

    5. Mamma mia, ha due spalle paurose. Al di là di questo, ha dei difetti tattici evidenti: picchia troppo e non ragiona. Per questo con chi varia il gioco (Halep, Sevastova, Svitolina) perde. A me piace molto la Bertens 🙂

    6. Giuliana Cau Kiki! Anche lei ha un suo bel perché. La Sabalenka però, boh, a differenza di tutte quelle picchiatrici potenti, riesce a trovare meglio le dimensioni del campo. La trovo impressionante ai livelli di Serena, (di quella che fu, non l’attuale di 120 kg) Può perdere anche da tipe come la Anisimova (che mi piace essendole totalmente opposta). Poi di giovani, anche la Vondrousova trovo interessante.

    7. Daniela tra le giovanissime a me piacciono Anisimova e Danilovic. Le piacchiatrici a tutta birra come Sabalenka, Ostapenko e Yastremska no. A me un gioco troppo monocorde (anche la Sharapova è così) non appassiona. Il punto va costruito anche con intelligenza. In questo Kvitova, come Azarenka, è più completa. Poi Osaka è un capitolo a parte, una sorta di Venus che oltre a martellare non sbaglia; un portento in pratica.

    8. Maria Diomede Purtroppo… Quando gioca è sempre piacevolissima da vedere… A me piacerebbe vedere anche la Jabeur più spesso giocarsi qualche finale… Lo meriterebbe, ma non ha resistenza su partite molto lunghe. Altrimenti anche lei stazionerebbe in una posizione di classifica migliore.

    9. Giuliana Cau Su Wei Hsieh poi è divina… ha un modo di giocare talmente atipico per tutte le altre, che manda in bambola quasi tutte le giocatrici potenti… tipo Pliskova, Sabalenka e altre… davvero mi piace guardarla solo per vedere come le fa svalvolare… E’ una straordinaria doppista, a quanto ne so, ma l’ho conosciuta solo da singolarista e la trovo eccezionale per come ti piazza palle di tutti i generi… Col fatto che gioca praticamente tutto bimane, non capisci mai che palla ti ributta dall’altra parte… E’ molto esperta e la sfanga benissimo con queste giocatrici che sarebbero fisicamente anche più forti di lei. E’ impressionante.

    10. Maria Diomede Sì, la fa impazzire… Lei che è una specie di Nole in gonnella, per quanto concerne l’atleticità (è fra le più atletiche che ho visto in campo femminile, seconda a lei solo la Halep, che si è stravolta quasi del tutto, diventando resistentissima da fondo), ma con quelle palle strane e varie che le butta di là, non capisce più nulla

    1. Giuliana Cau dico solo la verità:sono articoli scritti in maniera magistrale e ricchissimi di contenuto che riguardano l’aspetto sportivo ed umano della tennista. Si vede che la scrivente “ ne mastica di tennis “ e parecchio! Onorato di leggerLa!

  2. Petra aveva fatto sapere a giornalisti fidati , prima degli Aus Open, di essere estremamente tesa, avrebbe dovuto testimoniare al processo dell aggressore durante gli Aus Open, udienza poi rinviata settimana dopo San Pietroburgo…e si ..era sembrato stranissimo ed insensato non saltare San Pietroburgo ( giocare finale in Australia il sabato mattina, rientrare in Europa , passare a Praga poi in Russia e giocare mercoledi e giovedì) anche qui il messaggio era stato ” lo so che è illogico ma se resto a casa penserò troppo all udienza, meglio giocare in Russia “…anche lo scorso anno dopo Madrid ( 11 partite in 12 giorni, back to back con Praga )si era fermata 10 giorni..credo che con una programmazione adeguata (non fare Indian wells, Miami e Charleston di fila come scorso anno settimana off, Fed Cup e subito Stoccarda-Praga-Madrid, non giocare la settimana prima degli Slam come fa abitualmente,non giocare 4 tornei di fila sul cemento americano etc etc) potrà restare ai livelli altissimi degli ultimi 15 mesi..fisicamente è tirata a lucido , con del riposo tornerà a posto e non credo abbia la pressione ” oddio, se faccio bene indian wells e Miami probabilmente divento numero 1″ ha sempre ragionato in termini di trofei alzati ,non del ranking..

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