Daria Kasatkina n.1 del tennis russo e n.8 del mondo, nonché recente finalista al Roland Garros è finita nel mirino di un membro della Duma di Stato. Daria in una recente intervista aveva affermato di sperare nella fine della terribile guerra tra il suo paese e l’Ucraina e fatto coming out dichiarandosi omosessuale.
“Tanti argomenti sono tabù in Russia – le parole della tennista -. Ma è importante che le persone influenti dello sport o di altri settori ne parlino. E’ importanti per i giovani che hanno difficoltà con la società e hanno bisogno di sostegno“. Per poi aggiungere sul suo desiderio più grande: “Che la guerra finisca. E’ un totale incubo“.
Tutto questo non è piaciuto a diversi parlamentari suoi connazionali ed in particolare ad un certo Roman Teryushkov il quale vorrebbe includere la tennista nella lista degli “agenti stranieri” ossia i dissidenti politici.
“Usando la tua fama come strumento per influenzare gli altri su questioni politiche o ideologiche, devi essere preparato non solo a ricevere preferenze, ma anche a misure di responsabilità da parte dello stato” .
Queste le parole del politico russo il quale ha nel mirino anche l’altro portabandiera della racchetta russa Karen Chačanov.
“Criticano apertamente le azioni delle autorità russe, residenti permanentemente al di fuori del territorio della Federazione Russa, agendo in uno status neutrale (senza la bandiera e l’inno russi), dimostrano al mondo intero di prendere le distanze dalla società russa. Le loro azioni rientrano nella legge sugli agenti stranieri“.
Non si è fatta attendere la risposta di Daria che ironicamente ha affermato “che bello avere fan della Duma di Stato”.
Ad oggi pare che dalla Russia non siano interessati ad azioni legali contro i due tennisti.