Eugénie Bouchard dovrà attendere per tentare la rivincita. A tre mesi dalla finale di Wimbledon, vinta dalla ceca per 6-3 6-0, una devastante Petra Kvitova riprende da dove aveva concluso nei verdi prati dell’All England Club, dominando letteralmente l’avversaria dall’inizio alla fine, a parte un passaggio a vuoto nella parte finale.
La ceca porta a casa il match per 6-3 6-4 in un’ora e 21 minuti di partita e conquista la prima edizione del Wuhan Open, il Premier 5 istituito nella città natale di Na Li, ritirata appena una settimana prima. Di certo questa vittoria farà piacere alla campionessa cinese, che aveva dichiarato che proprio ‘Petronia’ era la tennista di cui avrebbe più sentito la mancanza nel circuito.
Grazie a questo successo si aggiudica il 14° titolo in carriera e il terzo dell’anno, dopo Wimbledon e New Haven, vinto in finale contro Magdaléna Rybarikova. In più, la ventiquattrenne di Bilovec diventa la quarta tennista ufficialmente qualificata al Masters di Singapore, dopo Serena Williams, Maria Sharapova e Simona Halep.
Dopo la disfatta di Wimbledon, Bouchard era cosciente di cosa era giusto fare, o meglio – tentare di fare, per mettere in difficoltà l’avversaria. La canadese, dopo un inizio un po’ timoroso, ha rischiato molto al servizio e, non appena la ceca accorciava gli scambi, tentava di farla muovere dal campo attraverso diagonali molto strette o sorprenderla attraverso contropiedi in lungolinea. La sua tattica ha in parte pagato e ha reso meno amaro lo score finale, riuscendo a fare un po’ di partita nella parte conclusiva del match, grazie anche a qualche pasticcio di Petra. Nonostante i rischi, infatti, Génie ha tenuto una buona percentuale di prime (75%), mentre veniva puntualmente aggredita nella seconda battuta, con la quale ha ottenuto appena il 42% dei punti.
Per il resto, la canadese è stata ancora una volta completamente succube della potenza di una Kvitova in straordinaria fiducia, implacabile nel suo solito schema servizio ad uscire-dritto dall’altra parte e sempre aggressiva durante ogni colpo anche negli scambi più lunghi, dove la ceca ha dato conferma di una notevole mobilità.
Nel primo set Kvitova parte subito come un tornado e spingere in risposta: dopo aver tenuto a 15 la battuta, infatti, breakka a 30 grazie a un errore di dritto di Bouchard, costretta fin da subito a contenere dal fondo in apnea. Al servizio la ceca spara due dritti contro la rete, ma dallo 0-30 mette in serie quattro punti esplosivi e vola 3 a 0. La canadese riesce a conquistare il suo primo gioco grazie a 3 risposte sbagliate dell’avversaria e un ace. ‘Petronia’ però non si scompone e vola 4 a 1, chiudendo un lungo scambio grazie a un bellissimo dritto in cross; Bouchard spinge al servizio e riesce a tenere facilmente i successivi due game al servizio, ma altrettanto fa Petra, che chiude con lo score di 6-3 in 32 minuiti con un bilancio di 12 vincenti e 7 unforced.
La musica non cambia nel secondo set. Grazie a tre magnifiche risposte incrociate, Petra guadagna subito tre palle break e strappa il game a 15. Entrambe poi tengono il servizio; sul 3 a 2 per la ceca, la Bouchard chiama il medico per un piccolo dolore a un dito della mano sinistra. Alla ripresa, Petra concede le prime due palle break dell’incontro, ma le annulla con il solito schema servizio-colpo vincente e tiene la battuta grazie a una prima esplosiva, poi sale 5 a 2 grazie a un secondo break a 15.
La ceca può servire per il match, ma va subito sotto 0 a 40: rimedia, di nuovo, eliminando le tre palle break grazie ad altrettanti servizi vincenti, rimediando ai vantaggi; qui la tennista di Bilovec si aggiudica un primo match-point, ma con coraggio la canadese dimostra di non voler cedere e, alla sesta occasione, piazza il primo break della partita grazie a un ennesimo errore dell’avversaria. Bouchard riesce a tenere il servizio a 30, spingendo tutto con grande coraggio: 5 a 4. Qualcosa in casa Kvitova sembra vacillare, ma dopo una breve chiacchierata con lo storico coach David Kotyza, Petra riparte con la sua disarmante sicurezza volando 40 a 0, grazie a tre prime vincenti, e chiudendo poi al terzo match-point della partita con un’ennesimo servizio incontenibile.
Petra Kvitova alza le mani al cielo e guarda il suo box con il suo solito sorriso, felice e consapevole di aver definitivamente ritrovato il suo tennis e quella maggiore costanza che le è sempre mancata negli ultimi due anni.
In ottica Masters, ammesso che le condizioni di Serena Williams migliorino a seguito del ritiro per malore a Wuhan, la maggiore rivale della n. 1 del mondo è questa ragazzona cresciuta nella provincia Moravia-Slesia che, dopo due lunghi anni di up and down, sembra aver ritrovato la rotta giusta per ambire alla prima posizione mondiale.