La NextGen che avanza

Mentre tante top player cercano di trovare al più presto il feeling con la terra rossa, alcune NetxGen come Clara Tauson, Camila Osorio Serrano e Linda Fruhvirtova si fanno largo con prepotenza verso il tennis che conta

Il passaggio dal cemento alla terra non è mai troppo semplice, anzi, il rischio di vedere teste di serie saltare nei primi giorni di torneo è sempre alto. Nel WTA 500 di Charleston abbiamo visto uscire Barty, Kenin e Kvitova molto presto, oltre all’infortunata Muguruza, ma non è andata meglio a Sara Sorribes Tormo a Bogotà, uscita al primo turno nonostante fosse la favorita assoluta per la vittoria finale. Per fortuna però, a sopperire alle mancanze delle grandi del WTA tour ci sono loro, le terribili e temibili NextGen, sempre pronte a stupire.

Tra i nomi più chiacchierati c’è sicuramente quello di Maria Camila Osorio Serrano, classe 2001 colombiana, che pochi giorni fa ha coronato probabilmente uno dei suoi sogni, quello di trionfare nel torneo di casa, a Bogotà. Che apprezzasse giocare nel suo paese d’origine era già chiaro gli scorsi anni, quando grazie alle wildcard aveva avuto modo di fare le prime esperienze nel tour. Quest’anno però ha mostrato un feeling straordinario fin da subito ed è arrivata alla finale con un perfetto parziale di 8 set vinti e 0 persi. Solo la slovena Tamara Zidansek è riuscita a strappargliene uno, salvo cedere al set decisivo in una partita caratterizzata da moltissimi errori. Ma Osorio è stata capace di contenere la gioia e approfittare del momento di fiducia per volare a Charleston, dove è venuta a capo di due match complicatissimi contro Linette e McHale ed ha giocato alla grande contro Clara Tauson, prima che questa si ritirasse. In semifinale si è arresa ad una ispirata Sharma, ma già così si trova nelle prime 120 del mondo e a breve potrà riportare la Colombia in top100.

E proprio Clara Tauson è un’altra delle giovani emergenti, tra le più pronte anche a livello tecnico. La danese, considerata da molti l’erede di Caroline Wozniacki, aveva già fatto capire nel 2020 di che pasta fosse fatta, quando al Roland Garros si era qualificata e aveva anche battuto al primo turno Jennifer Brady in una lotta epica. Quest’anno a Lione ha ribadito il concetto per chi non avesse ancora afferrato, firmando il suo primo titolo WTA, e a Bogota ha gestito benissimo Samsonova e Tomljanovic prima di cedere ad Osorio e al suo fisico. Se l’infortunio non è grave, state pronti a vederla vincere e tanto già in questa primavera, lei che ha visto la sua crescita rallentata da un infortunio, e nonostante ciò a 18 anni è pronta per diventare una big.

A lasciare a bocca aperta in questa seconda settimana a Charleston è stata però Linda Fruhvirtova, una giovanissima ragazzina ceca il cui nome è scritto tra le stelle. Classe 2005, lei e sua sorella Brenda – di due anni più piccola – sono pupille della Mouratoglou Academy, che ne ha visto presto l’enorme potenziale. Fino ad ora Linda ha giocato tornei Itf, con qualche tentativo a livello WTA nei tornei di casa, motivo per cui la wildcard concessale a Charleston ha suscitato più di un dubbio. Ci ha pensato Linda a cancellare le perplessità, giocando un match fenomenale contro una veterana come Alize Cornet, che si è ritirata dopo due set finiti al tie break. Al secondo turno ha gestito alla grande un’altra giovanissima, Emma Navarro, anche lei in ottima forma in questi primi appuntamenti su terra verde. Per Linda dunque primi quarti di finale WTA a soli 15 anni, un grandissimo risultato nonostante la sconfitta poi con l’australiana Astra Sharma. Grande balzo in avanti nel ranking, che la vede attorno alla posizione 360, e una forte spinta per il proseguimento.

Anche le statunitensi si fanno sentire. Gli USA sono stati in grado di dar vita ad una generazione fenomenale, con Kenin, Gauff, Anisimova, McNally, Ann Li, Bellis, e tante altre, ma pare che ce ne siano altre in arrivo già ora. Emma Navarro ha giocato un bel tennis a Charleston, superando un turno sia nel WTA 5 00 che nel 250, dandosi così una piccola spinta anche in termini di ranking, che la vedeva fino a pochi giorni fa fuori dalle prime 400 al mondo. Anche la classe 2000 Alycia Parks può ritenersi soddisfatta, visto che è riuscita a qualificarsi per il suo primo tabellone principale WTA e ha poi battuto Grace Min, regalandosi un troppo complesso incontro con Ons Jabeur. Alycia è ora entrata nelle prime 300 al mondo, e potrà provare ad avvicinare la top100 prima di compiere 21 anni.

Ottime notizie arrivano anche dal torneo di Stoccarda. La wildcard locale classe 2003 Noma Akugue Noha ha messo a segno una vittoria straordinaria contro la russa Margarita Gasparyan, mentre la coetanea e connazionale Julia Middendorf ha rimontato la più quotata Jana Fett e si è assicurata l’approdo al secondo turno. Akugue, tra l’altro, è nata a dicembre, dunque non compirà i 18 anni per ancora diversi mesi. A concludere il cerchio, un’altra classe 2003 tedesca ha fatto il colpaccio: Nastasja Mariana Schunk ha superato Daniela Seguel, top200, e sfiderà proprio Akugue Noha in un derby che sa tanto di futuro. Per finire, anche nella Billie Jean Cup c’è stata qualche interessante prestazione. Oltre alle già lanciatissime Kostyuk, Fernandez, Cocciaretto, Xiyu Wang e Xinyu Wang, a stupire è stata la classe 2000 argentina Maria Lourdes Carle, che nel corso della prima giornata ha superato in tre set la favorita Elena Rybakina e nella seconda giornata ha tenuto testa a Yulia Putintseva per due set prima che questa si ritirasse. Ottimi presupposti dunque per Carle, che potrebbe fare qualche importante comparsata a livello WTA già nel 2021.

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